Torino - Conclusa la mostra di pittura "Riflessi di realtà" degli artisti Mannini e Pettene

La recensione del critico d'arte Michele Franco per Civico20News

La bellissima esposizione tenutasi presso il Chiostro della Chiesa dell'Annunziata in Via Po 45 ricca di 34 opere equamente divise tra il pittore Guido MANNINI e il pitto-scultore Umberto PETTENE, è terminata con un resoconto finale di tutto rispetto. L'affluenza del pubblico e la risposta degli appassionati collezionisti sono state entusiasmanti, a dimostrazione della grande voglia di ritornare al contatto reale con l'arte e con i suoi protagonisti.

Un pubblico attento, composto da persone di diverso ceto e differenti età, ha esternato sorpresa e apprezzamenti sostando con attenzione davanti ai deserti pittorici, emergenti dal vissuto intimo di Mannini, e alle tavole lignee concretizzanti i ricordi elaborati dai viaggi nel mondo di Péttene.

 

Una lunga conversazione coi due protagonisti mi ha dato la misura della riuscita della mostra RIFLESSI DI REALTA', una uscita pubblica pienamente riuscita in questa fine primavera 2021. Questo anno difficile ha comunque visto i due artisti portare avanti altre mostre con uno sforzo di volontà ed organizzativo intenso, come è facile immaginare viste le difficoltà superate nel periodo Covid. In riferimento alla mostra RIFLESSI DI REALTA' da poco terminata, Mannini e Péttene mi confermano l'ottimo riscontro giunto da un pubblico molto eterogeneo, composto da appassionati collezionisti e da nuovi interessati, questi ultimi sia italiani che stranieri, un segno del turismo che riprende - anche timidamente - e che non può che farci stare bene.         

Ho posto una doppia domanda a Guido Mannini:

 

"Tu pensi di proseguire la tua arte su versanti così diversi tra loro, il figurativo e l'astratto? E un giorno torneranno anche i tuoi favolosi "falsi d'autore?"

 

Il pittore ha risposto in modo sicuro, ben consapevole degli apprezzamenti nei confronmti della sua Arte e sempre molto attento: 

 

"Guardo gli occhi delle persone davanti alle mie opere, e quegli occhi dicono che apprezzano entrambi questi cicli, sia quello dei deserti, sia gli astratti. Sono due pubblici diversi ma entusiasti, che mi motivano nel continuare. Dietro c'è sempre la qualità che l'artista riesce a dare al pubblico. L'astratto che propongo, con cromie molto particolari e personali, piace soprattutto ad un pubblico giovane. E' stata una gran partenza quella dell'astratto. E col figurativo proseguo un ciclo che va avanti da anni, e che continuo a curare con la stessa attenzione del mio primo deserto. Il figurativo racconta, e il pubblico sente, percepisce, che quel racconto è sincero da parte dell'artista in primis.E in merito ai "falsi d'autore" dico che quella è stata una palestra ardua e formativa, che non abbandono, e da poco ho ricevuto la commissione per un'opera di formato assai grande, di cui ti parlerò...."

"Io sono pronto a stupirmi..."

 

Vorrei essere chiaro: la mia non è piaggeria o pseudo promozione mimetizzata. Sono sincero ammiratore dell'opera pittorica di Mannini, lo seguo da tanti anni, ho presentato diverse sue personali e conosco bene le sue enormi qualità artistiche e le sue pulsanti potenzialità pittoriche.

 

Chiedo invece a Umberto Péttene:

 

"E' cambiato qualcosa tra te, la tua arte e il pubblico, nei mesi di sospensione causata dal Covid?"

 

Un pacato Péttene risponde:

 

"Ho avuto una lunga personale presso il BALLANTINE'S di Torino nell'autunno 2020, un luogo caro e ricco di fascino, molto ben frequentato dai torinesi di una certa fascia sociale e coi proprietari c'è un rapporto di rispetto ed amicizia. Ho disallestito questa personale per partecipare direttamente alla mostra di Via Po con l'amico pittore Mannini. Il periodo Covid non mi ha spento; al contrario, in quelle lunghe pause, ho elaborato nuove visioni interiori, ho lavorato su opere sempre più intimiste e delicate; le mie opere, pur nella loro apparente giocosità, raccontano sempre stati d'animo intensi e meditati. C'è molta autobiografia in ciò che faccio, e andare a pescare sensazioni ed episodi per me indimenticabili ha un valore profondo. Significa non spezzare il filo con luoghi e persone incontrate nei viaggi, tenere viva in me quella esigenza di ritornare e riassaportare la bellezza e la ricchezza di semplici emozioni che la vita ci regala. Il pubblico sa che queste percezioni sono per me uniche, e rappresentano totalmente quelle cose che mi fanno produrre l'arte che faccio."

