Quando "Sanremo" diventa Festival della Bestemmia. Chi é Drusilla Foer.
Drusilla Foer.

Milioni di Cattolici, Evangelici, Ortodossi e Anglicani offesi dalla blasfemia in scena al Teatro "Ariston".

Il Teatro “Ariston” di Sanremo si è trasformato in una sorta di dependance del mondo LGBT. Il famoso “Festival della Canzone Italiana” si è ridotto ad un evento pittoresco che richiama il Pride e le sue carnevalesche esibizioni.

Da settimane il grande pubblico rumoreggia per la scelta assai discutibile di Amadeus di portare sul palco del Festival il signor Gianluca Gori che tutti conoscono con il nome del suo personaggio travestito Drusilla Foer.

La giornalista Monica Pucci, sulle colonne de “Il Secolo d’Italia”, ha posto l’accento su un grave scivolone fatto dal Gori che, travestito da Drusilla Foer, avrebbe tirato una bestemmia sul palco, in mondovisione, nell’atto di strapparsi dal viso dei baffi di scena usati poco prima per interpretare Zorro.

Scrive la Pucci: “nominare il nome di Dio invano, nella religione cattolica, è una bestemmia vera e propria, che in passato è costata la cacciata dalla Rai di artisti come Leopoldo Mastelloni e giornalisti come Stella Pende”.

Ovviamente questa volta “mamma Rai” ha fatto finta di non sentire e la maggior parte della stampa ha lasciato intendere che quella bestemmia non sia mai stata pronunciata.

Il giornalista Gianmarco Aimi di “RollingStone”, però, ha scritto quello che la maggior parte di noi pensa. “Ascoltando bene l’audio del video che sta circolando, [Drusilla Foer] avrebbe infatti pronunciato una mezza bestemmia: “Ahia, Dio Crist…”. Fortunatamente sembra essersi fermata prima del patatrac”.

L’Associazione “Pro Vita & Famiglia”, per contrastare tutta questa propaganda anticristiana, blasfema e contro la famiglia tradizionale, ha preso in affitto dei camion pubblicitari con su affissi dei manifesti molto chiari: “Basta propaganda LGBT TRAVESTITA da “spettacolo”! #NonColMioCanone”.

La Polizia Locale del Comune di Sanremo non si è fatta attendere ed ha “identificato i conducenti e li ha invitati a uscire dai confini del Comune, annunciando una contestazione per presunti “messaggi non consoni”, senza però indicare la base giuridica di tali atti. E’ scandaloso!”, scrive l’Associazione in un comunicato stampa del 4 febbraio.

Dunque a Sanremo è possibile bestemmiare offendendo milioni di Cattolici, Evangelici, Ortodossi e Anglicani ma non è possibile dire che si è contro la propaganda delle Lobby Gay e che – con i soldi del proprio canone – non si vuole pagare un travestito affinché si esibisca su un palco guardato, fra gli altri, da moltissimi bambini.

Mi piacerebbe che qualche giurista scendesse in campo e spiegasse la logica di questi provvedimenti. Mi piacerebbe che la Conferenza Episcopale Italiana e la Santa Sede prendessero una posizione invece di abbandonare Mons. Antonio Suetta, Vescovo di Ventimiglia – Sanremo, unica voce tonante contro questo festival della blasfemia.

Nei giorni scorsi, infatti, Mons. Suetta aveva dichiarato: “Ho ritenuto affermare con chiarezza che non ci si può dichiarare cattolici credenti e poi avvallare ed organizzare simili esibizioni; ho ritenuto infine che sia importante e urgente arginare la grave deriva educativa che minaccia soprattutto i più giovani con l’ostentazione di modelli inadeguati”.

Moltissimi italiani in queste ore hanno scritto il loro sdegno ed il loro rammarico per quanto sta accadendo all’“Ariston” di Sanremo. La Rai deve delle scuse a quei milioni di contribuenti che hanno dovuto pagare il Canone per veder insultare la loro Fede in mondovisione con le risate ridicole e fuori luogo del presentatore Amadeus.

Ma la cosa più grave è la dichiarazione del Direttore di Rai1 Stefano Coletta che, nella Conferenza Stampa del 4 febbraio, parlando di Drusilla Foer ha dichiarato: “Farò anche questa follia. Mi sento di dire che le darei una seconda serata seriale dal lunedì al venerdì. Penso che potrebbe accompagnare gli italiani con grande intelligenza. Ha un portato di raffinatezza, intelligenza, e grande ironia”.

Sicuramente continueremo a seguire questa tematica certi che la Rai non si scuserà con i Cristiani offesi dal signor Gori e che, probabilmente, continuerà ad inserire soggetti similmente grotteschi nel suo palinsesto. Tanto gli “italiani brava gente” continueranno a pagare il Canone.

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Articolo pubblicato il 06/02/2022