DONNE DI IERI, DONNE DI OGGI

Un femminile ancora attuale nella donna non guarita dalla ferita narcisistica.

Il professore Lino Graziano Grandi, un sabaudo di tutto rispetto, pioniere di quella psicologia adleriana ancora non troppo conosciuta qui in Italia negli anni Ottanta, è fondatore dell’Istituto di Psicologia Individuale di cui oggi è presidente onorario.

Già presidente della Società Italiana di Psicologia e Religione, Perito della Sacra Rota e del Tribunale Ecclesiastico Piemontese, è direttore scientifico della rivista nazionale “Il Sagittario”. Intervistato sul tema del femminile, ha messo l’accento su Anna Karenina ed Emma Bovary, due figure della letteratura ottocentesca che ben rappresentano le problematiche spesso deflagranti nella donna quando, attraverso comportamenti isterici o a frustrazioni invalidanti, giunge alla depressione e relativo atto autodistruttivo. 

 

IN CHE MODO LE DUE EROINE MOSTRANO SIMILITUDINE PATOLOGICA?

Anna Karenina e Madame Bovary sono due figure che rappresentano in ambito letterario determinati comportamenti che non sono funzionali alle parti utili della vita: molte loro scelte, dettate dall’impulso, da aspetti pulsionali, dall’istinto, forse dall’atmosfera respirata nell’ambiente, devono essere collocate nel loro tempo.

 

COSÌ DIFFERENTI NELLA LORO UNICITÀ?

Per un lettore attento non sarebbe difficile intuire l’evoluzione del comportamento dopo le prime pagine di descrizione e prevedere la risoluzione: poteva cambiare parte della scenografia, ma il modo in cui entrambe pongono fine alla loro vita, è consequenziale alla loro dinamica interpersonale, oltre alla elaborazione interiore di sogno e realtà.

 

PREVEDIBILITÀ DELLA RISOLUZIONE PERCHÉ SONO ECCESSIVE?

Si tratta di reazioni eccessive in una fascia di comportamenti che hanno il loro codice in un determinato tempo, perché il problema che una Madame Bovary desideri frequentare i salotti migliori, vestirsi in modo più elegante e alla fine sia scontenta di un marito che non è il luminare, bensì un medico condotto, va riportato all’epoca dove c’è un diffuso stimolo alla scalata sociale, per cui sottofondo della tragedia nel momento in cui si trova di fronte all’impossibilità.

 

SCALATA SOCIALE ANCHE OGGI

Oggi la differenza è che la modalità con cui si esprime la componente isterica, ragione per la quale il DSM - il manuale ufficiale della psichiatria - non parla dell’isteria, è perché non è affrontabile con i farmaci: l’isteria è abbordabile esclusivamente dall’analisi. Il farmaco può servire per ridurre il livello di ansietà, come equilibratore dell’umore.

 

ENTRAMBE AVREBBERO DOVUTO ESSERE CURATE CON L’ANALISI, INESISTENTE NELL'OTTOCENTO?

Certamente. Un’azione di comprensione, di contenimento anche rielaborazione dei presupposti su cui si sono formate: l’importanza quindi dei modelli infantili…

 

EMMA ERA STATA ALLEVATA IN COLLEGIO…

Sì, ma l’errore che spesso commettiamo è quello di cercare i modelli nei genitori: sono sicuramente riferimenti importanti, ma la ricerca va piuttosto diretta verso i “significativi”, cioè quei modelli che assumono le caratteristiche interessanti per il soggetto. Possono essere i fratelli maggiori, il prete della parrocchia, il giovane insegnante, un amico un po’ più anziano: qualcuno che ha influenzato il processo di crescita. Certo, i genitori sono le immagini che - per imitazione o per contrasto -maggiormente influenzano la costruzione del personaggio in cui identificarsi.

Si tratta di un periodo storico in cui la società - soprattutto nella Francia di Flaubert - sta passando dalla nobiltà all’alta borghesia a una borghesia che cerca di affermarsi, con gli ori che luccicano e che in un certo senso anticipano quel qualcosa di oggi che risponde al “Io valgo perché ho” passando dall’essere all’avere. Ieri il desiderio di apparire era più contenuto perché la società era più controllata: nel linguaggio attuale la definiremmo più repressa.

 

ANNA KARENINA PROVENIVA DALLA NOBILTÀ

Sì, ma non dalla alta nobiltà: la letteratura russa è fiorita da moltissimi principi, ma quelli che contano sono davvero pochi.

 

IN “GUERRA E PACE” L’AMORE DI NATASHA PER IL PRINCIPE ANDREJ VIENE OSTEGGIATO PER QUESTIONI DI CASTA…

C’è molto il senso di inferiorità della donna nel rapporto sentimentale: le eroine vengono attratte dal seduttore di una casta superiore. Cercano di usare il proprio fascino femminile per recuperare il gap sociologico. In entrambe i casi c’è il predominio (classico della componente isterica) del desiderio e dell’istintualità, non poi così lontani l’uno dall’altro. L’istintualità appartiene solo al soggetto, mentre il desiderio può essere indotto, ma attraverso l’insistenza può sembrare appartenga profondamente e sia semplicemente fatto emergere.

Oggi vedo una isteria che non sembra avere le caratteristiche storiche ma che appare ovunque: al mercato, per la strada, nei mezzi di trasporto… un’aggressività continua che denuncia un sostrato isterico, che poi può essere etero-rivolta o auto-rivolta.

L’isteria in Madame Bovary è espressa meglio che non in Anna Karenina, ma forse è perché siamo nella cultura francese più vicina a noi.

 

LA MATERNITÀ DI ANNA E LA SOLITUDINE DI EMMA HANNO INFLUITO?

