San Valentino, vescovo e martire…

“Odio e amo. Forse chiederai come sia possibile; non so, ma è proprio così, e mi tormento! (Gaio Valerio Catullo)

“L’amore è un dono che Dio ci offre per renderci simili a lui, ma spesso affinché la sua Opera si manifesti in modo perfetto ci fa incontrare la sua Ombra”.

 

Ecco un tuffo nel mondo degli amanti attraverso le poesie e gli aforismi di poeti noti e poetesse “forse” un po’ meno conosciute, ma pur sempre impregnati di quella forza che ci spinge a gesti estremi, felici di vivere in quello stato di grazia che ci rende a tratti irrazionali perché, l’Amore… ah… l’Amore… al centro del nostro cuore regna indiscusso su ogni nostra azione, per quanto inconsapevoli noi possiamo rimanerne.

In tutte le sue forme, dalle meno evolute come il possesso, il materialismo, il narcisismo, a quelle più sublimi come l’amore senza condizioni, l’amore verso la Natura, l’amore per la Divinità, è sempre lui - questo Ente cosmico - l’agente, l’elemento catalizzatore della nostra esistenza.

Nelle opere di chi è pervaso da tale sentimento, anche quando ogni possibilità di sublimazione redentrice svanisce, pur rimanendo una fragranza poetica, emerge la parte più intima dell’autore, quella di cui può esserne inconsapevole persino lui.

Rendendo vivi nel grottesco i nostri piccoli ostacoli, le nostre debolezze, le nostre abitudini malsane di quando ci dichiariamo “innamorati”, c’è chi ha voluto insegnarci a vedere la realtà a occhi aperti attraverso il suo viaggio nell’inconscio, ironicamente, con quell’assenza di giudizio che lo rende maestro di libertà oltre che di poesia. Perché nella creazione l’uomo è libero.

 

Dice la mia donna che non sarà di nessuno,

soltanto mia, dovesse anche tentarla Giove.

Dice: ma ciò che una donna dice a un amante

scrivilo nel vento o nell’acqua che va rapida.

(Gaio Valerio Catullo)

 

Nascondiamo, mia Rodope, i baci

e le dolci battaglie di Cipride.

È bello sfuggire a uno sguardo che tutto vede e sospetta:

l’amore furtivo ha più miele di quello esibito.

(Paolo Silenziario)

 

Come è vicina l’anima tua alla mia,

qualsiasi cosa tu pensi, io la so!

 

Ma ho segni che ti fanno ancor più vicino

avvicinati ancora e guarda il mio segno segreto!

 

Vieni dunque come derviscio fra noi,

non scherzare, non dire “io sono già tra di voi”

(Rumi)

 

Ha saputo che Amore

è stato incoronato re: la Luna, allora,

ha screziato di lucente ambrosia

il cuore della Terra.

(Jagannatha – Bhaminivilasa)

 

Ne li occhi porta la mia donna Amore

per che si fa gentil ciò ch’ella mira;

ov’ella passa, ogn’om ver lei si gira,

e cui saluta fa tremar lo core,

 

sì che bassando il viso, tutto smore,

e d’ogni suo difetto allor sospira:

fugge innanzi a lei superbia e ira.

Aiutatemi, donne, farle onore.

 

Ogne dolcezza, ogne pensiero umile

nasce nel core a chi parlar la sente,

ond’è laudato chi prima la vide.

 

Quel ch’ella par quando un poco sorride,

non si pà dicer né tenere a mente,

sì è novo miracolo e gentile.

(Dante Alighieri)

 

L’amore è l’occasione unica per maturare, per prendere forma, per diventare in se stessi un mondo.

(Rainer Maria Rilke)

 

Quando novellamente

nasce nel cor profondo

un amoroso affetto,

languido e stanco insieme con esso in petto

un desiderio di morir si sente:

come non so, ma tale

d’amor vero e possente è il primo effetto.

(Giacomo Leopardi)

 

L'oleandro fiorisce per me,

nello splendore dell'alba,

l'ho piantato così teneramente

e l'amore l'ha cresciuto.

