Comunicato della Corte Costituzionale - Abolito il carcere per i giornalisti nel caso di diffamazione

Sono fatti salvo i casi più gravi. La comunicazione della Corte costituzionale era prevedibile dopo che era ormai trascorso più un anno nell’attesa di un intervento del Parlamento, cui la Consulta aveva dato 12 mesi di tempo per legiferare.

 

La Corte ha ritenuto pertanto di pronunciarsi circa la libertà di manifestazione del pensiero e la tutela della reputazione individuale.

 

Come cita il sole24ore, le motivazioni della pronuncia saranno note solo tra qualche tempo.

 

Tuttavia le conclusioni cui sono approdati i giudici sono già note e si dividono tra un giudizio di illegittimità costituzionale dell’articolo 13 della legge sulla stampa (n. 47 del 1948) che fa scattare obbligatoriamente, in caso di condanna per diffamazione a mezzo stampa compiuta mediante l’attribuzione di un fatto determinato, la reclusione da uno a sei è stato invece ritenuto conforme alla Costituzione l’articolo 595, terzo comma, del Codice penale, che prevede la reclusione da 6 mesi a 3 anni oppure, in alternativa, il pagamento di una multa.

 

In questo caso, infatti, resta nella discrezionalità del giudice la possibilità di sanzionare con la pena detentiva i soli casi di maggiore gravità.

 

 

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Articolo pubblicato il 24/06/2021