Messico: futura potenza mondiale?

Messico: Una futura potenza geostrategica troppo spesso ignorata.

Molti italiani quando pensano al Messico pensano sopratutto alle vacanze, oppure alla criminalità legata all’enorme traffico di droga. A questo si aggiungono corruzione politica, zone fuori controllo e bande armate foraggiate dai cartelli dei Narcos.

Questa descrizione tuttavia non è esaustiva delle caratteristiche complessive del ‘Paese degli Aztechi’.

Il Messico è uno Stato federale di circa 2 milioni di km². Sei volte e mezzo l’Italia come dimensioni. Con una popolazione di circa 130 milioni, e con un età media fortemente più bassa rispetto alla media europea. Il tasso di natalità è invece decisamente più alto rispetto a molti Paesi occidentali.

Gli Stati Uniti del Messico hanno un Pil a parità di poteri d'acquisto posto all’undicesima posizione mondiale, con tendenza a salire. A differenza della sua ex “Madre Patria” spagnola fa parte del G20 di diritto. Essendo ormai una potenza economica consolidata.

Un Paese più nord che centroamericano. Il Messico forma, con Usa e Canada, un blocco unico, impenetrabile e indistruttibile. Appartiene difatti ad un sistema economico ed energetico posto nella stessa sfera geografica di cui fa parte la prima potenza del pianeta.

Dei Paesi neolatini è, insieme alla Francia e al Brasile, una delle potenze militari più influenti, e destinata sempre più ad accrescere all’interno dell’Alleanza Atlantica.

Essendo ‘giardino privato’ degli Stati Uniti, la sponda meridionale del Nord America gode di una ampia protezione sia navale che terrestre. L’America non vuole problemi nei propri territori limitrofi.

Tuttavia, se il Canada non ha mai dato problemi al suo vicino americano, il “Mexico” si trova in uno status di osservato speciale da Washington.

Se gli Usa hanno ereditato l’Impero marittimo britannico; il Messico è l’erede dell’Impero della Nuova Spagna. Un Impero, ricordiamolo, inizialmente nordamericano.

Il Messico rimane il primo Paese al mondo per numero di abitanti di lingua spagnola.

Quindi, l’identità azteca si somma a quella dell’Impero coloniale spagnolo. La percezione che i messicani hanno di sé è quella di un’eredità imperiale in diretta concorrenza con gli Usa.

Subito dopo l’indipendenza dalla Spagna, il Messico perse gran parte dei suoi territori settentrionali(California americana, Arizona, New Mexico ecc..), durante la guerra messicano-americana (1846-1848).

Secondo recenti sondaggi, nella memoria collettiva messicana quei territori a Nord del Paese vengono percepiti ancora come facenti parte del Messico.

Nei laboratori geopolitici di Washington D.C., il ‘Mexico’ è sotto osservazione speciale, proprio perché è l’unico Paese americano a poter avere il titolo per rivendicare quei territori un tempo perduti.

Altro elemento, di cui avevamo già parlato, che preoccupa gli americani, è la crescente ispanizzazione degli Stati Uniti.

La crescita della popolazione di lingua e di cultura latinos e cattolica rischia di ridimensionare l’elites WASP, che da sempre domina il Paese.

La radice anglosassone Usa viene quindi minacciata dalla ‘hispanidad’ portata dai neoaztechi del Messico.

Dal punto di vista culturale è pericoloso per il Pentagono l’affinità che sussiste fra i territori ex ispanici con la vecchia Madre Patria messicana.

Tuttavia, lo stato messicano ha delle istituzioni ancora molto fragili. Intere zone sono ancora fuori controllo. Gli Stati Uniti faranno di tutto per impedire che il Messico fallisca e divenga una terra di nessuno in balia di bande armate. La Casa Bianca di tutto ha bisogno tranne che di avere un ‘vicino di casa’ bollito e ingovernabile. Questa ipotesi risulterebbe ben peggiore rispetto a quella di avere una potenza confinante. Una nazione fuori controllo alle porte degli 'States', oltre ad essere fonte di grande imbarazzo, sarebbe una terra facilmente penetrabile dai nemici di Washington. Per questo motivo gli Usa mantengono il Messico ad un livello di sussistenza geopolitica; con la speranza però che la Nazione latino-azteca non risorga, ricordandosi di essere la prima potenziale 'repubblica imperiale' di lingua ispanica. Il giorno che accadrà, anche gli Stati Uniti potrebbero tornare a tremare.

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Articolo pubblicato il 29/11/2021