L'Angolo della Satira del Professor Giancarlo Pavetto - Avvenimenti torinesi e nazionali in pillole

Le pungenti osservazioni del Professore

La barriera nel parco. Qualcuno afferma oggi che nel parco della Mandria, intorno al settore abitato dai dirigenti della juventus, le forze dell’ordine hanno disposto un cordone di sicurezza.  Non è chiaro se questa misura sia stata messa in atto per difendere quei dirigenti, oppure sia stata creata per proteggere quei cittadini che stanno al di là della barriera.

Come i soldati giapponesi al termine del conflitto mondiale. Non sapevano che il loro imperatore aveva firmato la resa e continuarono a combattere nelle giungle dopo anni. Lo stesso fenomeno avviene oggi nella nostra città. Annidati nei circoli elitari del golf e del bridge ed in alcune ville collinari, ci sono dei cittadini che, innamorati da Renzi, sperano ancora che lui, come Cristo, possa risuscitare e tornare al governo.

 

I bella ciao. Non soddisfatti di avere sfilato in corteo con il cantante nero “bello figu”, i partigiani d’italia, inquadrati nell’anpi ed al comando di una donna non partigiana ma comunista, tale Carla Nespolo, questa mattina si son svegliati ed hanno deciso di manifestare in Roma a favore degli stupratori ed assassini della sedicenne Desirèe. Al loro fianco i centri sociali con i quali hanno inveito contro il ministro dell’interno che portava una rosa sul luogo del massacro.

 

Le banlieu di Parigi e Bruxelles. Si tratta di quartieri periferici di queste ed altre città europee, colonizzate da migranti arabi e nordafricani, dove si svolgono traffici di ogni tipo, leciti ed illeciti, e dove nessuno e tanto meno la polizia può entrare. Neppure i lampedoux, come vengono definiti gli ultimi immigrati possono entrare. Ne abbiamo sentito parlare con terrore da molti anni.

Ora grazie ad un lungo lavorio, condotto negli anni dai governi di sinistra, da Prodi a Gentiloni, con la spensierata accoglienza di centinaia di migliaia di risorse africane, le banlieu ci sono anche da noi, nelle  periferie delle nostre città.

 

Le banlieu di Torino. Nessuno e tanto meno i quotidiani De Be, come Repubblica e La Stampa, ci ricordano l’ immanenza della principale banlieu di Torino, lasciata in eredità alla  città dal sindaco Chiamparino, dopo le olimpiadi del 2006. Si tratta di quattro grandi palazzi, denominati MOI, che in origine erano stati costruiti per ospitare gli atleti, ma che poi sono stati abbandonati al degrado ed invasi da ogni genere di extracomunitari.  Con la protezione, a loro garantita anche con la violenza, dei cosiddetti Centri Sociali che sono agglomerati eversivi, non solo tollerati, ma addirittura allevati e foraggiati con ogni mezzo dai sindaci postcomunisti che si sono succeduti negli anni.

 

Nei giorni scorsi in un dibattito su  rai tre, Agorà, diretto dalla nerboruta e gesticolante Bortone, uno dei suoi invitati, un compagno più intelligente degli altri, ha osservato che il tratto di strada che collega S.Margherita a Portofino, distrutto dal tifone, dopo ben tre giorni dal crollo non era stato ancora ricostruito. Gli ha fatto eco la mediaset berlusconiana, che per bocca dei suoi ascari ha asserito per tutto il giorno che Portofino era ancora isolata.

 

La costituzione italiana, varata nel lontano 1948 denuncia in molti suoi paragrafi i limiti dei suoi settanta anni, anche se un noto giullare renziano non ha esitato a definirla “la più bella del mondo”. Sono evidenti nel suo testo i segni dell’usura, ed è pertanto urgente una sua riscrittura. Si avverte soprattutto in questi ultimi anni, l’ assenza di una figura istituzionale inedita che rappresenti l’Italia, non la induca alla sottomissione, e che abbia il mandato, conferitogli dai cittadini, di rappresentare il nostro popolo e di difenderlo dagli insulti e dalle aggressioni di cui viene fatto oggetto da altre nazioni europee e da organismi sovranazionali legati ai mercati finanziari.

Occorre in particolare un vero presidente degli italiani.  

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 07/11/2018