Breve storia dei portici di Torino, vanto e primato della città

Nella loro totalità sono lunghi 18 chilometri

I portici di Torino sono un vanto e un primato cittadino, essendo nella loro totalità lunghi ben 18 chilometri.

Ampi, luminosi e molto eleganti, hanno donato al capoluogo piemontese l’appellativo di “città salotto”.

Una definizione dovuta alle sue vie e alle piazze storiche, dove si può passeggiare con calma godendo del riparo degli antichi portici.

La città conosce il primo portico fin dal Medioevo, nella famosa Piazza delle Erbe, ora Piazza Palazzo di Città. 

Ma solo dall’inizio del seicento questo diventa un elemento rilevante all’interno del tessuto cittadino. 

Sotto il progetto di Ascanio Vitozzi troviamo infatti i portici di Piazza Castello, che ne circondano tre dei quattro lati.

Alla metà del XVIII secolo risalgono invece quelli dal lato di Via Po e del Giardino Reale.

Tra i primi e più eleganti abbiamo invece quelli di Piazza San Carlo (1630-1650), progetto degli architetti Carlo e Amedeo di Castellamonte per la prima Madama Reale, la duchessa Cristina di Francia.

Non dimentichiamoci poi dei portici dello Juvarra nel quartiere di Porta Susa e nella piazzetta del mercato di Porta Palazzo.  

Nel 1756 Benedetto Alfieri riprese invece il progetto dei nuovi portici sulla Piazza Palazzo di Città.

Nell’ottocento si aggiunsero infine quelli della famosa Piazza Vittorio Veneto, Piazza Carlo Felice e Piazza Statuto.

Il tutto è incorniciato dai portici di Corso Vittorio Emanuele, di Corso Vinzaglio, di Via Sacchi, Via Nizza, Via Roma, Via Cernaia e Via Pietro Micca.

Nel complesso, queste vie costituiscono un enorme anello pedonale che congiunge le due stazioni principali di Torino, Porta Nuova e Porta Susa.

Che infatti, permettono ai passanti di camminare per ore interrottamente senza bagnarsi mai sotto la pioggia. Ma non solo, permettono anche di rimanere riparati dal caldo sole estivo. 

Inoltre, sono anche il fulcro della vita pubblica e privata torinese, contornati da caffè e dehors, dagli accessi agli edifici, dal fluire della gente davanti alle vetrine dei negozi. 

La città e i passanti sono accolti da questi particolari elementi, dalle loro volte e dai soffitti decorati e dai richiami pittoreschi delle insegne commerciali.

Concludiamo con una piccola curiosità.

Percorrendo Via Po da Piazza Castello verso Piazza Vittorio Veneto, si può notare come i portici sul lato sinistro non subiscono alcuna interruzione in prossimità degli incroci con le vie perpendicolari. Ciò che invece succede sul lato destro.

Tale aspetto architettonico fu determinato da un preciso desiderio del Re Vittorio Emanuele I di Savoia.

Questo per far sì che la famiglia reale non si bagnasse sotto la pioggia mentre si recava dal Palazzo Reale alla vicina Chiesa della Gran Madre.

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Articolo pubblicato il 03/10/2019