Torino. La Regione Piemonte ribadisce la richiesta che la misurazione della febbre sia fatta a scuola

Stanziati 500 mila euro per l’acquisto dei Termoscanner

Incontro ieri pomeriggio in Regione per affrontare le criticità legate alla ripartenza dell’anno scolastico.

Presenti all’incontro il Presidente della Regione Alberto Cirio e gli Assessori all’Istruzione, alla Sanità, ai Trasporti, alla Ricerca Covid e alla Semplificazione con il Direttore dell’Usr, il Prefetto di Torino e i rappresentanti degli Enti localiAnci, Anpci, Upi, Uncem e Ali (Legautonomie).

Presenti anche il Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta regionale, Direttori degli Assessorati, il Responsabile del Settore Prevenzione della Sanità, il Direttore del Dirmei (Dipartimento interaziendale malattie ed emergenze infettive) e il Responsabile dell’Area Giuridica dell’Unità di Crisi della Regione.

Durante l’incontro il Presidente della Regione e l’Assessore all’Istruzione hanno ribadito all’Usr la richiesta che la misurazione della temperatura venga effettuata a scuola, trattandosi di un elemento  di prevenzione troppo delicato e importante, che non può essere lasciato alla sensibilità delle singole famiglieL’Usr farà una indagine interna per verificare questa possibilità.

Il Presidente e l’Assessore hanno inoltre comunicato che la Regione stanzierà, già nelle prossime ore, 500 mila euro per l’acquisto di termoscanner da distribuire direttamente a tutte le 542 Autonomie scolastiche piemontesi a cui fanno capo 3.200 plessi.

In ogni caso, dal momento che il Governo non ha previsto nessuna forma di verifica che la temperatura venga effettivamente misurata a casa, la Regione sta valutando di introdurre dei meccanismi di controllo con una apposita ordinanza per sollecitare l’attenzione sul tema da parte delle famiglie.

 

 

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Articolo pubblicato il 04/09/2020