Graffi sul mio tempo

Raccolta poetica di Matteo Bottone

“Il mio alfabeto”, la poesia che avete appena letto, appartiene alla raccolta “Graffi sul mio tempo” che Matteo Bottone ha pubblicato quest’anno con Impremix-Edizioni Visual Grafica di Torino.

Matteo Bottone, nato a Torino nel 1957, ha già pubblicato libri di narrativa, saggi, racconti per bambini. Con la silloge “Velate impronte” (De Ferrari, 2019) è stato vincitore del premio internazionale “Casinò di Sanremo Antonio Semeria” del 2019 e del Premio Nazionale di Poesia “Alda Merini” nel 2021.

In “Graffi sul mio tempo” Matteo Bottone propone i suoi numerosi componimenti in una gradevole veste grafica, talora illustrati da piacevoli fotografie da lui stesso eseguite.

Sono poesie brevi e che comunque non superano mai la pagina, forse in omaggio all’epigrafe del volume, costituita da questa affermazione di Italo Calvino: La poesia è l’arte / di fare entrare / il mare in un bicchiere.

Le tematiche dei vari componimenti sono a carattere intimo: considerano momenti diversi del proprio vissuto, gli affetti familiari, elementi diversi del mondo circostante che si trasformano in altrettante occasioni per meditare come nel caso di “Impronte” (p. 13), “Mosaico di nuvole” (p. 61), “Strade conosciute” (p. 67), “Rondini” (p.75), “Cose vecchie” (p. 77).

 Ed ecco il testo di “Impronte”, illustrato come s’è detto da una foto dell’Autore.

A commento della raccolta poetica “Graffi sul mio tempo” di Matteo Bottone, Gabriella Dario, in quarta di copertina, esprime queste condivisibili considerazioni:

 

La poesia credo debba piacere istintivamente e, subito dopo, chiamarti a volerla rileggere per comprenderne meglio il significato. La silloge “Graffi sul mio tempo” tende dunque a questo, perché ogni parola detta non si limita a descrivere, ma apre nuovi livelli di lettura e perciò lascia una traccia indelebile nel lettore attento.

 

Può essere interessante dare voce allo stesso Autore che nella Prefazione così presenta la sua opera:

 

È mia convinzione che “si scriva sempre la stessa poesia”, perché, in realtà, sono sempre gli stessi i nostri dubbi sui misteri dell’esistenza.

Il poeta fa nascere una profonda empatia con il lettore, lo induce a pensare, a guardare nell’intimo di se stesso, cosa non di poco valore in una società come quella odierna basata, troppo spesso, sull’esteriorità nella quale il motivo dominante è: esisti solo se appari.

Non bisogna però pensare che i libri di poesia siano portolani capaci di dare soluzioni e segnare la via. Il poeta è un emarginato che agisce “al di là”.

 

Matteo Bottone giunge poi a questa asserzione che spiega il titolo della sua raccolta poetica:

 

La poesia è tutto e il contrario di tutto, però è legata alla nostra esistenza, parte della vita stessa. Ogni graffio della vita si trasforma immediatamente in un fatto simbolico.

 

La sua conclusione è che La poesia è pura bellezza e alla bellezza non ci si abitua.

A questa sua affermazione ci associamo a chiusura di questa nostra breve presentazione di “Graffi sul mio tempo”, redatta senza l’adeguato bagaglio culturale specialistico di un critico letterario, ma in tono amichevole e discorsivo sulla spinta dell’entusiasmo provato per la lettura dei componimenti e della consolidata stima per Matteo Bottone.

 

Guarda su You Tube il Video di presentazione del libro “Graffi sul mio tempo” dove Matteo Bottone viene intervistato da Rosanna Caraci di Impremix.

 

Matteo Bottone

Graffi sul mio tempo

Impremix-Edizioni Visual Grafica - Torino

pp. 96 - € 11,00

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Articolo pubblicato il 04/12/2021