Marzia Taruffi e Patrizia Deabate
Marzia Taruffi e copertina del volume di Patrizia Deabate

Due donne intorno al cuor ci son venute... (di Aldo A. Mola)

Resurrezione e Magia

Il Mago. È il major. Fa di più perché sa di più. È “Maggiore”. Ma è maschio? La Magia è femminile. Ha la stessa radice di Maggiorità (si raggiunge quando lo decidono le Matrone) e di Majestas. Gli Antichi sapevano e facevano. Celebravano riti millenari. Non sono pratiche di circoli esoterici ma di tutte le religioni abramitiche e, ancor più, di culti ancestrali. La principale era coniugare la vita con la morte e la morte con la vita: compito precipuo della Gran Madre. Nulla va perduto. La carne lascia le ossa ma l’Acacia rifiorirà.

I “cives” vanno in guerra. Muoiono. È loro sacro dovere. Le matrone conservano e tramandano, di generazione in generazione. Sono loro ai piedi della Croce della Storia, perché conoscono tutti i “passaggi” della vita, che ai “maschi”, per quanto si sforzino, sfuggono: eterna dualità tra Luna e Sole, fondamento di calendari ignoti nel mondo dei “secolarizzati”, coperti di squame.

Non per caso il Cristo Risorto non si presentò agli Apostoli. Uno, per salvarsi, lo aveva rinnegato tre volte. Un altro non gli credette se non dopo aver ficcato il dito nella ferita. Si disvelò invece alle Pie Donne: un privilegio che poi venne velato e cancellato. Eppure da millenni sono proprio le Donne a prevalere. Custodi del Fuoco Sacro non erano consoli, tribuni, senatori ma le Vestali. Mentre il Potere oggi si sfarina e crolla, qualche cosa cambierà? I segnali non mancano. La poesia, la ricerca, la creatività sempre più sono femminili, non solo etimologicamente ma anche nei fatti. Come la Magia.

Ne sono esempio le vincitrici delle due prime edizioni del Premio Acqui Edito/Inedito, Marzia Taruffi e Patrizia Deabate. Da un anno tra Piemonte e Liguria si alzano muraglie di decreti e ordinanze che vietano o almeno intralciano scambi millenari. Chissà se a Roma sanno del Vallone delle Meraviglie? Alabardieri vigilano mandandosi segnali da un casello autostradale all’altro, come da torri saracene a guglie medievali, per segnalare auto sospette di clerici vaganti in cerca di parenti o anche di quel po’ di sole che tanto giova ai caucasici carenti di vitamina D.

L’Opera di Marzia Taruffi...

Al di sopra di queste detestate barriere si librano Opere che invitano a riscoprire il millenario legame non solo culturale tra le Terre dell’Italia nord-occidentale.

Fresco di stampa è il romanzo “Il Podestà ed Esterina” di Marzia Taruffi, direttrice dell’Ufficio Cultura del Casinò di Sanremo e vincitrice del Premio Acqui Inedito 2020, pubblicato da De Ferrari (Genova). La motivazione recita: “Dal baule della grande storia, consegnata a opere quali Una cento mille Casinò di Sanremo e Agosti-De Santis dall’azzardo alla Cultura del gioco, Marzia Taruffi estrae lo scrigno del suo nuovo romanzo. Due sogni vi si intrecciano a distanza di un secolo: di Esterina (suor Vittorina) e di Roberto, pronipote e architetto come Pietro Agosti, rientrato a Sanremo dall’Argentina per far risorgere il Teatro Principe Amedeo, distrutto nel 1945, in una visione capace di unire rigore filologico e prospettiva futuristica”. Nella trama del romanzo la scrittrice inserisce Amelia, giornalista talentuosa, pronta ad aprire le braccia all’affetto, ma decisa a proseguire nel proprio cammino professionale e intellettuale: una missione (come quella di Esterina) che esige e propizia la libertà.

Le due storie si intersecano in un sapiente gioco di specchi, con lo scavo di sentimenti sublimi, spasmodici e infine vittoriosi perché la vocazione prevale sull’attrazione, l’Eterno sull’Immanente. Implacabile, vince il Destino. L’unione è lontananza. La vita diviene scelta di morte.

Il misterioso suicidio corporale del grande Pietro Agosti, Podestà di Sanremo, filo conduttore dell’incalzante narrazione, è tutt’uno con il contrasto tra la bellezza struggente dei luoghi e della vita sociale incardinata sul culto della mondanità (musica, danza, colori, profumi di fiori...) e la brutalità della lotta politico-amministrativa di cui Roberto è spettatore e vittima. Insegna l’impossibilità di sfuggire al Fato.

