Oggi è la giornata mondiale dell’Endometrosi, patologia che in Italia colpisce circa tre milioni di donne.
Stefano Allasia presidente del Consiglio regionale del Piemonte

Allasia: “accendiamo un faro sull’Endometriosi"

L'endometriosi è una malattia altamente invalidante, è pertanto bene parlarne e sostenere tutte le iniziative che possano accendere un faro su questo male. Si tratta di una patologia ancora troppo poco conosciuta che solo in Italia colpisce circa tre milioni di donne e che è causa del 30-40% dei casi di infertilità femminile”, così afferma Stefano Allasia, presidente del Consiglio regionale, in occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza sull’endometriosi, sottolineando l’importanza di promuovere una più diffusa informazione su una malattia dall’impatto personale e sociale alto, sia in termini di riduzione della qualità della vita di coloro che ne sono colpite, sia in termini di costi diretti e indiretti. “Nel 2017 la Regione Piemonte si è dotata di uno strumento legislativo per aiutare le donne a far fronte all’endometriosi, che colpisce le donne in età riproduttiva e risulta tanto diffusa quanto difficile da diagnosticare”, ha aggiunto il presidente.

 

Ma qual è la causa dell’endometriosi?

Si tratta di una malattia progressiva, in cui le cellule dell’endometrio (la mucosa che riveste l’utero) si staccano e vanno a costituire dei focolai in ovaie, intestino e vescica o più raramente in altri organi. Questi focolai reagiscono agli stimoli ormonali mestruali o a sostanze chimiche presenti nell’ambiente, provocando dolore.

 

L’endometriosi colpisce soprattutto donne nel pieno della loro età riproduttiva e può rappresentare un ostacolo serio alla fertilità. La diagnosi precoce consente di intervenire prima possibile per cercare di preservare la capacità riproduttiva. Ad oggi non esiste una cura contro l’endometriosi e si tende ad intervenire con la laparoscopia per eliminare i focolai presenti cercando di preservare le strutture riproduttive. Questa particolare terapia chirurgica assicura precisione e ripetibilità di esecuzione, minore trauma e dolore.

 

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Articolo pubblicato il 28/03/2020