Cannobio (VB) – Storia arte e devozione a 500 anni dal miracolo del SS. Pietà

Le celebrazioni iniziate con la presentazione di un pregevole volume, dedicato al miracolo dell’acqua e sangue sgorgato dal costato di Gesù da un immagine davanti agli occhi di una bambina nella casa di Zaccheo, a Cannobio sulle sponde del lago Maggiore

In occasione delle celebrazioni dei cinquecento anni del Miracolo di Cannobio, è stato presentato un interessante  e pregevole volume:”La SS. Pietà di Cannobio. Storia, devozione e arte a 500 anni dal Miracolo (1522-2022)” , curato da   Elena Poletti Ecclesia, con la collaborazione di don Damiano Pomi.

Il volume si è realizzato grazie alla sensibilità dell’Amministrazione Comunale della Città di Cannobio, e con  il patrocinio  Unione Lago Maggiore, Diocesi di Novara, Santuario della SS. Pietà, la Parrocchia di San Vittore  di Cannobio e l’Archivio Borromeo Isola Bella.

È affascinante pensare come ogni persona abbia nel cuore  - Gianmaria Minazzi – Sindaco di Cannobio  e Marco AlbertellaConsigliere delegato alla Cultura -  un ricordo intimo e personale legato alla Santissima Pietà. Come una sorta di tessera nell’insieme di un mosaico collettivo dal quale traspaiono sentimenti legati a tradizione fede e folklore. Il traguardo dei cinquecento anni rappresenta la compattezza di una comunità, che è stata capace di mutare ed adattarsi nel tempo, senza  dimenticarsi delle proprie origini”.

Nel libro  vengono raccolti una ventina di saggi  effettuati da affermati  ricercatori e storici non solo di arte ma di tante altri argomenti  e curiosità che il santuario racchiude. Monsignor Franco  Giulio BrambillaVescovo di Novara – La piccola pergamena della Pietà di Cannobio è un concentrato di teologia pasquale. A differenza della scenografia usuale delle “Pietà” o dei “Compianti”, in cui Maria, la mater dolorosa, accoglie nel suo grembo il Cristo morto, qui il Corpo assume i tratti del Cristo della Sindone, tanto che la pergamena  è databile successivamente all’arrivo del Sacro Lino a Torino.

I fatti miracolosi risalgono al 7 gennaio 1522, in una casa sulla sponda del lago Maggiore a Cannobio sulla sponda piemontese, al primo piano dell’abitazione privata sopra una cassapanca nel cuore della notte da un piccolo quadro raffigurante l’Imago Pietatis, dinnanzi a una ragazza tredicenne, avviene il prodigio: dall’immagine sacra sgorgano sangue  e acqua. Quella casa è l’abitazione privata di Tommaso Zaccheo. Diventerà luogo di culto deputato alla devozione e luogo di preghiera. 

Oggi incardinato nel complesso del santuario della SS. Pietà eretto da san Carlo  Borromeo.  Il libro si contempla in tre  nutrite sezioni. Nella prima parte  sono presentati gli studi storico – sociali  che collocano l’evento miracoloso nella storia , dopo le presentazioni, si inizia con un saggio di Giancarlo Andenna, che presenta il contesto storico di Cannobio e del suo territorio nei secoli e negli anni che precedono il 1522, epoca in cui avvennero i fatti miracolosi; territorio, come è noto, legato al Duomo di Milano e appartenente alla diocesi ambrosiana.

Il testo di Sergio Monferrini, analizza l’ambiente sociale di Cannobio e delinea le persone e le famiglie che si adoperano per valorizzare l’evento e contribuirono economicamente a edificare e abbellire il santuario. Paolo Milani, analizzi il delicato passaggio di Cannobio e della sua Pieve dalla Diocesi di Milano a quella di Novara, avvenuto nel 1817 e che non fu esente da polemiche e contrasti legati soprattutto al desiderio di mantenere il rito ambrosiano.