Il romanzo attinge al pozzo della storia e della sua interpretazione metafisica, indaga l’Architettura, Arte Reale tesa a coniugare Natura e Pensiero, volizione umana e Forze incontrollabili (il fantasma di Bussana, reliquia del terribile terremoto, l’Eremo della “Visitazione” …), e fonde insieme progetti, “materiali” e parole, raccolti nel laboratorio alchemico che Marzia Taruffi – segretaria generale e animatrice del Premio Antonio Semeria – domina con piena padronanza. Il racconto unisce robusta trama narrativa e proprietà linguistica, sempre garbata, già sperimentata in D’indaco era il mare (2019).

 

… e di Patrizia Deabate

Appena pubblicato dal Centro Studi Piemontesi e già lodato nei maggiori quotidiani (a ultimo dall’esigente Marcello Veneziani in “La Verità”), Il misterioso caso del “Benjamin Button” da Torino a Hollywood. Nino Oxilia, il fratello segreto di Francis Scott Fitzgerald è l’approdo di lunga e fruttifera ricerca condotta al di qua e al di là dell’Atlantico dalla studiosa albese Patrizia Deabate, a sua volta vincitrice della sezione Saggio storico Premio Acqui “Edito e Inedito” (2019). Introdotta da una dotta e partecipe prefazione di Carlo Sburlati, l’opera è labirintica e ammaliante. La sua ispirazione profonda, che vale anche da chiave di lettura, è una citazione fatta propria dalla scrittrice: “Dove gli storici si fermano non sapendo più niente, appaiono i poeti e indovinano. Loro vedono ancora quando gli storici non vedono più”. Di Nino Oxilia, commediografo, interventista, animatore di cultura, caduto sul monte Tomba all’indomani di Caporetto e “modello segreto” dello scrittore e sceneggiatore Francis Scott Fitzgerald (1896-1940) Patrizia Deabate ha scritto ripetutamente, in specie all’indomani del restauro critico della pellicola “Addio Giovinezza”. Nelle sette “stazioni” del volume il lettore è condotto alla scoperta di mondi e di autori dimenticati dai più e dei loro legami intercontinentali, nella successione di “epoche” che hanno scandito il fascinoso e tragico Ventesimo Secolo. Aperto dai sogni di Fratellanza universale (Deabate evoca la “Corda Fratres” di cui molto ha scritto Marco Albera, mecenatesco promotore di studi) e, al tempo stesso, di liberazione delle nazioni senza Stato e del completamento dell’unificazione intrapresa nell’Ottocento ma rimasta incompiuta (era il caso dell’Italia, che agognava a Trento, Trieste e alle città italofone dell’Istria e della costa dalmatica), il Novecento precipitò nel baratro della Grande Guerra, dal 1917 divenuta mondiale. In quella temperie tornarono a rifulgere miti d’antan come Giovanna d’Arco, proclamata santa da papa Benedetto XV mentre la laicissima e anche assai massonica Francia riapriva l’ambasciata presso la Santa Sede, spiazzando la Terza Roma suggellata da Porta Pia.

Nucleo della poderosa ricerca di Patrizia Deabate è anche la possibile suggestione della “favola bella” del cattolico Giulio Gianelli, Storia di Pipino, nato vecchio e morto bambino, sull’autore di “The Side of Paradise” uscito cent’anni addietro. È in quell’intrico che Nino Oxilia (Dick Diver?) si configura quale “fratello segreto” di Francis Scott Fitzgerald.

Chiuso il dottissimo volume, il lettore s’interroga sul demone che ha spinto l’“alpinista” albese Patrizia Deabate a scalare per anni e a esplorare le vette di una ricerca così complessa. La risposta è nella città dei suoi studi universitari, Torino, apparentemente grigia e monocorde, in realtà, come scrisse Giorgio De Chirico a Paola Levi-Montalcini e ricorda la scrittrice, “la città più profonda, la più enigmatica, la più inquietante non solo d’Italia ma di tutto il mondo”: sulla direttrice da Mont Saint-Michel a Israele, come le suggerì lo slavista Piero Cazzola, indimenticabile Grande Saggio del Centro Studi Piemontesi.

 

Marzia e Patrizia (nomi che sanno di Destino) indicano la via: la Poesia e la Vita, al di là delle rovine. La Resurrezione. La Magia. Ve n’è bisogno.

 

Aldo A. Mola

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Articolo pubblicato il 04/04/2021