Il 22 Luglio del 776 a.C. si celebrava l’inizio di una millenaria tradizione della società occidentale (e non solo!): la prima edizione documentata dei Giochi Olimpici. Come suggerisce il nome, il teatro dei Giochi era nella città di Olimpia, nell’antica Grecia: lì sorgeva un importante tempio di Zeus, la divinità a cui le Olimpiadi erano dedicate. 

Si è molto dibattuto sull’origine dei Giochi: una delle ipotesi più accreditate vorrebbe che essi derivino dai giochi funebri in onore dei guerrieri caduti in battaglia ai tempi della civiltà minoica. Quest’ipotesi verrebbe accreditata in particolare dall’episodio dei giochi funebri dedicati a Patroclo, cugino di Achille, nell’Iliade di Omero. 

Le Olimpiadi sono andate dimenticate in età tardo imperiale romana, per poi risorgere nel XIX secolo per iniziativa di Pierre de Coubertin; da quel momento, sono tutt’oggi una celebrazione importantissima che unisce l’intero globo nella pratica dello sport.

Con l'inizio, tra tanti problemi, degli attuali Giochi Olimpici, come sopradetto, le prime Olimpiadi della Storia si svolsero nel 776 a.C. Questa data si desume dagli studi del geografo ellenistico Eratostene di Cirene (morto nel 194 a.C.) che oltre a calcolare la misura del meridiano terrestre, sistematizzò la Storia Greca, misurandola in base alle Olimpiadi che si tenevano ogni quattro anni. In tal modo stabilì una precisa cronologia degli eventi. 

Diversi storici ritengono che iniziarono il giorno 22 Luglio, ma non è data sicura considerando che altri riportano invece il 22 Giugno.

Di sicuro c'è che in quell'anno si svolse ad Olimpia una gara di corsa ( detta "stadion") di cui sarebbe rimasta come testimonianza archeologica, un elenco dei vincitori. Da un'unica gara che si svolgeva in un solo giorno, la manifestazione si arricchì gradualmente di ulteriori discipline sportive fino a diventare, ogni quattro anni, un appuntamento talmente importante nella società greca da prevedere in tempo di guerra una "tregua olimpica".  I Giochi raggiunsero il loro apice tra il VI e il V secolo a.C. .

Le Olimpiadi si tenevano appunto a Olimpia, nell'Elide (Peloponneso). La città, il cui sito fu frequentato fin dal Neolitico, si impose come un importante centro di culto con templi di grande spessore architettonico e artistico.

Pausania (110-180) ci svela chi fu il primo vincitore assoluto delle Olimpiadi, dunque della famosa corsa tenuta nel 776 a.C. Ci parla di un certo Corebo di Elide, un fornaio di umili origini, il quale tuttavia non fu omaggiato con una statua ad Olimpia, ma con un sacello ai confini dell'Elide; in cui il suo corpo riposò quando sopraggiunse la morte e la sua memoria fu onorata.

Dal 1960 la fiamma olimpica viene accesa diversi mesi prima della cerimonia di apertura dei Giochi. La suggestiva rappresentazione, di cui vediamo alcune foto di repertorio, si svolge a Olimpia dinanzi alle rovine del tempio di Hera. Undici donne in costume d'epoca, che rievocano antiche sacerdotesse, accendono il fuoco sacro ponendo una torcia all'interno di uno specchio parabolico concavo, in grado di concentrare i raggi del sole. La torcia viene poi portata nella città che ospita i Giochi da una staffetta di "tedofori", il cui ultimo la usa per accendere la fiamma nel braciere. Questo arde per tutto il periodo della manifestazione sportiva per poi essere estinto al suo epilogo.

Nel 2020, la cerimonia dell'accensione della fiamma olimpica per Tokyo, si è svolta in un clima surreale, senza pubblico e alla presenza delle sole autorità politiche e sportive. Accesa la fiamma grazie ai raggi del sole, dinanzi al Tempio di Hera, le rievocatrici hanno eseguito una danza classica sulle note dell'arpa e del flauto. L'alta sacerdotessa ha terminato la cerimonia recitando un'orazione ad Apollo. È stata infine liberata in cielo una colomba bianca con un messaggio insito di speranza, visto il difficile momento che l'umanità sta vivendo ormai da due anni...