Nella seconda parte  si apre con l’intervento di Mauro Cavalli, che entra nel vivo dei fatti straordinari, presentandone la storia dei documenti autentici che vennero redatti come deposizioni testimoniali nel gennaio 1522 e che descrivono  nei minimi particolari gli avvenimenti accaduti. Le pagine  del testo sono documentate anche da fotografie realizzati da fotografi professionisti che coinvolgono sempre maggiormente il lettore e impreziosiscono il libro.

Ambra Di Pofi, la narrazione del Miracolo per immagini nei cinque quadroni seicenteschi.  Don Damiano Pomi offre con il suo scritto “L’immagine della Pietà tra iconografia e teologia” e  “Le reliquie memoria oltre il tempo “.  La terza  ed ultima parte del volume sviluppa l’architettura e l’arte che è conservata all’interno del santuario. Lungo i cinque secoli sono passate importanti personalità  per Cannobio: da  san Carlo Borromeo, al cugino Federico, a progettisti come Pellegrino Tibaldi, ai Beretta di Brissago, al maestro Gaudenzio Ferrari, Luigi Scaramuccia e tanti altri, lasciando nel santuario importanti testimonianze, dalla fede all’arte.

Dunque , la sezione si apre con Eleonora Casarotti  che ripercorre nel suo saggio le tappe che hanno portato alla conformazione  attuale della Chiesa. Stefano Martinella è autore di un scritto molto approfondito sulla bellissima tavola del Gaudenzio  Ferrari, raffigurante la salita al Calvario, che è collocata come Pala di altare sopra al quadretto miracoloso, per l’occasione è stato restaurato, ora risplende in tutta la sua originaria bellezza.  

Sergio Monferrini,” Ego Gaudentius”. Il contratto di Gaudenzio Ferrari per l’ancona di Cannobio”. I dipinti che ornano il santuario rivestono particolare importanza e possiedono un’interessante storia che viene accuratamente raccontata da Marina Dell’Omo, mentre Ivana Teruggi approfondisce la sua ricerca sugli stucchi barocchi che decorano l’interno del santuario in particolare al tiburio.

Susanna Borlandelli , offre una panoramica sulle sculture che, dall’epoca barocca al Novecento, arredano la chiesa. Gian Vittorio Moro, approfondisce lo studio riguardante gli arredi liturgici  in argento, che lungo i cinque secoli sono stati offerti al santuario, soffermandosi soprattutto  sul prezioso reliquiario della sacra Costa conservato in Collegiata, e ancora oggi  è al centro delle solenni celebrazioni annuali.

Benedetta Barison, della Soprintendenza per i Beni Storico Artistici, presenta le numerose opere che hanno ricevuto il restauro. La pubblicazione  termina con interessante servizio curato da Elena Poletti Ecclesia, curatrice del meraviglioso volume, e da Alberto Bergamaschi    che approfondiscono con mappe  il percorso devozionale al culto della Santa Pietà lungo l’antica strada Borromea.  Il libro è stampato in tiratura limitata.

Descrizioni immagini

Foto copertina libro pulpito marmoreo con bassorilievo della Santa Pietà, dettaglio Santuario della SS. Pietà di Cannobio (foto G. Motta)

Foto 1 Veduta di Cannobio dal tiburio del Santuario della SS. Pietà (foto G. Motta)

Foto 2 Immagine devozionale della SS. Pietà, ASDN, Visite pastorali, Tomo 414/I, f.110

Foto 3 Esterno Il santuario della SS. Pietà (foto G. Motta)

Foto 4 La Pergamena miracolosa della SS. Pietà, Santuario della SS. Pietà, Cannobio XV secolo (foto G. Motta)

Foto 5 Gaudenzio Ferrari, Andata al Calvario, Cannobio Santuario della SS. Pietà (foto F. Muraro)

Foto 6 Esterno Santuario della SS, Pietà di Cannobio  visto dal lago (foto G. Motta)

Le immagini che documentano il testo sono state tratte dal volume:

“La SS. Pietà di Cannobio. Storia, devozione e arte a 500 anni dal Miracolo (1522-2022)”, a cura di Elena Poletti e Damiano Pomi, Città di Cannobio pp. 279 ill. colori e b/n Città di Cannobio 202

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Articolo pubblicato il 30/01/2022