Covid Piemonte. SOS dalla Sanità regionale. Infuriano le polemica, ma si continua a morire!

Le indicazioni sull’utilizzo dei test molecolari per i medici di medicina generale. Le conclamate difficoltà a reclutare personale sanitario

Con l’incalzare di notizie sempre più ferali, sta divampando la polemica tra L’Ordine dei Medici e l’assessorato regionale della Sanità, le organizzazioni sindacali di medici ed infermieri, con l’opinione pubblica sempre più sconcertata e smarrita.

 

Facciamo parlare il realismo dei numeri per la nostra regione.

I decessi  resi noti nelle ultime 24 ore  di persone positive al test del Covid – 19 sono ben 35 che fan salire il totale a 4629 dall’inizio della infausta pandemia.

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 97.779 (+3884 rispetto a sabato), di cui 1495 (38%) asintomatici.

I ricoverati in terapia intensiva sono 304 (+20 rispetto a sabato), mentre

quelli non in terapia intensiva sono 4367 +245.

Le persone in isolamento domiciliare sono 49.526

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.149.489 (+14.819 rispetto a sabato),di cui 628.420 risultati negativi.

Non c’è da stare allegri, anche  mettendo in risalto come siano di fatto sospese quasi tutte le attività ospedaliere per i portatori di altre malattie, eccetto i tumori ed alte ristette patologie.

 

Com’è noto il Piemonte, in relazione alla situazione pandemica descritta è stato classificato nello scenario 4(la zona rossa) che costringe i Piemontesi alla massima coercizione. Per cercare di fare luce in una situazione che, anche sotto il profilo procedurale appare nebulosa e perigliosa per il cittadino,  la Direzione della Sanità del Piemonte e il Dipartimento delle malattie e emergenze infettive hanno aggiornato e rinforzato, in una nota alle Aziende sanitarie regionali, ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta, le indicazioni per l’utilizzo dei test antigenici e molecolari nell’assistenza ai pazienti Covid-19 sintomatici e asintomatici.

 

In particolare, vengono raccomandate ai medici di assistenza primaria e ai pediatri di libera scelta alcune priorità: in presenza di soggetto positivo emettere immediatamente, mediante caricamento in piattaforma Covid-19 Regione Piemonte, il provvedimento di isolamento e, sulla base delle informazioni raccolte, disporre la quarantena dei contatti stretti anche mediante provvedimenti di coorte o di gruppo; assicurare i test diagnostici (antigenici o molecolari) ai soggetti sintomatici; assicurare i test diagnostici molecolari ai contatti stretti di soggetto positivo conviventi con soggetti fragili; assicurare i test diagnostici per la revoca dei provvedimenti di isolamento con percorsi privilegiati rispettivamente per gli operatori sanitari, i soggetti che svolgono funzioni di pubblica utilità, altri soggetti che svolgono attività lavorative non soggette a sospensione o smart-working.

 

soggetti asintomatici vengono messi in quarantena (attuale tempo previsto 14 giorni) senza l’esecuzione di tampone.

Il soggetto asintomatico contatto stretto di caso confermato che frequenta o convive con soggetti fragili necessita di un tampone molecolare di ingresso in quarantena. Se detto tampone è negativo la quarantena terminerà nei tempi previsti (attualmente 14 giorni).

Se detto tampone è positivo il soggetto passerà in isolamento contumaciale, con separazione al fine di preservare i soggetti fragili.