Non credo che la variabile “figlio” sia adeguatamente contenitrice delle problematiche di quella infelicità interna che si esprime in un “desiderio del desiderio” che, una volta appagato, perde di intensità e non ha più valore.

 

ANNA HA REALIZZATO IL SUO RAPPORTO CON VRONSKIJ, PUR NELLA SUA GELOSIA POSSESSIVA; EMMA VIVE LA PROBLEMATICA DEL DENARO CHE PERÒ È SEMPRE LEGATA AL POSSESSO…

Denaro e immagine per Emma, che rinfaccia al marito di esser un medico qualunque; Anna, che non ha problemi economici, infrange la sua immagine sociale ma è pervasa da una gelosia isterica. Siamo sempre nel desiderio di raggiungere obbiettivi che una volta ottenuti non danno la felicità. Meccanismo perverso che si auto-alimenta: tipica espressione dell’isteria.

 

VESTIARIO E MODA RISUCCHIANO LA PERSONALITÀ DI EMMA…

Alla ricerca di quel qualcosa di irraggiungibile che non prevede di acquisire materia per lasciare qualcosa ai figli, ma esclusivamente per mettere in luce la propria apparenza. È lo sguardo altrui che dà un senso al proprio essere.

 

INNAMORAMENTO DI EMMA E DI ANNA SONO COMPLETAMENTE DIVERSI…

L’innamoramento di Anna è guidato dall’istinto e forse più vero: in lei l’aspetto pulsionale fa sì che il sentimento sia forte e ci sia il convincimento dell’amare Aleksej veramente. L’isteria egotica di Emma blocca il fluire del sentimento. Prendiamo l’esempio di Leopardi: piccola nobiltà, non tanto avvenente e forse neanche così ben vestito è disperato perché le più belle donne non lo considerano: non è pessimismo cosmico, è una ferita narcisistica piuttosto ovvia data la situazione, non dissimile dai rifiuti che riceve Madame Bovary.

 

I DESTINATARI DI TANTO AMORE AVREBBERO POTUTO EVITARE LE TRAGEDIE?

Da come le due donne sono descritte dagli autori non avrebbero potuto essere salvate, ma uomini più portati alla comprensione, all’umanità avrebbero potuto agire diversamente.

 

E I MARITI?

I due mariti si diversificano nel comportamento: monsieur Bovary è implacabile, non perdona; Aleksèj Karènin ha un comportamento tollerante per molto tempo, forse perché è pervaso da un amore profondo ed è comprensivo, imputando all’aspetto affascinante di Vronskij la debolezza della moglie. Divorzia perché è costretto dalle circostanze, ma accoglie e dà il nome alla figlia di Anna. Le due situazioni sono differenti e dettate dalla finezza dello spirito della mentalità da una parte e il livello poco evoluto del medico di campagna.

 

LA MADRE DI VRONSKIJ HA IL SUO RUOLO DEFLAGRANTE COME SUOCERA: OGGI COME RISULTA IL RAPPORTO FRA LE DUE DONNE CHE SI CONTENDONO LO STESSO UOMO?

Oggi c’è mediamente una minor difficoltà tra le due donne. Anche nel Vecchio e nel Nuovo testamento c’è un aspetto che giustifica la tensione: per molte madri c’è l’inconscio che la spinge a percepire il figlio come sua proprietà. È un archetipo millenario quello che vede la possessività in primo piano, dominante anche se razionalmente la stessa suocera non lo accetta: nel profondo dell’inconscio qualcosa gioca. La situazione però cambia molto da regione a regione.

 

 

Oggi come ieri, letteratura o realtà, mito o storia, nessuno di noi può essere diverso da quello che il suo bagaglio cromosomico gli impone e che l’ambiente circostante, dalla nascita in poi, ha forgiato: l’importante è leggere, leggere e ancora leggere (ma non i giornali di regime) e soprattutto evitare di lasciarsi lobotomizzare dalla televisione nonché da strumenti di comunicazione forieri solo di ansie, immotivate, se consultiamo i dati che giungono dalle cure domiciliari precoci.

La certezza è di acquisire non l’immunità di gregge, ma un diffuso incremento di squilibri psicofisici forieri di attacchi di panico, fobie, nevrosi, insonnie, tachicardie e altro, come testimoniato da un congruo numero di addetti ai lavori altamente qualificati. Inoltre, per tranquillizzare coloro che credono davvero a una pandemia protratta nel tempo, va considerato il fatto che l’insistenza nel voler rendere obbligatoria l’assunzione del siero genico, in mancanza di una effettiva situazione di allerta, tranne che negli stati in cui la “vaccinazione” ha superato l’ottanta per cento della popolazione (Israele, Irlanda, Regno Unito) è che per ragioni statistiche vaccinare tutti significa annullare un qualsiasi campione di controllo sugli effetti negativi del siero. Quando non tutti lo fanno, l’altro “metodo scientifico” è eliminare il campione di controllo. Cosa auspicata da quell’essere incivile del signor Cazzola.

Il consiglio quindi è che se possiamo rileggere i grandi della letteratura, forse potremo anche essere portati in spazi mentali diversi, dove imparare le dinamiche di personalità e a esorcizzare situazioni che, nonostante il progresso e la presunta evoluzione, si ripetono all’infinito. Solitamente, a una prima lettura di un romanzo, possono sfuggirci dei particolari che, acquisendo noi, nel nostro viverci, un più ampio bagaglio intellettuale, ci rendono più sensibili e ci aiutano a comprenderci meglio.

 

Immagine in copertina:  A lady in a lilac dress with flowers (For him), W?adys?aw Czachórski, 1880 circa. 

Immagine nel testo: Portrait of an Unknown Woman, Ivan Kramskoi, 1883

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 04/09/2021