Roma - Atteggiamento controcorrente della fondazione Luigi Maria Monti
Mario Mantovani, Presidente CIDA

Ancora una volta senza preventiva informativa alle sigle sindacali

Siamo in piena EMERGENZA per COVID-19. In tutta Italia ed anche nella Regione Lazio dove sono stati ricoverati allo Spallanzani i primi pazienti affetti dall’infezione virale e provenienti dalla regione cinese di Wuhan.

 

Riceviamo da CIDA e pubblichiamo

 

All’Istituto Dermopatico dell’Immacolata-Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IDI-IRCCS) per la Dermatologia, in ottemperanza ai DPCM dell’8, 9 e 11 marzo 2020, con le disposizioni attuative regionali del decreto-legge n.6 del 23 febbraio 2020, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale, la dotazione organica è stata ridotta dal 13 marzo ai livelli minimi. Ai lavoratori di diversi settori è stato chiesto di restare a casa utilizzando le ore di recupero o le ferie disponibili, mentre in Radiologia e Oncologia continuava la piena attività.

In data 23 marzo 2020, il Presidente della Fondazione Luigi Maria Monti (FLMM), proprietaria dell’IDI-IRCCS e di altre strutture sanitarie nella Regione Lazio, Prof. Avv. Leozappa, ha inviato una comunicazione a tutti i Dipendenti annunciando che l’ospedale IDI-IRCCS veniva convertito in una struttura per l’ospedalizzazione di pazienti COVID-19.

Il personale tutto e le diverse sigle sindacali, compresa la scrivente ADONP, organizzazione sindacale rappresentativa della Dirigenza medica e sanitaria, tecnico, professionale ed amministrativa (SPTA) delle strutture sanitarie no-profit, che non era stata preventivamente avvisata, hanno messo al servizio dell’emergenza le risorse professionali e scientifiche dichiarandosi disponibili a seguire le indicazioni della Regione Lazio e di FLMM.

L’ospedale è stato, così, ristrutturato per creare spazio e percorsi dedicati ai pazienti COVID-19 e i Dirigenti medici e sanitari sono stati riposizionati nei nuovi reparti così come le unità infermieristiche o ausiliarie. Sono iniziati i corsi per l’utilizzo degli specifici dispositivi di protezione individuale (DPI) da utilizzare. Il tutto con lo slogan #tuttoandràbene, che chiudeva anche la comunicazione del Presidente.

Come una doccia fredda è da poco pervenuta la seconda comunicazione, inviata dal Presidente Leozappa a tutti i dipendenti il 1° aprile 2020.

In questa lettera si descrive il nuovo setting assistenziale dell’IDI-IRCCS, che dispone di 44 letti di degenza ordinaria, 6 letti di terapia semi-intensiva e 4 letti di terapia intensiva per i pazienti affetti da COVID-19 e che offrirà le attività di degenza, chirurgia, ambulatoriali e i servizi in dermatologia, oncologia e medicina generale consentiti dalla situazione emergenziale per i pazienti No-COVID.

Nella comunicazione del Presidente si fa ancora riferimento alle difficoltà finanziarie della FLMM e viene comunicata la decisione di sospendere per tutti i MEDICI e SANITARI dell’Istituto l’erogazione dell’indennità di esclusività prevista dai contratti di lavoro vigenti, di fatto tagliando del 20% lo stipendio del personale medico e sanitario.

Questa decisione, ancora una volta senza preventiva informativa alle sigle sindacali, sarà applicata a tutto il personale, anche a quei MEDICI e SANITARI che saranno impegnati a breve nella GESTIONE DEI REPARTI O SERVIZI COVID-19 con turnazione h24 o al personale in forza al reparto di ONCOLOGIA che non ha mai smesso di funzionare durante tutta l’emergenza.

Nella comunicazione, che evidentemente non tiene in alcuna considerazione le disposizioni di legge e di contratto collettivo applicabili, torna ad echeggiare il sinistro richiamo al possibile utilizzo di ammortizzatori sociali in alcuni settori e si riafferma la pretesa di poter continuare a modificare l’impianto retributivo, sempre in via unilaterale.

ADONP (Associazione aderente alla Federazione Terzo Settore Sanità no profit CIDA), a nome di tutti i propri iscritti, si chiede come possa essere possibile, in un momento nel quale si guarda in tutta Italia con rinnovato rispetto e gratitudine ai medici e sanitari impegnati sui diversi fronti nell’emergenza COVID-19, che il Presidente di un’organizzazione no-profit e religiosa, da un lato, abbia fatto riferimento alla lettera del Cardinale Parolin - il quale si è congratulato con la FLMM e con tutto il personale per la disponibilità offerta nell’emergenza - e, dall’altro, abbia tagliato una consistente quota della retribuzione, l’indennità di esclusività, che non costituisce una componente eventuale o variabile, al personale medico e sanitario.

Appare, però, ora, più chiaro il disegno strategico volto a negare la perdurante applicabilità del contratto collettivo nazionale, tentando di introdurre un contratto di primo livello.

ADONP ricorda di aver dichiarato, il 30 gennaio 2020, lo stato di agitazione e di aver sospeso, come dovuto visto per lo stato di emergenza nazionale, ogni azione di protesta volta a combattere questi atteggiamenti chiaramente antisindacali da parte di FLMM.

Un corretto, leale e, soprattutto, democratico confronto tra le parti è indispensabile nell’attuale momento di reale emergenza sanitaria perché possano essere adottate scelte condivise e sicuramente più “giuste” per tutti i lavoratori, che rischiano ogni giorno nell’impegno professionale e che non possono continuare a subire reiterate minacce di tagli e di ammortizzatori sociali, non giustificabili neanche dai riferiti inadempimenti Regionali.

 

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Articolo pubblicato il 06/04/2020