E’ prevista una serie automatismi:

  1. a) L’esito NEGATIVO dei tamponi (molecolari o antigenici) viene comunicato anche tramite SMS
  2. b) L’esito NEGATIVO dei tamponi (molecolari o antigenici) viene comunicato anche tramite SMS con un messaggio di cessazione dell’isolamento e dei provvedimenti contumaciali
  3. c) L’inserimento della richiesta di tampone su soggetti sospetti o compatibili Covid genera automaticamente la misura di isolamento fiduciario, che viene comunicata anche tramite SMS
  4. d) L’inserimento dei contatti stretti genera automaticamente la misura di quarantena, che viene comunicata anche tramite SMS
  5. e) L’inserimento da parte dei laboratori o dei medici degli esiti positivi comporta in automatico il provvedimento contumaciale emesso dalla piattaforma CSI con acquisizione del numero di protocollo utile anche ai fini Inps;
  6. f) Se il tampone di cui al punto c dà esito negativo, viene automaticamente revocato l’isolamento fiduciario del soggetto sospetto o compatibile COVID e la quarantena dei contatti stretti.

Nei giorni scorsi abbiamo ampiamente riferito sull’allestimento a tempo record, di strutture mobili che la Regione Piemonte ha attrezzato con il fattivo e determinate supporto dell’Esercito Italiano, per aumentare i posti letto e fronteggiare il numero abnorme di ricoveri, con previsioni di incremento, non certamente rosee. Purtroppo però per la piena operatività di queste ed altre strutture ospedaliere, si procede con ritardi, a causa della carenza di infermieri e medici. Ciò è dovuto alle procedure burocratiche adottate e per le brevità del periodo contrattuale considerato. A fronte delle polemiche che sono sorte in questi giorni, l’assessorato alla Sanità mette in evidenza le crepe oggettive di un sistema che, pur nell’emergenza è ancor vincolato da procedure ordinarie.

Da quanto ci comunica l’assessorato regionale alla Sanità, sono 3.184 gli operatori sanitari aggiuntivi attualmente a disposizione delle Aziende sanitarie locali grazie ai bandi di reclutamento della Sanità della Regione Piemonte per l’emergenza coronavirus covid-19. Tra questi, 514 medici e 1.273 infermieri, oltre a 1.397 altre figure professionali, come operatori socio sanitari, tecnici di radiologia, infermieri pediatrici, assistenti sanitari, assistenti amministrativi, tecnici di laboratorio e consulenti per la formazione.

La rilevazione è del 5 novembre e documenta l’ulteriore incremento dei reclutamenti, tenendo conto che il monitoraggio di appena due settimane fa registrava la disponibilità di 2.645 operatori complessivi.

«Nell’ultimo mese – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi – abbiamo emesso 17 bandi di reclutamento di personale sanitario da destinare all’emergenza pandemica. Undici bandi sono già chiusi, altri due sono in fase di valutazione dei titoli. Per rendere il più possibile attrattivo il bando degli infermieri (in scadenza il 5 dicembre), abbiamo esteso la durata del contratto a tre anni. Ieri, 8 novembre, sono scaduti i bandi per ostetriche e fisioterapisti, lunedì andrà a termine quello degli infermieri con contratto annuale. Ringrazio gli operatori della sanità, i medici, gli infermieri, gli operatori socio sanitari, i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e tutto il personale di supporto per la gestione del Covid, compresi i militari dell’Esercito e gli operatori sanitari da Cuba e dalla Cina che presto ci raggiungeranno per prestare la loro opera in ospedali e strutture di assistenza. Faccio appello alla partecipazione ai bandi e invito gli ordini professionali ed i sindacati a segnalare eventuali ulteriori disponibilità. Chi può dia una mano, c’è bisogno del massimo sforzo per reperire personale sanitario da impiegare con urgenza in attività di vitale importanza per tutti».

E’ certamente un grido di dolore quello dell’assessore Icardi. Ci auguriamo tutti che la situazione pandemica si allenti prossimamente, in virtù di cure maggiormente mirate, di attività preventive adottate e di consapevolezza da parte della popolazione. Purtroppo saranno i numeri che, impietosamente ci dimostreranno se coloro che son preposti alla tutela della salute dei cittadini come sancito dalla nostra Costituzione, siano stati all’altezza della situazione. Le polemiche o l’esternazione di camarille partitiche, non interessano a nessuno.

 

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Articolo pubblicato il 09/11/2020