Borgaro (TO) - Carabinieri NAS: arrestato medico per "falsità ideologica in atti pubblici"

Responsabile del rilascio illecito certificati esenzione vaccino COVID 19

I Carabinieri del N.A.S. di Torino hanno dato esecuzione nella mattinata odierna ad un’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Torino nei confronti del medico di Borgaro Torinese G.D., ritenuti sussistenti gravi indizi di reità in ordine ai reati di “errore determinato dall’altrui inganno” e “falsità ideologica commessa dal Pubblico Ufficiale in atti pubblici”.

Le articolate indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Torino, sono state avviate già dal settembre 2021, allorquando il medico aveva manifestato pubblicamente le sue idee contrarie al vaccino ed era emerso un assembramento anomalo di utenti in coda all’esterno dello studio medico del piccolo centro della cintura del capoluogo piemontese.

Nei confronti del medico, il Giudice per le Indagini Preliminari ha ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza ed il concreto e attuale pericolo di reiterazione del reato in relazione al rilascio di un numero indeterminato di certificati medici di esenzione o differimento dalla vaccinazione Covid-19, in assenza del requisito essenziale relativo al possedimento della qualifica di medico vaccinatore nell’ambito della campagna di vaccinazione al Covid-19, qualifica ricoperta dal medico solo per un brevissimo lasso temporale intercorso dall’ottenimento delle fiale ad ottobre 2021 fino alla data di revoca della convenzione con il S.S.N. disposta quale provvedimento disciplinare dall’ASL di competenza TO4.

Inoltre, in ipotesi accusatoria la condotta del medico è stata ritenuta lesiva degli interessi delle pubbliche amministrazioni che tramite i suoi certificati sarebbero state indotte in errore sulla sussistenza di idonee condizioni di sicurezza per l’ammissione al servizio di diversi professionisti soggetti all’obbligo vaccinale (personale sanitario, scolastico o appartenente alle forze dell’ordine), i quali avrebbero cercato dunque di evitare di essere sottoposti al provvedimento di sospensione dal servizio attestando contrariamente al vero l’incompatibilità di talune patologie con il vaccino Covid19.

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Articolo pubblicato il 30/03/2022