Quale sindaco per Torino?

Lo sguardo verso il ballottaggio, ma tutto ancora tace

Completato lo spoglio delle schede elettorali, come già annunciato a fine corsa, si prospetta il ballottaggio tra Stefano Lo Russo, candidato del Centro sinistra che ha totalizzato il 43,86% dei voti, contro Paolo Damilano, candidato Civico e sostenuto dal Centro destra che ha raggiunto il 38,90% dei suffragi.

Sono seguite nella tarda serata di lunedì, le dichiarazioni di rito dei due contendenti che poco aggiungono alle analisi pubblicate ieri da varie fonti.

Si sono invece sprecate dichiarazioni sull’origine dei voti, le roccaforti dei candidati e dei partiti che li sostengono, prendendo atto dell’uscita di scena dei grillini che non apparentati, potranno forse, a dispetto delle intese tra Letta e Conte, lanciare qualche messaggio fumoso forse a favore di Lo Russo.

E’ mancato invece la deduzione più semplice e conseguente. I consiglieri che, da ambo le parti, hanno totalizzato un maggior numero di consensi, sono da anni protagonisti a diverso titolo delle vita politica cittadina. E la loro influenza  ha indubbiamente contribuito a determinare gli spostamenti di voti, colmando il collasso dei grillini.

Poi l’intuizione dei candidati, ha abilmente approfittato ad inserirsi in quei contesti residenziali o professionali non presidiati dall’altro candidato sindaco o dai suoi consiglieri di riferimento.

Al ballottaggio del 17 e 18 ottobre, non ci saranno candidati e schieramenti, ma solo i due contendenti.

Per rimanere all’ancoraggio elettorale, cosa individuiamo per cercare di capire la veridicità delle imminenti promesse?

Stefano Lo Russo è espressione del PD. Guardando ai risultati conseguiti. Il PD ha ottenuto il 28,56% dei voti, seguito dalla Lista civica Lorusso che sfiora il cinque per cento. Si afferma la lista  Sinistra Ecologista con il 3,59% e i moderati con il 3,38%, seguono poi la lista di Tresso con il 2,65% ed i socialisti con lo 0,80%.

Quindi è il PD l’azionista di maggioranza di un’eventuale giunta di centro sinistra e Lo Russo, prima di enunciare a tutto campo, il news deal della sua sindacatura, dovrà fare i conti con le anime turbolente del PD.

Nel centro destra la situazione è un po’ diversa.

Il Civico Paolo Damilano, può contare all’incirca sul 13,05% che proviene dalle due Liste Civiche di riferimento e sulla lista SITAV SILavoro di Mino Giachino, senza l’intermediazione dei partiti.

Sommando Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, DC e Popolo della Famiglia conta ancora sul 26,05% quale espressione dei partiti che lo sostengono.

Con tali premesse, i due candidati non possono che andare incontro alle forze che in consiglio comunale garantiranno il loro sostegno, ma dovrebbero rivolgersi a tutta la città ed in modo particolare a quel 51,94% che ha disertato le urne. E’ un compito arduo.

Se si sbaglia un riferimento, si sottovaluta un’attenzione o ci si spiega male, si perde.

E’ la ferrea regola della comunicazione.

Quindi abbandonino i selfi, palloncini, bacetti, ecc.

Se i candidati sono convinti del ruolo cui aspirano, individuino temi unificanti ed enuncino scelte che possano arrivare al cuore ed al portafoglio dei torinesi.

Ad urne chiuse la lista Sinistra Ecologista che sostiene Lo Russo è uscita con un comunicato fumoso ed esilarante che è già stato abbondantemente  spernacchiato sui social.

Se gli elettori cercano il lavoro, questo dev’essere concreto e duraturo.

Non si mangia e si prospetta il futuro delle famiglie con frasi fatte e buttate nel vuoto. Anche per questo modo di agire, l’elettorato è stanco, odia le istituzioni, depreca il sistema elettorale e non vota.

Quindi a questo vale per entrambi i candidati, se si vuole intercettare un elettorato deluso, stanco ed incazzato, abbandonate i voli pindarici, le frasi fatte, le promesse che ben si vada si realizzeranno tra oltre dieci anni. Qui non si parla di fede.

L’elettore pretende chiarezza e realismo.

Poi ognuno si comporti come crede e ritiene. Ma non si pianga poi sul destino cinico e baro o su complotti planetari. Per favore!

L’attribuzione dei consiglieri comunali, dipenderà da quale sarà il sindaco eletto.

In caso di vittoria di Lo Russo, la sua maggioranza sarebbe così rappresentata

 
Pd (85.890 voti pari al 28,56%) 17 seggi.


Lista Civica Lo Russo (15.013 voti pari al 4,99%) 2 seggi.


Sinistra Ecologista (10.807 voti pari al 3,59%) 2 seggi.


Moderati (10.177 voti pari al 3,38%) 2 seggi. .


Torino Domani (7.960 voti pari al 2,65%) 1 seggio.

 

Opposizione

Paolo Damilano
Torino Bellissima (35.658 voti pari al 11,86%) 4 seggi.


Fratelli d’Italia (31.490 voti pari al 10,47%) 3 seggi.


Lega (29.593 voti pari al 9,84%) 3 seggi.


Forza Italia (15.951 voti pari al 5,3%) 2 seggi.

 
Valentina Sganga M5s (24.058 voti pari all’8%) 2 seggi.

 

VITTORIA DI DAMILANO

Maggioranza

Paolo Damilano
Torino Bellissima 8 seggi:


Fratelli d’Italia 7 seggi:


Lega 6 seggi:


Forza Italia 3 seggi:

 

Opposizione

Stefano Lo Russo Pd 10 seggi:


Lista Civica Lo Russo 1 seggio:

 
Moderati 1 seggio: Sinistra Ecologista 1 seggio:


Valentina Sganga M5s 1 seggio:

 

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Articolo pubblicato il 06/10/2021