Coronavirus in Piemonte. Maschera obbligatoria in parcheggi e pertinenze dei centri commerciali. Diminuiscono decessi e contagi e aumentano i guariti.

AGGIORNAMENTO DEL 23 MAGGIO: Il rapporto IRES conferma che il Piemonte è ripartito. Il dato nazionale

Nella serata di ieri, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha firmato un’ordinanza che introduce l’obbligo di utilizzo della mascherina in tutte le aree di pertinenza dei centri commerciali (ad esempio parcheggi e aree gioco) e dispone la chiusura degli esercizi di ristorazione e somministrazione alimenti massimo all’una di notte, lasciando ai sindaci la possibilità di introdurre maggiori restrizioni o particolari modalità di somministrazione (come fatto dal Comune di Torino) qualora ne riscontrassero l’esigenza per evitare assembramenti.

 

In Piemonte nelle ultime 24 ore sono diminuiti i decessi, i contagi ed i ricoverati in ospedale, mentre continua a crescere il numero dei pazienti guariti

Ritornando ai numeri, l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 14.423 (+669 rispetto a ieri: 1347 (+40) in provincia di Alessandria, 621 (+ 38) in provincia di Asti, 624 (+37 ) in provincia di Biella, 1486 (+66) in provincia di Cuneo, 1302 (+71) in provincia di Novara, 7538 (+340) in provincia di Torino, 643 (+16) in provincia di Vercelli, 740 (+59 ) nel Verbano-Cusio-Ossola, 122 (+2) provenienti da altre regioni.

 

Altri 3.445 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

 

Si fermano a  15 (9 in meno di giovedì) i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio di ieri, dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

 

Il totale è ora di 3.757 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 626 Alessandria, 223 Asti, 200 Biella, 355 Cuneo, 325 Novara, 1.662 Torino, 204 Vercelli, 125 Verbano-Cusio-Ossola, 37 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

 

Risultano 30.077 (+ 87 rispetto a ieri) le persone finora riscontrate positive al Covid-19 in Piemonte: 3.835 in provincia di Alessandria, 1.767 in provincia di Asti, 1.029 in provincia di Biella, 2.720 in provincia di Cuneo, 2.652 in provincia di Novara, 15.349 in provincia di Torino, 1267 in provincia di Vercelli, 1102 nel Verbano-Cusio-Ossola, 257 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 99 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

 

I ricoverati in terapia intensiva sono 79 (- 4 rispetto a ieri), mentre i  ricoverati non in terapia intensiva sono 1.414 (-65 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 6.959

I tamponi diagnostici finora processati sono 276.633, di cui 152.729 risultati negativi.

 

Il Piemonte continua il suo percorso verso la completa ripartenza, dopo la fase del lockdown attuato per far fronte al coronavirus. A ieri infatti, 22 maggio, la produzione economica della regione è arrivata al 92% (+6% rispetto alla settimana scorsa), con 1.263.299 addetti tornati al lavoro, su un totale, prima della crisi, di 1.370.759.

È quanto emerge dal 2° rapporto dell’”Osservatorio Ripartenza” dell’Ires, presentato questa mattina al “Gruppo di Monitoraggio Istituzionale Fase 2”, presieduto dal vicepresidente Fabio Carosso, cui partecipano i presidenti di Provincia, i sindaci delle città capoluogo, un rappresentante dell’Unità di crisi, gli esponenti delle associazioni degli enti locali, con il coordinamento delle Prefetture, che ha il compito di monitorare l’andamento della situazione socio-economica del territorio in relazione alle misure assunte per l’epidemia e alla loro graduale rimozione.

Per quanto riguarda la mobilità dei piemontesi, questa è tornata al 64%, altro dato che misura la ripresa del lavoro e della vita sociale. L’andamento della mobilità nelle province ha mostrato un andamento simile durante i due mesi di misure restrittive. Novara e Torino hanno visto una maggiore flessione degli spostamenti rispetto gli altri territori nel periodo che va dal 23 marzo al 27 aprile. Asti è la provincia dove la mobilità è diminuita in misura minore. Dal 27 aprile, vi è stato un graduale aumento degli spostamenti in tutta la regione, che si è accentuato dopo il 4 maggio soprattutto a Cuneo, Asti e Biella. Dopo l’11 maggio è cresciuta soprattutto a Biella.

Il periodo di lockdown è coinciso anche con una netta diminuzione dell’inquinamento acustico, il cui andamento ha ricalcato quello della mobilità.

Ancora più evidente il calo di inquinamento acustico notturno legato alla movida, che per tutto il periodo della chiusura dei locali si è attestato tra i -21 e i -24 decibel e quindi praticamente azzerato.

Circa il rispetto delle regole del lockdown, durante tutto il periodo le autorità hanno controllato 148.000 cittadini ed elevato nel complesso 11.000 sanzioni (7,47%). L’andamento ha seguito all’incirca tre fasi. Fino all’ultima settimana di aprile, la percentuale di persone sanzionate oscillava intorno al 10%. Dal 27 aprile la quota è scesa ed è oscillata per una settimana intorno al 6%, per poi crollare al 2% e avvicinarsi allo zero dopo il 14 maggio.

Un aspetto preoccupante è quello riconducibile ai dati sulla violenza domestica. Le chiamate al 1522, il numero antiviolenza e stalking, sono cresciute in quasi tutte le regioni nel periodo del lockdown. Confrontando il periodo 1° marzo-16 aprile del 2019 con lo stesso intervallo del 2020, in Piemonte le chiamate sono salite da 5,2 al 6,6 ogni 100 mila abitanti, mentre le donne sottoposte a violenza o stalking dal 2 al 3 ogni 100 mila abitanti.

I dati di questo rapporto- ha dichiarato il vicepresidente Carosso -confermano quanto emerso la scorsa settimana e cioè che il Piemonte ha saputo reagire all’impatto della chiusura del covid-19. I piemontesi hanno anche mostrato senso di responsabilità, visto che, per quanto riguarda il rispetto delle norme, non si sono registrate criticità preoccupanti. Questo non significa che dobbiamo dare le cose per scontate. Dobbiamo tenere l’allerta alta e continuare ad analizzare, come stiamo facendo, la situazione a tutti i livelli, anche, ad esempio, sul fronte della vita sociale, dove purtroppo oggi assistiamo ad un aumento della violenza domestica, che ci preoccupa e su cui dovremo fare una riflessione”.

 

Il dato nazionale

Sono 130 le vittime del coronavirus nelle ultime 24 ore in Italia. In totale i morti salgono così a 32.616. Giovedì l'aumento era stato di 156 vittime. Il dato è stato reso noto dalla Protezione Civile. Sono 59.322 i malati di coronavirus, 1.638 meno di giovedì, quando il calo era stato di 1.792. Sono 228.658 i contagiati totali, 652 più di giovrfì. Di questi, 86.384 sono in Lombardia, che ne fa registrare 293 più di ieri. Il dato comprende attualmente positivi, vittime e guariti. Ieri l'incremento nazionale era stato di 642.


Sono 595 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 45 meno di giovedì. Di questi, 207 sono in Lombardia, 19 meno di ieri. I malati ricoverati con sintomi sono invece 8.957, con un calo di 312 rispetto a giovedì, mentre quelli in isolamento domiciliare sono 49.770, con un calo di 1.281 rispetto a ieri. Sono saliti a 136.720 i guariti e i dimessi per il coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a ieri di 2.160. Giovedì l'aumento era stato di 2.278.

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Articolo pubblicato il 23/05/2020