Dopo le chiese di Rieti, l’arte nei borghi della Laga, il terzo volume rende omaggio al lavoro
Il libro “La memoria dell’Industria. Patrimoni della produzione nella provincia di Rieti” (pp.237 ill. b/n e col. – foto copertina), che la Fondazione Varrone e Mondadori Electa- Rizzoli ha prodotto è un rispettoso omaggio al mondo del lavoro. Il volume, curato da Renato Covino e Edoardo Currà, corredato da un ricco apparato di immagini d’epoca e spettacolari foto aeree, ripercorre le principali vicende imprenditoriali del territorio, dalla prima industrializzazione di Rieti agli stabilimenti di Poggio Mirteto e Stimigliano, alla fitta rete di fornaci, ai mulini, frantoi e pastifici legati alle trasformazioni del settore agroalimentare.
Il libro, che vede la luce dopo quelli dedicati alle chiese di Rieti, e l’arte nei borghi della Laga colpiti dal tremendo terremoto di cinque anni or sono, dunque, il terzo progetto editoriale è dedicato al mondo del lavoro, ed è anche un progetto di ricerca per un recupero e la valorizzazione delle aree dove sorgono gli ex stabilimenti. I saggi, sono stati eseguiti da più autori: Valeria Bacci, Roby Baldin, Alessandro D’Amico, Annamaria Di Gregorio, Liana Ivagnes, Alfredo Pasquetti, Martina Russo, Daniela Scopigno, Paola Schiavoni, Laura Severi e Marco Venanzi.
“Una iniziativa editoriale che ci sta dando grande soddisfazioni, scrive nel saluto istituzionale il Presidente della Fondazione Varrone Cassa Risparmio di Rieti Ingegner Antonio D’Onofrio -“un lavoro di analisi e ricognizione come questo non era ancora mai stato fatto da nessuno; la Fondazione è onorata di poter fornire questo contributo di conoscenza ai reatini e a chiunque studi questi temi, e può farlo grazie alla collaborazione instaurata con i docenti e i ricercatori dell’AIPAI Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale e con l’Archivio di Stato di Rieti”.
«Nel territorio della provincia di Rieti sono sempre più numerosi gli elementi della storia industriale che occorre portare all’attenzione della gestione e della pianificazione. Si tratta di realtà produttive che, dopo un secolare ciclo di vita, hanno perso la loro funzionalità e inducono a un confronto con gli spazi, i territori e i paesaggi del lavoro. L’industria si è insediata in prossimità delle risorse di materiali, energia e mano d’opera e i fiumi del Reatino hanno subito, per lo sfruttamento antropico antico e recente, importanti modificazioni, che costituiscono i caratteri più imponenti del paesaggio contemporaneo.
Nei Comuni della provincia troviamo produzioni ancora vitali accanto a impianti dismessi e abbandonati, imprese innovative e comparti storicizzati. Da qui l’esigenza di procedere a un inventario. Il volume da un lato si propone di ripercorrere le principali vicende imprenditoriali della prima industrializzazione della provincia dall’altro, segue un approccio contemporaneo alla visione dei territori postindustriali, confrontandosi con i luoghi ancora interessati dalla produzione e con quelli di antico e perdurante impianto rurale, per tracciarne storia e prospettive con l’obbiettivo di una gestione sostenibile delle risorse e del territorio».
“A Rieti, – continua il Presidente Antonio D’Onofrio - chi dice ex aree industriali dice SNIA Visconti, Zuccherificio Maraini e Montecatini, il cui riuso è un problema che da decenni attende soluzioni”. Questo libro potrà portare un prezioso contributo per la valorizzazione e il recupero di questo immenso patrimonio industriale.
Foto copertina libro
Foto 1 Rieti Aree industriali di viale Maraini, in primo piano la SNIA e in secondo piano l’ex Zuccherificio Maraini . Foto da drone.
Foto 2 Rieti L’ex Zuccherificio Maraini. Foto con drone
Le immagini riportate sono state tratte dal libro
“La memoria dell’Industria patrimoni della produzione nella provincia di Rieti”, a cura di Renato Covino e Edoardo Currà, Fondazione Varrone – Mondadori Electa - Rizzoli
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Articolo pubblicato il 19/05/2021