Dove sta andando l'Unione Europea?

Gigi Cabrino per Civico20News

Che l’Europa possa essere una cosa diversa da quella che chiamiamo “Unione Europea” è una speranza che va mantenuta sempre più forte; ciò che succede dalle parti di Bruxelles è preoccupante non solo per noi italiani ma per tutti i popoli europei.

E’ di questi giorni la bagarre sulla riforma del MES che vedrebbe l’Italia a contribuire a suon di decine di miliardi al Meccanismo di Risoluzione già sapendo di non poter averne aiuto nel momento del bisogno, salvo accettare cure come quelle che hanno portato la Grecia allo stato attuale; e sappiamo già che i tedeschi spingono per una rapida definizione della questione perché la bomba Deutsche Bank sta per esploldere, quindi i nostri soldi servono a salvare lo zombie bancario tedesco che sta in piedi per miracolo e ancora per poco…. 

Andremo a versare decine di miliardi a fondo perso, e a dare un’occhiata alla situazione delle nostre strade a perenne rischio allagamento o crollo dopo due giorni di pioggia mi vien da pensare che quei soldi potrebbero essere spesi diversamente.

Ma si sta parlando poco dei movimenti che stanno avvenendo nelle grandi “famiglie” politiche europee, e temo che anche su questo fronte per noi italiani e per molti altri popoli saranno dolori.

Donald Tusk non ha fatto in tempo a scadere dal mandato di presidente del Consiglio Europeo che subito viene catapultato alla presidenza del PPE, il gruppo di maggioranza relativa al Parlamento Europeo che sostiene in modo determinante la nuova Commissione.

Il suo intervento di insediamento è stato tutto un susseguirsi di attacchi duri ai paesi e ai movimenti che non accettano immigrati in maniera indiscriminata; ovvio il riferimento a stati centro ed est europei a ai movimenti nazionali e popolari in generale.

Quindi il presidente del maggiore “socio” della Commissione Europea ci striglierà per benino se faremo osservare educatamente che, al di là degli sbarchi a Lampedusa, ci sono i molto meno appariscenti scarichi in Italia di immigrati da parte dei francesi nei valichi occidentali e da parte dei tedeschi via aereo o via Brennero; e sono centinaia e centinaia ogni giorno.

Ma Tusk sarà il guardiano delle nostre democrazie.

Giusto per rendere l’idea della sua idea di democrazia va osservato che dopo essere stato solennemente trombato in patria è diventato presidente del Consiglio Europeo per cooptazione e oggi è presidente del PPE senza che all’interno di un tale colosso politico si sia osato proporre qualche altra alternativa; anche in questo caso tutto preparato e deciso tra pochi “eletti illuminati” senza un vero dibattito.

Sarà questa la democrazia che si devono aspettare i popoli europei?

(immagine newtimes.az)

 

Gigi Cabrino

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Articolo pubblicato il 30/11/2019