I danni da vaccino e le discordanze fra virologi e Governo

I virologi insistono nel dire che gli effetti avversi al vaccino anti-covid sono rarissimi. Il Governo stanzia 150 milioni di euro per risarcire i danneggiati dal vaccino.

Il Governo “dei migliori” voluto da Mattarella e guidato da Mario Draghi continua a destare preoccupazione in quei Cittadini che hanno il brutto vezzo di amare la democrazia.

Dopo il Green Pass e il Green Pass rafforzato il Governo ha deciso di introdurre l’obbligo di quest’ultimo perfino per entrare negli uffici postali per ritirare la pensione.

Va detto che per ottenere il Green Pass rafforzato bisogna essersi fatti inoculare il “vaccino” anti Covid-19 in almeno due richiami e, alla scadenza dell’efficacia immunizzante della seconda dose, anche il famoso richiamo booster.

Per il Governo ed il Comitato Tecnico Scientifico il problema restano quei 5 milioni e mezzo di cittadini che – in piena libertà di coscienza – hanno deciso di non farsi inoculare il siero per evitare di avere danni da vaccino.

Eh già. Il tema dei danni da vaccino è tornato alla ribalta e, nonostante le molteplici smentite da parte dei guru della virologia nostrana, il Governo ha deciso di inserire all’interno della bozza del Decreto Sostegni la cifra di 50 milioni di euro per l’anno 2022 e di 100 milioni di euro per l’anno 2023 per risarcire “coloro che abbiano riportato lesioni o infermità, dalle quali sia derivata una menomazione permanente della integrità psico-fisica, a causa della vaccinazione anti Sars-CoV2 raccomandata dall’autorità sanitaria italiana”.

Leggendo la bozza mi sono chiesto come mai il Governo abbia stanziato 50 milioni per l’anno corrente visto l’alto numero (quasi il 90% dei Cittadini over 12) di soggetti inoculati ma abbia addirittura raddoppiato l’emolumento per l’anno seguente.

I vaccini a mRNA non erano ritenuti altamente sicuri? Non erano proprio gli istituti di ricerca scientifica come l’I.R.C.C.S. Ospedale San Raffaele – Gruppo San Donato a scrivere: “Non esistono, infatti, casi di vaccini che abbiano avuto effetti indesiderati comparsi più tardi di 8 settimane dopo la somministrazione. Anzi, in genere si manifestano, pur nella loro rarità, entro poche ore o giorni”?

Se ciò che scrive il “San Raffaele” di Milano è vero come mai allora il Governo stanzia dei fondi risarcitori per persone che sono inoculate da ben più di uno o due anni?

Come mai si stanziano ingenti somme di denaro (150 milioni di euro in due anni) per risarcire soggetti che sono stati inoculati con vaccino a mRNA visto che il Professor Roberto Burioni ha spiegato che: “nel caso dei vaccini a mRNA, il tempo di permanenza delle molecole nell’organismo è particolarmente breve, perché si tratta di molecole fragilissime, che vengono denaturate e dissolte rapidamente, così come vengono denaturate rapidamente le copie di proteina Spike prodotte a partire dall’mRNA”?

Se è vero che il vaccino a mRNA dura poco nell’organismo allora che bisogno c’è di stanziare dei fondi per eventuali danni permanenti dell’integrità psico-fisica del soggetto inoculato?

Sempre l’Ospedale “San Raffaele” – il 05 novembre 2021 – scriveva: “il successo dei vaccini per Covid-19 è tutt’altro che un colpo di fortuna: le tecnologie impiegate sono frutto di decenni di ricerca, anche clinica. E, d’altro canto, non c’è ragione di temere effetti collaterali a scoppio ritardato: un fenomeno mai accaduto nella storia dei vaccini, e per una buona ragione”.

Qualcosa non quadra o, per fare un po’ di iornia, “qualquadra non cosa”.

Come mai uno dei centri di ricerca più apprezzati in Italia nel novembre 2021 promulga un documento dal titolo “Vaccini anti-covid: perché non dobbiamo temere effetti a lungo termine” e nel gennaio 2022 – due mesi dopo – il Governo stanzia dei fondi per risarcire proprio i Cittadini vittime di effetti a lungo termine per i vaccini anti-covid?

Le cose non sono chiare ed il fatto che nei centri vaccinali la gente venga inoculata solo se non pone lecite e legittime perplessità fa pensare a qualcosa di occulto che il Governo non vuole esplicitare.

E’ notizia di qualche giorno fa, infatti, che una donna over50 (una di quelle che o si vaccina o viene multata di 100 euro e sospesa dal lavoro) recatasi in un centro vaccinale di Roma ha scritto sul modulo del consenso informato: [accetto] “non liberando lo Stato italiano, che mi obbliga a questa vaccinazione, da ogni eventuale avversità, malattia derivante, o qualsiasi effetto indesiderato ne derivasse”.

Il personale medico in forza presso il centro ha immediatamente iniziato a discutere con la paziente facendole presente che non l’avrebbe vaccinata ed apponendo sul modulo del consenso informato la seguente dicitura: “Si prende visione della postilla inserita dalla paziente sul primo foglio e non si acconsente alla vaccinazione sulla base di quanto riportato e scritto dalla paziente. Si comunica alla paziente che si potrà procedere alla vaccinazione solo previa firma del consenso informato”.

La signora, dunque, scrive nuovamente: “Desidero vaccinarmi qui ed ora, ma non mi viene effettuata la vaccinazione perché ho inserito la postilla che non esonera lo Stato Italiano”.

In pratica il vaccino anti-covid non procura effetti collaterali ma se il cittadino rifiuta di fornire il consenso alla vaccinazione non viene inoculato.

A termini logici non vi è qualcosa che stride e fa scaturire qualche legittimo dubbio?

Sicuramente continueremo a seguire la vicenda di quei cittadini che stanno avendo problemi postumi al vaccino e, come sempre, vi terremo informati.

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Articolo pubblicato il 23/01/2022