 

Anche per Péttene l'urgenza della sincerità è quel qualcosa che mette immediatamente, proprio come succede coi dipinti di Mannini, il suo "fare Arte" in dialogo con chi osserva con profondità le sue opere.

 

Le risposte alle domande che ho loro posto rappresentano i pensieri di uomini coscienti dell'amore che il fare arte comporta, e di come sia sempre fondamentale un rapporto schietto col pubblico, sia questo composto da appassionati e fedeli collezionisti piuttosto che da persone di passaggio,  capaci di cogliere non solo l'estetica e la bellezza delle opere, ma percepire anche quel "pezzo d'animo" dell'artista presente nelle opere stesse.

La "carica" emotiva e motivazionale ricevuta dal pubblico e dai numerosi colleghi pittori che hanno visitato l'esposizione sono così divenuti ingredienti primari per affrontare nuove sfide e nuove esposizioni, sia personali che collettive. Il programma è nutrito per entrambi:

 

GUIDO MANNINI invita pubblico e appassionati del suo fare pittura presso l'Associazione culturale GALFER20 (C.so G. Ferraris 20) 17 giugno-09 luglio, orario 10-12/15-18 dal lunedì al venerdì. E' una collettiva in cui presenta un nuovo "pezzo" della sua serie degli astratti spaziali, ed è d'obbligo la prenotazione per la visita. Segue con date 01-31 luglio la importante personale con opere del ciclo dei deserti al MALAIKA CAFE' in Via Monginevro 41 ad Oulx (Torino) aperto tutti i giorni. Mannini porta quindi i suoi deserti in montagna, in una mostra preludio delle altre che seguiranno nella fine estate e inizio autunno, di cui vi daremo adeguate info prossime.

 

UMBERTO PETTENE con le sue pitto-sculture vi attende dal 18 giugno al 25 luglio a PARATISSIMA con decine di opere in due sale dedicate (stanze 210-211) al secondo piano, sez. Spazi indipendenti, ingresso Piazzetta Accademia militare 3, Torino. Da non mancare, unendo piacere del mare con piacere dell'arte, per chi si trova nella splendida Portofino assolutamente d'obbligo ammirare 8 opere di Péttene esposte da metà luglio fin a primavera 2022 presso la "PORTOFINO'S COLOUR ART GALLERY OF ARTWORK".

Nell'autunno 2021 le pitto-sculture di Péttene saranno godibili in diverse esposizioni: nella prima settimana di novembre in Torino (evento del quale si stanno stabilendo le date), e nella seconda metà di novembre a MARBELLA, Spagna, in venti giorni di personale presso nota Galleria d'arte.

 

Al momento da Torino è tutto. A me non resta che augurare a MANNINI e a PETTENE di continuare ad inanellare successi di pubblico e riscontri da parte dei collezionisti, come è successo in questi dieci giorni in Via Po 45.

Dopo quasi otto mesi di assenza dagli eventi pubblici, l'Arte era (ed è sempre più), una cosa magica attesissima, una preziosità che vogliamo fortemente recuperare, ri-vedere e ri-vivere, per stare meglio. Perché, non scordiamolo, l'arte è quella cosa attraverso la quale incontriamo altri esseri umani che ci parlano del loro modo di percepire, sentire, vedere, vivere i mondi, quelli interiori e quelli esterni.

 

Visitare una esposizione e partecipare, attraverso le opere, al rito che ci mette in contatto con altri esseri umani-artisti, è cosa senza prezzo. Questa doppia personale di due valentissimi pittori è servita anche a questo: darci la misura di quanto ci ha tolto l'infame esserino Covid.

 

Buona estate e buona Arte, care amiche e cari amici.

 

Michele Franco

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 27/06/2021