Piacenza – I cavalli farnesiani di Francesco Mochi

I monumenti di Ranuccio e Alessandro Farnese, in una preziosa opera libraria realizzata dallo storico dell’arte Tomaso Montanari, promossa dalla Fondazione Piacenza e Vigevano

La valorizzazione del  ricco patrimonio artistico della città di Piacenza, continua con  una nuova preziosa pubblicazione di un’ opera libraria di Tomaso Montanari  “Capolavori fuori centro. I Cavalli di Piacenza di Francesco Mochi”, e pubblicato dalla Skira pp. 199 €26.00 – foto copertina. Il volume, si avvale inoltre, dei contributi di Anna Còccioli Mastroviti, sulle operazioni di restauro dei due monumenti nel corso degli ultimi due secoli, e di Marcello Spigaroli, sull’utilizzo della piazza che li ospita, e a cui danno nome, in senso scenografico e teatrale, il tutto curato Eugenio Gazzola. Il  libro  è promosso dalla Fondazione Piacenza e Vigevano.

Massimo Toscani – Presidente della Fondazione di Piacenza  e Vigevano- “ Ben noti agli studiosi e agli storici dell’arte  i cavalli di Mochi sono invece poco conosciuti dai semplici appassionati d’arte. L ‘edizione di questo libro ha la pretesa di soddisfare le esigenze di entrambi: gli studiosi, fornendo loro un testo di riferimento scientifico aggiornato rispetto alla letteratura dei passati decenni; degli amanti dell’arte, perché consente anche a un pubblico più ampio, purché motivato, di conoscere la reale storia delle due opere”.

“Nessuna singola fotografia per quanto ispirata – scrive Tomaso Montanari  in un passaggio del saggio - potrà riuscire a far comprendere perché, sul Ranuccio e sull’Alessandro di bronzo, si possano dire esattamente le stesse cose: solo frequentando Piacenza, e passeggiando, sostando  o correndo per Piazza Cavalli, è possibile capire quanto profondamente la percezione di quelle statue cambi con l’avvicinarsi delle stagioni - il mutare del colore del cielo  e delle forme delle nuvole, la calcinante arsura del solleone, la pioggia scrosciante o dolce il salire della nebbia e l’accumulo della neve - e delle ore del giorno,  e perfino di quelle di notti scure o baciate della luna. Davvero  non si capisce dove finisca  il lavoro di Francesco Mochi e dove cominci quello dell’ambiente a cui egli legò per sempre le sue statue … “.    

 Una folta documentazione permette di ricostruire in dettaglio la genesi delle opere, sia dal punto di vista delle dinamiche della committenza dinastica e di quella civica, sia da quello del lavoro artistico e delle vicende  legate alla fusione dei bronzi. Un rinnovato esame delle opere –unico capolavoro in bronzo di un grande marmoraro, unico capolavoro della scultura proto barocca “fuori centro”, ovvero fuori Roma permette nuove acquisizioni critiche, specialmente nella lettura delle complicate, ricchissime allegorie del basamento del Ranuccio Farnese, che riacquistano una comprensibilità mai raggiunta dagli studi condotti fino a oggi. L’orgogliosa libertà di Francesco Mochi esce ben leggibile da questa ricostruzione.       

Autore:

Tomaso Montanari, professore, insegna storia dell’Arte Moderna, presso l’Università degli stranieri di Siena, dopo aver insegnato all’Università di Napoli Federico II e a quella di Roma di Tor Vergata. Autore di numerose pubblicazioni ha vinto il premio Giorgio Basani di Italia Nostra, per il giornalismo in difesa del patrimonio culturale. Ha ricevuto dal Presidente della Repubblica Italiana, l’onorificenza di commendatore per il suo impegno a difesa del nostro patrimoni.

Didascalie foto

Foto copertina libro

Foto 1  Piacenza Veduta dall’alto di Piazza Cavalli , con i due bronzi di Francesco Mochi

Foto 2  Francesco Mochi , Monumenti ad Alessandro Farnese a Piacenza

Foto 3 Francesco Mochi La statua equestre di Ranuccio Farnese a Piacenza

Le immagini sono tratte dal libro:

“Capolavori fuori centro. I  Cavalli di Piacenza di Francesco Mochi”, di Tomaso Montanari,   199 pp. ill. col. eb/n , Skira,  2020,  €26.00

 

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Articolo pubblicato il 19/03/2021