L'assalto alla CGIL di Roma, il ruolo della Polizia e del Ministro dell'Interno

Vogliamo sapere se in Italia ci sia un rischio per la democrazia e da quale parte provenga.

Da qualche giorno non si fa altro che parlare di ciò che è accaduto a Roma alla sede della CGIL.

Questo tipo di argomentazione serve per nascondere quel che sta accadendo nel Paese. Innanzitutto va detto che mentre su Roma si sta facendo tanto “can can” per l’assalto alla CGIL non si dice che a Milano è successo un pandemonio ma nessuno dice nulla perché i facinorosi non possono essere ricondotti alla destra estrema ma vanno invece incasellati nella bella e buona sinistra.

Giorgia Meloni, Segretario Nazionale di “Fratelli d’Italia”, incalzata dai giornalisti di La7, in merito ha detto: “Era “Forza Nuova”? Era matrice fascista, allora. A Milano invece era matrice anarchica. Che sia di estrema destra o estrema sinistra, la violenza è sempre violenza e va condannata sempre, non solo quando sta da una parte. Perché io che sono davvero contro la violenza dico che il tema va affrontato con serietà”.

Si cerca di gettare tutte le colpe su una manciata di persone che hanno divelto la porta della CGIL per non ammettere che c’è un Ministro dell’Interno, la dottoressa Luciana Lamorgese, che è assolutamente incapace di gestire la pubblica sicurezza e il Viminale.

Si getta discredito sui manifestanti di Roma per non dire che la Polizia di Stato non ha fermato Giuliano Castellino – che sul palco di Roma non avrebbe dovuto esserci visto il Daspo da cui era stato raggiunto – per “timore di reazioni violente”.

Si gettano colpe e responsabilità sulle migliaia di manifestanti di Roma per non dire agli italiani che - in piena campagna elettorale per i ballottaggi – quando vi è un obbligo di silenzio elettorale, la CGIL ha organizzato una manifestazione di chiara connotazione politica nel centro della capitale.

Enrico Michetti, candidato sindaco del centro-destra per Roma, interpellato sulla manifestazione della CGIL ha detto con chiarezza e pacatezza che non parteciperà “perché c’è il silenzio” e, ha aggiunto, “Io rispetto la legge, sempre. La legge va rispettata perché chi non rispetta la legge non rispetta il popolo. La legge promana dal popolo. Se fosse per me, per carità di Dio, il rispetto del popolo viene sempre prima di tutto”.

Parole ineccepibili e ragionamento chiaro. Chi, tra i politici, parteciperà alla manifestazione della CGIL non rispetta la legge e, violandola, non rispetta neppure il popolo che, fino a prova contraria, è l’attore giuridico a cui la sovranità appartiene.

L’onorevole Francesco Lollobrigida, “Fratelli d’Italia”, qualche giorno fa, alla Camera dei Deputati, ha chiesto chiaramente di spiegare la verità e di dire cosa sia successo davvero a Roma. Ha fatto questa interrogazione perché pare si sia tornati negli anni ’70 quando lo Stato infiltrava agenti di Polizia fra i manifestanti per creare escalation di violenza per condannare i manifestanti e i loro coordinatori.

Il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese deve dare spiegazioni in merito ai comportamenti della Polizia di Stato che, sabato scorso, non ha avuto un comportamento pacifico e rispettoso del Popolo italiano. L’onorevole Lollobrigida, in un intervento accalorato ed accorato, ha detto chiaramente: “vogliamo sapere – e abbiamo chiesto per questo la presenza del Ministro Lamorgese – se le azioni commesse nella piazza da delinquenti, criminali, dai quali ci distingue tutto, siano state commesse con la complicità di agenti infiltrati. Vogliamo sapere se in Italia c’è un rischio per la democrazia e da quale parte provenga”.

In questi giorni la stampa nazionale ha preso un atto grave (ma isolato) come capro espiatorio per demonizzare il Popolo che non si vuole far mettere la “marca auricolare” per poter entrare sul luogo di lavoro.

La stampa di regime ha prestato il fianco alla disinformazione e al qualunquismo per dare addosso ad un partito politico, “Forza Nuova”, che – in alleanza con “Fiamma Tricolore” – nella lista “Italia agli Italiani” ha preso lo 0,38% dei voti alla Camera dei Deputati e lo 0,50% delle preferenze al Senato della Repubblica.

Il vero problema del nostro Paese è che abbiamo un Governo altamente coercitivo che non si assume le sue responsabilità e che – sul fronte della pubblica sicurezza – fa acqua da tutte le parti.

Il problema delle manifestazioni dei giorni scorsi non sono i quattro violenti, che ora sono al vaglio degli inquirenti, ma il Questore di Roma, il Prefetto di Roma, il Capo della Polizia e il Ministro dell’Interno che non hanno impedito a quattro violenti di raggiungere la sede del maggior sindacato italiano e di devastarlo.

La questione è spinosa e complessa ma noi continueremo a seguirla.

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Articolo pubblicato il 15/10/2021