Torino, disastro annunciato ?

In attesa delle precipitazioni la città si è preparata ad affrontare eventi meteorologici che si preannunciano di forte intensità con piogge abbondanti ?

Finalmente dopo mesi di siccità e incendi si prevedono abbondanti precipitazioni sulla nostra regione. Come non mai l'acqua dal cielo è tanto attesa, inquinamento, danni all'agricoltura e incendi hanno interessato il Piemonte. E' sotto gli occhi di tutti il basso livello in città della Dora e del Po mentre ancora si protraggono le operazioni di spegnimento e messa in sicurezza degli incendi sulle nostre montagne.


Le previsioni meteorologiche prevedono abbondanti piogge a partire da questo weekend. Finalmente piove possiamo quindi tirare sospiro di sollievo ?


In parte si  perchè la pioggia è assolutamente necessaria, ma nel contempo ci dobbiamo porre una domanda “sarà un nuovo disastro ?”, “basteranno precipitazioni intense a provocare una nuova alluvione ?


Anni fa, quando ero bambino, ricordo stagioni autunnali scandite da giornate grigie e piovose, quella fine pioggerellina che gli anziani descrivevano come la “pioggia dei funghi”. Era il ciclico cambiamento delle stagioni, dopo l’estate arrivava il grigio autunno con le foglie gialle che cadevano dagli alberi e le piogge che ci introducevano verso l’inverno. Il tutto avveniva in maniera graduale e generalmente i TG non riportavano particolari disastri dovuti a 24 ore di pioggia. Oggi la situazione è totalmente mutata, gli eventi meteorologici sono molto più violenti, i cambiamenti climatici stanno cambiando il pianeta e pertanto è necessario per le amministrazioni locali attuare pratiche di prevenzione volte a prevenire eventi ampiamente prevedibili.


Come si è preparata Torino a queste prime piogge dopo un lungo periodo di siccità ? Camminando per le strade di Torino verrebbe da rispondere che l'attuale amministrazione non si è preparata per nulla.


I tombini, unica valvola di sfogo delle acque, sono completamente intasati da foglie secche, foglie cadute nelle ultime tre settimane e non negli ultimi tre giorni. A molti torinesi sarà capitato di notare marciapiedi “appiccicosi” laddove sono presenti viali alberati, fenomeno naturale dovuto all’emissione di resine delle piante che in autunno ne producono in grande quantità.


Ebbene queste resine stanno compattando proprio il fogliame presente nei tombini, creando una specie di tappo che difficilmente l'acqua riuscirà a rimuovere.


L'unica attività di prevenzione che può fare una amministrazione locale come quella di Torino è quella di tenere i tombini puliti e le vie di fughe per l'acqua libere. A giudicare dalla quantità di foglie per strada e di tombini intasati sembra che queste operazioni non siano state eseguite al meglio e tra un paio di giorni si attendono piogge abbondanti.


Come reagirà un terreno secco ed arido incapace di assorbire l'acqua ? Dove finirà l'acqua che i tombini non riusciranno a ricevere ?


Bisogna sperare che Giove e Pluvio ci diano una mano e suppliscano laddove gli umani non riescono a comprendere. C'è da sperare quindi che la pioggia non sia di tale intensità da prefigurare uno scenario drammatico con l’acqua che fuoriesce dai tombini ed allaga strade e scantinati. Invece, nel nefasto caso in cui ci troveremo ad affrontare i soliti disastri, assisteremo ad uno degli sport preferiti dai politici italiani, lo scaricabarile. La causa sarà sicuramente imputabile a “cinquant'anni” di malgoverno pregresso, a complotti internazionali o a qualche castigo divino.

 

In realtà forse sarebbe bastato che qualche assessore o tecnico preposto dell’amministrazione comunale si fosse fatto una semplice passeggiata per la città e si fosse chiesto, “ma se piove dove andrà a finire l’acqua?”

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Articolo pubblicato il 04/11/2017