La storia della maglia azzurra della nazionale italiana di calcio
La statua del Conte Verde davanti Palazzo di Città a Torino

La storia non si cambia

Domani, sabato 12 ottobre 2019 all'Olimpico contro la Grecia, l'Italia scenderà in campo con una nuova maglia, non più azzurra come sempre, bensì verde.

 

Già nel primo allenamento della Nazionale in settimana, lunedì pomeriggio a Coverciano, i giocatori si erano presentati vestiti di verde, sfoggiando per la prima volta la terza maglia ufficiale realizzata dallo sponsor, che sarà indossata (per fortuna, dico io) per l’unica volta questo sabato all’Olimpico.

 

Una volta soltanto, certo, ma tanto è bastato a scatenare le polemiche, a cui si è unito anche Bruno Vespa che ha così detto:

“L’Italia gioca con la maglia verde. Bella. Ma quella azzurra è più bella. 

Perché è la nostra storia ...“. 

 

In realtà, negli intenti, la scelta del verde voleva celebrare il rinascimento del calcio italiano, o meglio i giovani talenti del nuovo ciclo del calcio italiano.

 

Ma allora è bene ricordare a tutti cosa rappresenta la maglia azzurra dell’Italia nel calcio. È un simbolo della nostra storia, che addirittura risale a un fatto avvenuto del 1366 nella Contea di Savoia quando era governata da Amedeo VI di Savoia, detto il Conte Verde.

 

Dovete sapere che quando il Conte Verde partì per la crociata del 1366 fece issare sulle galee veneziane, genovesi e marsigliesi che aveva noleggiato per il trasporto delle truppe, non solo lo stemma dei Savoia, ossia la croce bianca in campo rosso, ma anche delle bandiere di un colore azzurro particolare, rinominato poi blu Savoia (una gradazione di blu di saturazione compresa fra il blu pavone e il pervinca).

 

Queste bandiere blu simboleggiavano la devozione dei Savoia nei confronti della Santissima Maria Nostra Signora, a protezione delle truppe piemontesi durante la crociata.

Il colore ha quindi un’origine e una implicazione mariana, e con il passare dei secoli accrebbe sempre di più la sua importanza fino a diventare in uso anche per i nastri del Supremo Ordine della Santissima Annunziata (massima insegna cavalleresca italiana nata anch’essa dai Savoia) e per i nastri delle decorazioni al valor militare.

 

In seguito, anche gli ufficiali iniziarono a portare annodata in vita una fascia azzurra, e nel 1572 tale uso venne reso obbligatorio per tutti gli ufficiali del Duca Emanuele Filiberto I di Savoia. Ancora oggi la fascia azzurra viene indossata dagli ufficiali delle forze armate italiane durante le cerimonie.

 

Ma tornado al calcio e alla nostra nazionale, l’azzurro (o blu Savoia) venne quindi scelto in onore ai Savoia (che allora regnavano ancora in Italia) per la prima volta il 6 gennaio 1911 in occasione di un incontro calcistico della nazionale italiana contro quella ungherese.

 

Da allora rimase così nel calcio, azzurro, immutato nel tempo, mentre via via anche le altre discipline adottarono il colore azzurro per le proprie maglie, così come si era partiti nel lontano 1366 con il Conte Verde.

 

Fino ai giorni nostri, alla partita di domani, sperando sia la prima e l'ultima con la maglia verde.

 

(la parte storica dell'articolo è tratta dal libro "Itinerari curiosi nei dintorni di Torino")

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Articolo pubblicato il 11/10/2019