Il peso della materia oscura e il suo volto irrisolto

Rivelazione o intuizione? Il tempo: prima parte.

La materia oscura, individuata nel 1933 dall'astronomo Fritz Zwicky rappresenta uno dei più recenti e appassionanti misteri dell'universo. Si tratta di una massa di cui sono osservabili gli effetti gravitazionali ma che non emette radiazioni elettromagnetiche. Le più recenti ricerche astronomiche hanno stabilito che la massa oscura costituisce poco meno del 90% dell'intera massa fisica dell'universo, ma ad oggi, attorno all'appassionante fenomeno, nonostante lo spiegamento della ricerca, le ipotesi si sovrappongono e talvolta si annullano.

Esiste comunque una convergenza da parte della comunità scientifica che, seppure da fonti differenti, attribuisce alla massa oscura: un'origine, una forma di energia, una densità e una dimensione sub atomica delle sue particelle paragonabili ai neutrini.

Sul Web si trova una ricca bibliografia sulla materia oscura, ogni ipotesi scaturita dalla ricerca merita approfondimento e consultazione, ma il mistero resta. In quanto mistero, la materia oscura è oggetto di continue teorie che vanno dall'ipotesi di un’illusione data dalla polarizzazione gravitazionale, a una materia non barionica composta da particelle WIMP dotate di massa unitaria difficilmente rilevabile, alla letteratura di fantascienza che attribuisce alle particelle della materia oscura capacità di interagire con la mente umana.

La materia oscura è dunque materia tanto di studio quanto di affascinante, irrisolto enigma.

L'energia oscura, definita così dal fisico teorico americano Mikael Turner nel 1998 è un altro mistero che appassiona la ricerca astrofisica. Si tratta di un'energia non rilevabile, responsabile dell'espansione dell'universo, sprigionata in modo omogeneo nello spazio dove rappresenta oltre il 70% di massa dell'energia dell'universo stesso. Un'energia composta dalla costante cosmologica (un'energia costante che riempie il vuoto) e dalla quintessenza (un campo di energia variabile legata al concetto di spazio e di tempo).

Turner ipotizza la sua origine agli albori dell'universo secondo la teoria della nucleosintesi e del Big Bang e la collega all'esistenza della materia oscura.

Anche in questo caso, le teorie scientifiche si incrociano tra loro: la fisica  intuitiva di Albert Einstein, alcune tesi irrisolte della fisica quantistica, intuizioni sulla teoria delle stringhe e naturalmente, grasso che cola per interpretazioni fantascientifiche e realizzazione di pellicole cinematografiche. Si tratta di un insieme di soggetti vasti e affascinanti quanto l'universo, ma a tutt'oggi accomunati dalla realtà oggettiva sconosciuta e sfuggente.

Cos'è dunque la materia oscura?

Soffermandosi sui denominatori comuni: è ignota nella sua essenza, ma è una massa che esiste, che ha un'energia ed è presente nello spazio-tempo. È quest'ultimo un elemento che, già nella filosofia dell'antichità classica, è stato oggetto di ipotesi e di dialettica.

Da Aristotele a Newton, dalla soggettività di Kant alla teoria della relatività, il tempo è sempre stato analizzato solo come "unità" percepibile in un'alternanza di ipotesi, pensieri e paradossi fino allo spazio-tempo inteso come un ché di correlato e inscindibile da parte di Albert Einstein, sommo Maestro della fisica intuitiva.

Partendo dal fondo della sequenza, poiché fin qui nulla è mai stato accertato nella sua interezza, il 4 gennaio 2017, dopo ricerche e varie dialettiche con personaggi di scienza e di cultura è stato formulato il presente teorema. Una teoria intuitiva che non è astrofisica, ma che nasce dall'osservazione, così come tutte dall'inizio dell'evoluzione della razza umana.

