Concerto dell'Orchestra G.B. Polledro
ORCHESTRA POLLEDRO Foto Turcati

Una brillante performance al Conservatorio Giuseppe Verdi di Piazza Bodoni, a Torino

Una splendida interpretazione di brani scelti di Mozart, martedì 2 aprile, presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino.

L'Orchestra G.B. Polledro, diretta dal Maestro Giuseppe Montesano, ha interpretato la Sinfonia in Mi bemolle maggiore n.1 KV 16, il Concerto in Do Maggiore per flauto e arpa KV 299 e la Sinfonia in Do maggiore n.41 "Jupiter" KV 551 di Wolfgang Amadeus Mozart.

Composta nel 1764 a Londra durante il Grand Tour della famiglia Mozart, la Sinfonia in mi bemolle maggiore è la prima sinfonia scritta dal giovane Wolfgang, di appena otto anni.

La sinfonia fu eseguita per la prima volta il 21 febbraio 1765.

Il concerto per flauto, arpa e orchestra K 299 fu composto a Parigi, nell'aprile del 1778, da un Mozart appena ventiduenne.

L'opera, che in realtà è un doppio concerto, fu scritta per il duca di Guines, Louis de Bournieres, valente flautista ed ex Ambasciatore francese in Inghilterra, e per sua figlia, una valente arpista, allieva dello stesso Mozart.

Il doppio concerto rappresenta un dialogo molto raffinato tfa l'arpa, il flauto e l'orchestra. Si tratta di uno di quei rari casi nei quali gli strumenti solisti interpretano una delle personalità del Compositore, che sembrano palesarsi nel contesto orchestrale.

Si è detto molto sulla presunta "schizofrenia" delle opere sinfoniche: in Beethoven nel Conceto n. 3 in Do minore, per pianoforte e orchestra, il piano sembra rappresentare l'aspetto rivoluzionario, figliale, di una contestualizzazione musicale nella quale l'orchestra svolge il severo ruolo di padre reazionario. Una sorta di Sturm und Drang, manifesto del Romanticismo, che Beethoven stesso esprimerà in molte composizioni cameristiche.

Non vi è miglior contesto di quello del palcoscenico per esprimere i segreti di una mente complessa, palesati e raccontati candidamente ad un pubblico che solo in certi casi riuscirà a comprenderne l'essenza. Una analoga operazione la vedremo nelle opere teatrali di Pirandello, 

In fine lo spettacolo si è concluso con la rappresentazione della Sinfonia n.41 in Do maggiore K551, Jupiter. Si tratta dell'ultima sinfonia di Mozart, completata a Vienna il 10 agosto 1788. L'opera è anche l'ultima sinfonia del fecondo periodo compositivo, che nell'estate del 1788 ci regalò, oltre alla n. 41, anche la 39 e la 40. 

Il rimando a Giove fu assegnato all'impresario tedesco, Johann Peterr Salomon, per enfatizzare il carattere aulico e divino che caratterizza l'ultima sinfonia di Mozart.

L'idea di presentare l'Alpha e l'Omega delle sinfonie mozartiane, all'interno di un unico spettacolo, ha suscitato sicuramente la curiosità ed il consenso del pubblico.

L'acustica dello storico Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino calibra senza distorsioni le note, che sembrano danzare senza alcuna indecisione e senza alcuna interferenza.

In assenza di effetti fastidiosi, purtroppo frequenti in molte sale, un pubblico numeroso e attento ha saputo cogliere la preziose sfumature cromatiche degli orchestrali.

 

La flautista Rebecca Viora

 

Durante l'ascolto del Concerto in Do maggiore le due soliste, Federica Mancini all'arpa e Rebecca Viora al flauto, hanno saputo interpretare con estrema precisione il difficile componimento di Mozart. Il dialogo tra le due soliste e l'orchestra si è svolto senza imprecisioni e senza alcuna incertezza.

La giovane età degli orchestrali è sicuramente il dato più significativo, parliamo ovviamente di età anagrafica, poiché il risultato di alto livello sembrerebbe appartenere a professionalità di maggior esperienza.

Un sentito ringraziamento al Maestro Montesano, al quale va il merito, di una direzione di indiscusso livello.

L'Orchestra Polledro esprime una di quelle eccellenze artistiche che rendono giustizia degli sforzi e dell'impegno di giovani professionisti che sembrano essere diventate qualità secondarie, se non addirittura pleonastiche nel triste panorama di un'Italia perennemente in crisi.

La bellezza salverà il mondo, ricorda il principe Myškin ne "L'idiota di Dostoevskij", anche la Musica si potrebbe aggiungere, o meglio la Bellezza raccontata con le note, quella sorta di Alchimia assolutamente esoterica che fa vibrare il profondo di noi stessi, donandoci un sentimento di Appartenenza al contesto universale, nel quale l'Armonia vince sul Caos.

Ricordiamo, inoltre, che il 2 aprile si promuove la Giornata mondiale dell'Autismo, idealmente abbinata al Concerto mozartiano.

Una mostra itinerante sul tema dell'Autismo, inaugurata martedì scorso e curata da C.Bucci, è presentata presso gli spazi della Regione Piemonte in Piazza Castello 165 da Immaginario Firenze, ANGSA, si chiuderà il 14 aprile. 

L'arpista Federica Mancini

 

L'impegno del 2 aprile precede quello altrettanto intenso del prossimo 21 maggio, del quale parleremo più diffusamente tra qualche tempo.

 

Tutte le fotografie sono di Franco Turcati

 

 

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 07/04/2019