Sottomarino USA in acque russe, sale la tensione tra Mosca e la Nato

L’Europa stretta dalle voci grosse tra Washington e il Cremlino

12 febbraio 2022, nella mattinata un sottomarino nucleare USA classe Virginia, è stato intercettato dalla flotta di Mosca in acque territoriali russe nell’oceano Pacifico. Il primo invito ad allontanarsi sembra sia stato respinto, quindi le navi militari russe sono passate a mezzi non specificati, ma definiti: “più espliciti”, e l’unità americana è stata costretta a disimpegnarsi alla massima velocità.

La notizia di fonte ANSA è stata diffusa dal ministero della Difesa di Mosca, ed è un ulteriore, preoccupante tassello che si aggiunge alla tensione che si sta sviluppando attorno alla questione tra Russia e Ucraina.

L’invito del presidente USA ad abbandonare l’Ucraina entro 48 ore, riferito ai cittadini americani, compreso il personale dell’ambasciata, suona come un pessimo presagio. Ancor di più le ultime dichiarazioni del medesimo Biden: “un’invasione dell’Ucraina da parte della Russia sarebbe causa di una grande sofferenza umana”. Aggiungendo che gli Stati Uniti e i loro alleati: “sono pronti ad infliggere rapidi e pesanti costi”.

Mentre Vladimir Putin definisce “isterie” le minacce del presidente USA, Biden sussurra con tono semi bonario di essere sempre pronto al dialogo, ma intanto, gli alleati della Nato sono in stato di massima allerta, poiché i venti di guerra nella vecchia Europa salgono nelle probabilità, così come reagiscono al ribasso tutti i mercati azionari.

A questo punto occorre prendere lucida, realistica coscienza che l’Europa siamo noi, e gli alleati della Nato anche, e che nessun europeo, dai Carpazi all’Atlantico, è in anima di menar le mani dopo quasi otto decenni di pace costruiti dopo gli orrori della 2ª guerra mondiale. Ma i conflitti non sono mai nati per volere popolare. Ancora una volta le nuvole funeste che si stanno accavallando verso est, sono generate da pochi uomini ammalati di onnipotente senso di potere e fame di supremazia.

Il pessimismo storico spera in qualche barlume kennediano di provata intelligenza, ma in pratica è lecito pensare che vi sarà uno spostamento di pedine incruento almeno fino al termine delle olimpiadi invernali di Pechino. Se Putin deciderà di attraversare il suo Rubicone quindi, non sarà di certo facendo uno sgarbo mediatico all’alleato cinese.

È uno scenario grottesco che vede contrapporsi il meglio della gioventù mondiale a sfidarsi sportivamente sui ghiacci della Cina, mentre dalle parti del Mar Nero si sta giocando a Risiko senza ancora tirare i dadi.

Un’ultima riflessione a sfondo ottimista: un conflitto mondiale porterebbe l’umanità all’età della pietra. Tempo in cui l’economia di mercato non faceva buoni affari. Dunque è altrettanto lecito pensare che nessun contendente in gioco abbia interesse economico-industriale nel dar fuoco alle polveri, come invece è stato in passato. Soprattutto la Cina, manifattura del mondo.

Notizia dell'ultima ora: anche il Ministro degli Esteri Di Maio, come quelli degli altri paesi UE, ha invitato gli italiani a lasciare il territorio ucraino. L'ambasciata italiana, al momento rimane aperta, ma con il personale ridotto al minimo.

 

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Articolo pubblicato il 13/02/2022