Pillole di saggezza - Socrate

"Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare"

“Ho gettato via la mia tazza quando ho visto un bambino che beveva al ruscello dalle proprie mani.”

“Costui crede di sapere mentre non sa; io almeno non so, ma non credo di sapere. Ed è proprio per questa piccola differenza che io sembro di essere più sapiente perché non credo di sapere quello che non so.”

“Siate felici, agite nella felicità, sentitevi felici, senza alcuna ragione particolare.”

“Il difficile non è evitare la morte  quanto piuttosto evitare la malvagità, che ci viene incontro più veloce della morte.”

“Io invece credo, o carissimo, che sarebbe meglio che la mia lira fosse scordata e stonata, e che lo fosse il coro che io dirigessi, e che la maggior parte della gente non fosse d'accordo con me e mi contraddicesse, piuttosto che sia io, anche se sono uno solo, ad essere in disaccordo con me stesso e a contraddirmi.”

“Il temere la morte altro non è che parere sapienti senza esserlo, cioè a dire, credere di sapere ciò che si ignora; poiché nessuno sa se la morte, che l'uomo teme come se conoscesse già che è il maggiore di tutti i mali, non sia invece per essere il più gran bene.”

“La morte è l'una o l'altra di due cose. O è un annullamento e i morti  non hanno coscienza di nulla; o, come ci vien detto, è veramente un cambiamento, una migrazione dell'anima da un luogo ad un altro.”

“Se la morte è assenza totale di sensazioni, come se si dormisse un sonno senza sogni, oh, essa sarebbe un guadagno meraviglioso.”

“Dunque, il retore e la retorica  si trovano in questa posizione rispetto a tutte le altre arti: non c'è alcun bisogno che sappia come stiano le cose in sé, ma occorre solo che trovi qualche congegno di persuasione, in modo da dare l'impressione, a gente che non sa, di saperne di più di coloro che sanno.”

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Articolo pubblicato il 11/02/2022