La casa editrice Interlinea si presenta al pubblico con un’interessante pubblicazione curata da Giovanni Baselli “Santa Maria alla Bicocca. Tra arte, storia e fervore popolare”( foto copertina libro), con contributi di Simona Gavinelli e per Davide Guenzi, prefazione di  Don Gianni Lateraga, e  presentazione del professor Giancarlo Andenna. Il libro viene pubblicato con il contributo della  Diocesi di Novara, Fondazione Banca di Intra Onlus. La chiesa riportata in molte opere d’arte, divenne parte integrante della prima guerra d’indipendenza che vide, purtroppo le truppe  piemontesi sconfitte dal generale Radetzky. Don Gianni Lategana (parroco di Santa Maria alla Bicocca):”Si tratta dunque di una parte integrante della nostra storia e, pertanto, una storia da ricordare, cioè da riportare al cuore, là dove tutto nasce. Questo significa ricordare”.

Nella premessa Giancarlo Andenna, spiega il significato di Bicocca,  che deriva da una parola dialettale, e significa arcolaio, bindello, strumento che serviva per disfare le matasse di lana. La Bicocca , purtroppo  è  legata alla sconfitta, che venne inflitta il 23 marzo 1849 all’esercito piemontese  da quello austriaco (e ai tanti  morti caduti sul campo e  ricordati nella celebre piramide, dal sapore vagamente massonico, che sorge a sud della chiesa) e le dimissioni del re Carlo Alberto. La costruzione della piramide fu motivo di grande disagio per il parroco di allora don Ambrogio Salvetti. La ragione dello sdegno del parroco stava nel fatto che il monumento funebre fosse stato edificato senza alcun segno cristiano. Fu così che l’anziano prete, non si perse d’animo e battagliò con le autorità civili di allora per oltre vent’anni, al fine di ottenere che la religione potesse rientrare nelle celebrazioni a ricordo della battaglia. Bisogna ricordare che nei trent’anni in cui si compì l’Unità d’Italia, la politica era dominata da un forte atteggiamento anticlericale con ampia presenza massonica. In questo spirito che venne realizzato il contestato monumento.

Il volume è strutturato in tre parti, nella prima parte si affronta le origini e i primi due secoli di esistenza, nella seconda  il passato e il presente , nella terza la storia della chiesa ubicata nel quartiere con una ricca parte documentazione. Un ricco apparato iconografico porta il lettore ad una visita appassionata e curiosa proposta dall’accurata galleria di immagini sulla chiesa eseguita dall’apprezzato fotografo professionista Diego Taroni di Milano, ma cresciuto all’ombra del campanile della comunità di santa Maria alla Bicocca. Le foto, hanno un compito e un pregio unico: documentano particolari che possono sfuggire all’attenzione del fedele abituale frequentatore della chiesa, o all’occasionale turista.

Questa documentazione dei beni artisti oggi è molto importante, per altri  motivi,  uno per la conservazione, e l’altra prevenire queste opere dai furti. Il libro si completa con altri due saggi uno di Simona Gavinelli ”Il monastero novarese di San Bartolomeo di Vallombrosa”, attraverso i manoscritti, e Pier Davide Guenzi”committenze e stili. Elementi di un percorso artistico”.  Poco distante dalla Bicocca, si trova un altro sobborgo di importanza risorgimentale Vignale, dove il giovane Vittorio Emanuele II trattò in una celebre cascina, le clausole dell’armistizio da cui sarebbe poi nato, con il paziente lavoro di Camillo Benso conte di Cavour, il regno d’Italia ( anche questo luogo è riportato in molti quadri). Conclude l’intervento GianCarlo Andenna:”Questo volume possa incoraggiare tutti i lettori, appartenenti al territorio della Bicocca o no, a prendere coscienza del passato, della memoria del proprio luogo di vita”.

Foto copertina libro dipinto di Cesare Morbio. Un episodio della Battaglia di Novara alla Bicocca ( conservato a Novara nella Galleria Giannoni)

Foto 1 Novara – Ossario della Bicocca in una vecchia cartolina

Foto 2  Novara - Ossario della Bicocca                        Foto Wikipedia

“Santa Maria alla Bicocca”, a cura di Giovanni Baselli, pp.307, ill., Interlinea, Novara €25.00