La Juve che non ti aspetti

Sembrava alla portata vincere il decimo scudetto consecutivo, ma non è così

La Juventus, nel suo campionato a corrente alterna, ha trovato il largo successo contro l'Udinese, con un Ronaldo in grande spolvero, ma è ben lontana dalla testa della classifica, benché debba ancora recuperare la partita contro il Napoli.

Nella giornata dell'Epifania avrà l'opportunità di accorciare le distanze nello scontro diretto affrontando la capolista Milan e poco dopo se la vedrà con l'altra testa di serie Inter, che al momento, forte della rosa a disposizione di Conte e del fatto di non avere le coppe europee da disputare, ha certamente più possibilità di vincere il Campionato.

I bianconeri hanno cambiato ben tre allenatori in tre anni e a detta di molti la scelta di Andrea Pirlo, tra l'altro voluta fortemente dal Presidente Andrea Agnelli, non sembra si stia rivelando la scelta giusta per riconfermarsi campioni d'Italia.

Certamente, l'ex campione del mondo e centrocampista juventino non ha alle spalle un curriculum da allenatore, tanto che inizialmente era stato scelto dalla Società per guidare l'Under-23 di serie C, e tutt'ora non sembra aver consolidato un suo sistema di gioco.

L'impressione è, per usare una metafora automobilistica, come se per vincere una gara ci si comprasse una costosa Ferrari (vedi gli stipendi di De Ligt e Cristiano Ronaldo) e poi per tagliare su altre voci metterle sotto delle gomme non di qualità eccelsa e certificata (vedi Pirlo).

Si è anche voluto prendere a prestito quel Morata che già parecchi anni fa aveva giocato nella Juventus senza impressionare così come non ha mai brillato in giro per l'Europa, dovendo poi fare i conti con una richiesta di aumento di stipendio non indifferente da parte di un Dybala irriconoscibile.

C'è poi da non trascurare un centrocampo che non pare essere all'altezza degli altri reparti: in fondo Rabiot e Arthur sono stati presi a parametro zero (chissà perché il Barcellona ha voluto disfarsi del giovane brasiliano!), Ramsey spesso si infortuna, Bentancur dopo diversi anni non sembra comunque all'altezza di Pjanic e Kuluseski è ancora sin troppo giovane per poter pretendere che sia determinante.

Questa Juventus avrebbe bisogno di un nuovo Pirlo ma a centrocampo, qualcuno che costruisca il gioco, che abbia l'invenzione, che sappia fare quelle verticalizzazioni improvvise che appartenevano al bagaglio tecnico di Pirlo e Pjanic.

E' evidente che i tre incontri con le rivali Napoli, Milan e Inter saranno determinanti per comprendere se i bianconeri sono ancora all'altezza di poter conquistare il decimo scudetto consecutivo, sebbene in Champions la squadra si stia comportanto diversamente.

 

 

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Articolo pubblicato il 06/01/2021