"Tredici": un viaggio nel crudele mondo del giovani

La serie Netflix che ha colpito il mondo intero

Tredici (in inglese Thirteen Reason Why, letteralmente “Tredici Ragioni Perché”) è una serie che ha appassionato milioni di spettatori nel mondo, sollevando anche delle numerose critiche.

La serie prodotta da Netflix è basata sul romanzo 13 di Jay Asher.

La prima stagione ruota intorno al suicidio dell’adolescente Hannah Baker.
Tredici sono i motivi che l’hanno spinta al folle gesto, motivazioni che la ragazza registra prima di togliersi la vita.

Nelle successive stagioni si sviluppano le conseguenze che seguono il suicidio di Hannah.

Una storia di intrighi, menzogne, complicità; la lotta tra deboli e forti sempre in sottofondo, momenti nei quali trattenere le lacrime sarà impossibile, altri ai quali sarà impossibile non pensare prima di prendere sonno.

La serie, della quale la critica ha acclamato fortemente in particolare la prima stagione vede un significativo approccio a temi delicati quanto importanti: il suicidio, la violenza sessuale e quella domestica, il bullismo, l’omosessualità, l’abuso di alcool e droga, l’omertà tra i giovani.

Allo stesso passo della storia vissuta da un gruppo di giovani della Liberty School viaggia il processo ai danni della scuola per il suicidio di Hannah Baker: la ragazza aveva infatti confidato a un insegnante lo stupro perpetratogli da un importante atleta della scuola. Ma non venne ascoltata, né aiutata.

In Tredici risuona quindi anche la difficoltà del mondo degli adulti di captare il disagio che dilaga tra i giovani. E la perfetta interpretazione del cast non ha fatto altro che giovare all’appassionarsi del pubblico.

Ma la rappresentazione esplicita dei temi sopracitati ha generato dibattiti controversie in numerosi Paesi.
Eppure, forse la crudezza è inevitabile se tanto crudi sono i temi da affrontare.

Insomma, non è forse crudo uno stupro? Non è crudo e crudele il nepotismo nelle scuola, la violenza? Non lo è la persecuzione , il terrorismo psicologico a danni di chi si considera “diverso”?

La confusione, il senso di inadeguatezza, l’umiliazione che milioni di ragazzi vivono o hanno vissuto ma del quale pochi parlano?

All’inizio e alla fine di ogni puntata, un personaggio della serie si sveste dei panni di attore e parla allo spettatore a quattr’occhi. La raccomandazione è:
"Se stai attraversando una situazione di crisi e hai bisogno di aiuto, visita il sito www.13ReasonWhy 

Al fianco del regista Brian Yorkey ha brillato la produttrice esecutrice: Selena Gomez, giovane cantante statunitense amatissima dai teenager, nata come attrice nel mondo Disney.

A luglio 2019 Netflix dopo aver parlato con dei medici ha deciso di tagliare la scena finale della prima stagione che mostrava in modo esplicito ed estremamente crudo il suicidio di Hannah Baker.

La scena era stata infatti accusata di istigare i giovani ad un gesto folle in vari paesi, tra cui l’Italia.

Tredici è una serie dalla morale importante, un viaggio psicologico dal forte carico emotivo che spiega agli adulti, in maniera realistica , che cosa può accadere tra i giovani e quanto per loro, a volte, sia difficile parlarne.

Forse tanto veritiera e “forte” per aver spopolato nel mondo dei giovani. Sarebbe stato forse più educativo che il target fosse più adulto.

Sapientemente strutturata, Tredici permette allo spettatore di immergersi totalmente nella trama, tanto da affezionarsi ai singoli personaggi.

Questa serie – che oltre ad essere un appassionante dramma adolescenziale è anche un avvincente giallo- se seguita con attenzione vi farà arrabbiare, commuovere, sorridere, pensare. Soprattutto pensare.

E’ vero, come la critica ha affermato, che le stagioni successive non hanno nulla a che vedere con la prima in termini qualitativi. E certo, i gusti son gusti.
Eppure, il rapporto che sin dai primi episodi si crea tra lo spettatore e la storia, è senza dubbio tanto persuasivo da non poter fare altrimenti se non … continuare a guardare!

 

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Articolo pubblicato il 06/08/2020