(Rodolfo Valentino)

 

Sei la mia schiavitù sei la mia libertà

sei la mia carne che brucia

come la nuda carne nelle notti d’estate

sei la mia patria

tu, con i riflessi verdi dei tuoi occhi

tu, alta e vittoriosa

sei la mia nostalgia

di saperti inaccessibile

nel momento stesso

in cui ti afferro

(Nazim Hikmet)

 

Abbiamo perso anche questo crepuscolo.

Nessuno ci ha visto, stasera, mano nella mano

mentre la notte azzurra cadeva sul mondo

(Pablo Neruda)

 

Negli occhi di donna

       fuoco

Negli occhi di vecchia

       aria

Negli occhi di bimba

       acqua

Solo nei tuoi occhi

       terra senza età

       Lu

mia luce

e dimora

(Tomaso Kemeny)

 

*****

 

Volano stanotte a stormi

le carezze insolenti,

migrano verso stagni

di proibiti 'ti voglio'.

Gesti annegati

nelle nostre umidità

e c’è un caldo, stanotte,

d'amore equatoriale.

(Anna Antolisei)

 

Mangerò avidamente

i tuoi baci

ad uno ad uno

come chicchi d’uva.

Ne farò dentro di me

buon vino.

 

Ubriaca di solitudine.

(Fabia Baldi)

 

Ti ho chiesto aiuto

mille e mille volte

e mai, nel mio dolore

hai allungato la mano

 

ma della tua maschia vendetta

ne ho fatto

le mie poesie migliori.

(Micaela Balice)

 

Noi siamo le donne

che saltano a cavallo

quando il paese è assediato

Quelle che portano il pane

e distraggono il diavolo al crocicchio

Fiere

perché siamo la lancia

e il nostro stesso scudo

 

Siamo le donne che cavalcano senza sella

siamo quelle che salvano i vostri paesi

Quelle che domani rinchiuderete

nei vostri ginecei

 

Siamo le donne che nessun muro

può imprigionare

 

Siamo le donne sante e sirene

che sanno amare

 

Gli spiriti liberi

delle stagioni che verranno

(Antonella Barina)

 

Comprendo che l'assoluto ti incuta 

timore; solo, però, ti commuove.

Agogno la stagione 

dei fichi, delle pesche spiccatoie.

(Paola Novaria)

 

Ti racconterò del sole

della luna e delle stelle.

Non avremo che il cielo

per proteggerci

la terra per nutrirci

la voce per ascoltarci

lo sguardo per accarezzarci.

E tu e io saremo cielo e terra

voce e sguardo, silenzio e canto,

per sempre,

lungo il fiume che scorre

mormorando antiche preghiere,

oramai dimenticate.

(Chicca Morone)

 

Avrei voluto placare

la nostra fame

il dubbio patetico

il vizio profondo

e sussistere da soli

restaurati - mantenuti

attivi

come fervidi dipinti

nel soggiorno

durevole

di una intima

e stridente

felicità

tra fiochi e plausibili

accessori d’inneschi.

 

Così poco prima

del sonno

ti guardavo cercare

buchi nelle finestre

un responso qualsiasi

nei gorgoglii della

grondaia

la tua attesa incolmabile

di lettere divine

razzi spaziali

vincita di lotterie

che mai (amor mio)

ti giunsero in dono.

(Simonetta Silvestri Raggi)

 

Le radici sono misteriose,

sempre più sottili

affondano in profondità segrete

nell’oscurità più lontana.

Cresce sopra e sotto,

verso il basso, l’alto,

tra cielo e terra, l’albero,

da ambedue amato e sorretto.

E gli uomini come alberi.

(Silvia Venuti)

 

Non sono sicuramente le poesie più conosciute, quelle dei poeti scelti, ma l’intento era di dare una panoramica tra Oriente e Occidente, tra passato e presente, per dimostrare quanto i sentimenti abbiano un comune sostrato di malinconia nell’accogliere il femminile, quasi fosse una debolezza.

Alle poetesse contemporanee e “un po’ meno note” è dato il compito di esprimere la pienezza di un rapporto vissuto attivamente, quasi completo in se stesso.

 

In copertina: Gustav Klimt, Il bacio, immagine tratta dal web.

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Articolo pubblicato il 14/02/2022