Immigrazione criminale: un danno non da poco per le tasche degli italiani.

Quanto costa al Popolo Italiano il buonismo sinistroide?

Il mantra del “Partito Democratico” e della sinistra italiana è: “gli immigrati ci pagano le pensioni, senza di loro l’I.N.P.S. farebbe fallimento”. E’ proprio così?

Non la pensano così i magistrati del Palazzo di GiustiziaGiuseppe Zanardelli” di Brescia che nell’ottobre del 2020, assieme agli uomini della Squadra Mobile della Questura di Brescia, hanno sottoposto a custodia cautelare in carcere 9 marocchini, 2 albanesi e 1 italiano accusati di traffico internazionale di droga.

Il 5 dicembre scorso, 14 mesi dopo questi arresti, il Tribunale di Brescia ha emesso condanne per sei dei dodici imputati che – capendo di non poterne uscire indenni – hanno scelto la formula processuale del rito abbreviato.

La condanna più severa è toccata al capo dell’associazione a delinquere che ha preso 9 anni di reclusione in carcere. Gli altri cinque hanno riportato condanne che variano dai 4 anni agli 8 anni e 10 mesi.

Il sostituto procuratore Carlo Pappalardo, Pubblico Ministero durante il processo, aveva chiesto alla corte condanne dai 4 ai 14 anni ma, come spesso accade, le sue speranze sono scemate nel corso del dibattimento processuale.

A sostegno della pubblica accusa il materiale investigativo raccolto dalla Polizia di Stato che aveva accertato, con intercettazioni e pedinamenti, ingenti cessioni di sostanze stupefacenti (in particolare cocaina) per un totale di circa 50kg.

La merce veniva stoccata e sdoganata a Lonato (Brescia) per poi raggiungere le piazze di spaccio di Trento, Trieste, Verona e Mantova.

Due mesi fa, il 16 ottobre, la Redazione de “Il Secolo d’Italia” scriveva che a Grosseto un marocchino di 23 anni è sceso in strada con un punteruolo per sfregiare automobili e motociclette parcheggiate sul pubblico suolo.

La motivazione che il baldo marocchino ha fornito al momento del fermo da parte dei Carabinieri è stata che era arrabbiato a seguito di una lite avuta con i membri della sua famiglia. Pertanto si sentiva giustificato a sfregiare autoveicoli e forare pneumatici per via della sua rabbia e frustrazione.

Il soggetto, come spesso accade per gli immigrati posti in arresto, era già pregiudicato e noto alle Forze dell’Ordine che lo hanno denunciato a piede libero. I Carabinieri, comunque, hanno acquisito i video di sorveglianza presenti nella zona ed hanno raccolto le testimonianze dei malcapitati testimoni.

La Magistratura, informata dai Militari dell’Arma, ha formulato – nei confronti del 23enne marocchino – un’accusa per danneggiamento e porto abusivo di oggetto atto ad offendere. Quest’ultimo fardello giuridico si somma ai precedenti reati compiuti dal giovane marocchino e si spera lo conduca presto in carcere.

A fine di questo 2021 possiamo vedere che – come scrive Michela Finizio de “Il Sole 24 Ore” – “l’incidenza di persone denunciate, arrestate o fermate ogni 100 delitti denunciati è cresciuta del 20% nel primo semestre dell’anno. Il 30% delle persone denunciate e/o arrestate è di origine straniera”.

Va anche ricordato che al 31 dicembre 2020 gli Istituti Penitenziari italiani ospitavano in stato di detenzione 53.364 persone di cui ben 17.344 di nazionalità straniera. Il 32.5% dei detenuti, dunque, è straniero. La fonte di questi dati è il XVII Rapporto sulle Condizioni di Detenzione stilato dal sito web “rapportoantigone.it”.

La detenzione di questi signori è a carico del Popolo Italiano che – per le carceri – viene vessato non poco nelle tasse in busta paga.

E’ vero dunque ciò che dice il “sinistrume” italico? Sono davvero gli stranieri a pagarci le pensioni? Gli immigrati sono davvero una “risorsa” come li definì l’allora Presidente della Camera Laura Boldrini?

I Latini ci insegnano che “contra factum non valet argumentum” e ciò che gli immigrati fanno nel nostro Paese è assolutamente fattuale. Dobbiamo ancora sopportare per molto tutto questo o possiamo iniziare ad attuare politiche simili a quelle di Polonia e Ungheria?

Sicuramente continueremo a seguire la tematica e – come sempre – vi terremo informati.

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Articolo pubblicato il 30/12/2021