Se l'osservazione ha stabilito l'esistenza dell'energia e della materia oscura, il processo di intuizione ne teorizza la sua componente fisica in un fattore mai considerato come avente una consistenza: il tempo. Il tempo, nel corso del suo medesimo trascorrere, porta tutto con sé, il nostro arco di vita compreso, decretandone un punto di partenza e un altro di arrivo. Scorre sulla nostra pelle, eppure rimane forse il più grande mistero a cui fanno riferimento da sempre la fede e la scienza.

Finora il tempo è stato inteso come una percezione misurabile, ma intangibile, alla quale è stata data una velocità, una unità di misura del suo aspetto percepito e uno strumento sempre più preciso per misurarla (l'orologio), ma il tutto "numerico" nasce dal tempo di rotazione della terra attorno al sole: un anno. Pur essendo chiaro che il tempo sia in movimento, non vi sono elementi per formulare equazioni sul moto delle particelle. Mancano le particelle, ma non per questo non devono esistere.

Il tempo esiste, coincide con l'origine del tutto, ha una sua direttrice  circocentrica e un verso in espansione. Se si muove è una forma di energia, una sequenza di un qualcosa che c’è, e in quanto tale, ha una sua consistenza fisica e non solo percepita.

Il teorema è che il tempo, pur non visibile, ce l'abbia almeno quanto l'anima, che ha un suo peso, o una minuscola particella radioattiva. Essendo dovunque, pilotando l'andamento vitale di ogni particella, dalla più microscopica fino all'estremo numero dell'infinito, il tempo, ben più che teoricamente è qui individuato come coefficiente della massa nota come materia oscura, e altrettanto, dell'energia oscura.

Il dibattito è aperto, i suoi limiti non esistono e c'è un perché.

Se risulta inconfutabile che il tempo esiste da sempre, da sempre è in espansione, ha una sua massa presente ovunque, è stata abbinato con sequenza logica all'irrisolta massa della materia oscura.

Tutto questo insieme di "ratio - logos" legato a un immane insieme di energia all'origine del tutto, significa che il tempo-materia, 7 miliardi di anni fa (!?) Era un tutt'uno compatto all'origine del Big Bang? E dunque, se così fosse gli ingredienti ci sono tutti per dare al tempo un volto, quello della creazione, dello sviluppo, dell'essere ovunque e di tutto ciò che si dà appuntamento in un'unica parola che la razza umana in idiomi diversi identifica con Dio. Un pensiero che si avvicina al Panteismo applicando al tempo un ruolo e un corpo nel processo della genesi

Il tempo è dunque ''Dio?'' La materia oscura è il corpo o la mente di ''Dio?''

Sorprendentemente ho ritrovato la medesima "ipotesi" nel film Lucy, di Luc Besson thriller fantascientifico in cui il tempo dice: "io sono ovunque"

Questa è un'ulteriore materia di analisi "analogica" che ha per panorama un indecifrabile sviluppo dell'intuizione iniziale: il tempo è la materia oscura! La materia oscura è l'ipotetico Dio? Da qui in avanti c'è spazio per filosofia, astronomia, calcoli complessi, misticismo, approvazione e negazione. Niente di nuovo nel corso della storia.

 

Che sia teoria degna di nuova dialettica, di ricerca e di confronto anche questa è solo un'ipotesi. Certo è un’intuizione giunta da un imprecisato "altrove" al sistema centrale dell'autore, scrittore & architetto, specializzato in energie alternative e fenomeni naturali, già interessato "controvoglia" per tre volte dal contatto ravvicinato con la morte e non nuovo a verificate premonizioni.

È una teoria già ragionata con alcuni rinomati ricercatori di verità, negata da studiosi biblici & da biologi (come successo più volte nella storia delle intuizioni), discussa con personaggi della massoneria impegnati nella trattazione del mistero, e giornalisti scientifici. L'autore espone per la prima volta la teoria su questa rivista che diventa documento di prima pubblicazione e quindi, ne rivendica la paternità.


 

A presto la seconda parte collegata alla percezione che si ha dell'accelerazione del tempo mentre si sta invecchiando.

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Articolo pubblicato il 12/05/2017