L'amore di un leader

Il dovere delle guide è quello di sostenersi e saper sostenere: una riflessione

Capitano nella vita, tanto degli uomini quanto delle Nazioni, momenti difficili e perigliosi. Mai come in questi frangenti è necessaria la presenza di un leader: di una guida, forte e battagliera, che sappia condurre fuori dalle secche dell'immobilità e del pianto.

Su quale sia la virtù principale di un leader, ciascuno - a seconda della propria esperienza specifica - potrebbe fornire una risposta diversa. Chi coraggio, chi sprezzo del pericolo e delle avversità, chi buoncuore, attitudine all'ascolto e abilità di governo. Certo questi attributi servono tutti ma, prima ancora, forse ciò che occorre davvero è l'amore...

Amore per ciò che si fa, per chi lo si fa e per l'impegno che si profonde nel farlo... ma soprattutto amore di sè e amore per sè. Perchè ogni individuo è il cento per cento di se stesso, l'unica persona con cui si abbia a che fare (senza vie d'uscita) per tutta la vita. Essere di aiuto per gli altri, essere d'ispirazione e d'esempio per gli altri, vuol dire rappresentare una sorta di "puntello", che non deve vacillare.

Serve certo autocritica, servono riflessioni costruttive e improntate al miglioramento, serve biasimarsi: senza che questo, tuttavia, faccia mai mancare l'amore e il rispetto per la propria persona. Aspirazioni e desideri albergano nel cuore pulsante degli individui così come in quello delle Nazioni e lì devono trovare il loro primo e più completo compimento.

Scriveva Nietzsche che "l'uomo creando Dio ha rinunciato ad amare se stesso", togliendo energie a sè per proiettarle in un'altra entità. Onore e onere delle guide e degli eroi è quello di sapersi "mitizzati", a volte a ragione altre a torto. Con una missione cui tener fede: restituire almeno un po' di quanto si è ricevuto e, soprattutto, non deludere.

 

(Immagine in copertina tratta da mangialibri.com)

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 18/01/2020