Regione Piemonte - 50esimo anniversario delle Regioni. La ricetta dell’assessore Icardi per migliorare il livello di assistenza, dalla prevenzione alle liste di attesa.

Il ministro Speranza finanzia il Piano straordinario di recupero delle liste d’attesa

Abbiamo, almeno al momento superato l’emergenza Coronavirus, ma gli annosi problemi della sanità piemontese, dalle liste d’attesa al livello di assistenza, tornano a tormentare cittadini ed utenti del Servizio sanitario. L’assessore Icardi dimostra di conoscerli e se ne sta preoccupando.

Concordiamo con lui, che le grandi tematiche possono così enunciarsi. Prevenzione, rete territoriale nel rapporto con la rete ospedaliera, sanità digitale e telemedicina, modello diffuso di medicina d’iniziativa, svecchiamento delle procedure di investimento, aggiornamento DM 70/2015 e requisiti d’accreditamento e corretti stili di vita, recupero delle liste d’attesa accumulatesi a causa del Covid.

Su questi temi si è svolto un confronto nei giorni scorsi dall’assessore regionale alla Sanità del Piemonte e coordinatore della Commissione Salute alla tavola rotonda sul Welfare nell’ambito della giornata di studio promossa dalla Conferenza delle Regioni all’Hotel “Le Naiadi” di Roma, in occasione delle celebrazioni per il  cinquantesimo anniversario delle Regioni.

L’assessore ha sottolineato che il rapporto fra territorio e ospedale va definito nella necessaria collaborazione fra il Ministero e le Regioni, evidenziando come gli eventi di questi mesi abbiano confermato quanto la prevenzione, con un focus sul paziente, debba essere data-driven e legata a un modello assistenziale diffuso e pluri-attore (medico di medicina generale, infermiere di famiglia, farmacista, operatore socio sanitario, eccetera) atto a gestire in modo integrato tutti gli interventi necessari.

In particolare, l’assessore piemontese e coordinatore nazionale della Commissione Salute ha richiamato l’attenzione sulla necessità di semplificare enormemente le modalità tecniche per effettuare gli investimenti, superando i modelli di cui all’ormai storico articolo 20 della legge 67/1988 per essere in grado di realizzare le opere sanitarie che potrebbero beneficiare anche dei fondi europei.

In chiusura, l’assessore ha ribadito la richiesta di un innesto di risorse nazionali per consentire di intervenire efficacemente sulle liste d’attesa accumulatesi nel periodo di pandemia, per evitare di lasciare una traccia di “mancata assistenza” e “nuova cronicità ingenerata” nella popolazione.

Parole e concetti non calati nel vuoto, in quanto, come ci conferma lo stesso assessore Icardi anche in veste di  coordinatore nazionale della Commissione Salute, il ministro della Salute Speranza, che ieri ha partecipato ai lavori della Commissione, ha annunciato il finanziamento del piano straordinario di recupero delle liste di attesa, che sarà approvato nel decreto agosto, con lo stanziamento di ulteriori 500 milioni di euro a livello nazionale, venendo incontro a quanto era stato fortemente auspicato dalla Commissione Salute.

Il coordinatore riferisce che il ministro ha espresso la propria gratitudine per il lavoro svolto nei mesi precedenti da parte delle Regioni, in concerto con il Ministero.

E’ stato rilevato che, nonostante l’incertezza scientifica sulle misure da tenere nelle prime settimane, l’Italia, attraverso il livello di governo centrale e regionale, ha saputo dare una risposta forte, coesa e all’altezza della situazione. Il passaggio dal Covid, pur nella drammaticità del momento di crisi vissuto, offre oggi la possibilità, inedita, di dare luogo a nuovi investimenti nella Sanità (es. recovery fund), riconoscendo il comparto salute come bene pubblico essenziale.

Il bubbone delle liste di attesa che impatta negativamente sull’evoluzione delle malattie croniche e sulle neoplasie, non è ulteriormente rinviabile. Attenderemo i risultati

 

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Articolo pubblicato il 06/08/2020