L’EDITORIALE della DOMENICA di CIVICO20NEWS – Enrico S. Laterza : Deucrainizzazione (strange war)

Prosegue il trionfale tour “antinazista” dell’Armata Rossa russa, ma purtroppo nelle località “liberate” s’inscenano finti cadaveri di civili e/o gli abitanti si bombardano e ammazzano da soli…

Drôle de guerre (parola ora proibita) l’avrebbero forse chiamata i Francesi nel 1939 – ignari che da lì a poco il Führer del Terzo Reich, vendicatore di Versailles, sarebbe sfilato sprezzante, in testa alle truppe conquistatrici della Wehrmacht, sotto l’Arco di Trionfo addobbato di svastiche sgargianti –, mentre adesso, questa Domenica delle Palme 10 aprile 2022, si apprestano tranquillamente alle elezioni per l’Eliseo, in piena epoca bellico-virale pre-apocalittica: prosegue il glorioso e ben pianificato liberation tour della brancaleonina Armata Rossa russa, sgarrupata colonna infame di manzoniana memoria, che, con una stramba strategia (strange war, canterebbe Ké, parafrasando) di ossimorica blitzkrieg prolungata, si propone l’obiettivo ambizioso di denazificare” (nazi contro nazi, insomma, sorta di farmaco omeopatico) l’Ucraina, dal Donbass a Kiev, od Odessa, pare.

Tranne qualche increscioso incidente, dovuto all’eccessivo entusiasmo della folla esultante (ricordate l’orripilante scena dell’uomo schiacciato dai cingoli del tank americano, nel film La pelle di Liliana Cavani, tratto dall’omonimo romanzo di Curzio Malaparte?), gli abitanti locali hanno accolto con trepidante giubilo le eroiche truppe della stelletta scarlatta, marchiate dall’autoironica zeta di Zorro, che han gettato sui felici villaggi grappoli di ciliegine al boom e bombolette fosforescenti, strabilianti fuochi-d’artificio, scoppiettanti petardini e tri-trac ipersonici di festeggiamento, in un tripudio di caleidoscopiche luminarie multicolori, da far impallidire quelle della processione di San Trifone… L’amore socialista fra i due popoli fratelli, orfani della defunta Matrona URSS, è all’apice!

Purtroppo, però, a rovinare tale atmosfera idilliaca, ci hanno pensato i soliti guastatori professionisti, fotoreporter e giornalisti “coraggiosi” (così sono appellati) al soldo dei cor/rot/ti mass-media “indipendenti” del tramontante Occidente, ispirati e sobillati da certi traditori (tra cui il tragicomico usurpatore democratico Zelensky, sedicente Capo-di-Stato), che si sono disturbati ad allestire cruente rappresentazioni cinematografiche di cadaveri in strada, fosse-comuni e forni-crematori a Bucha, Kramatorsk, Makariv e in altri borghi della regione, per documentare finte torture e stragi di civili – e simili amene indegnità criminali –, perpetrate ad opera dei prodi militari speciali mandati da Mosca; ad approntare i set per le riprese mistificatorie sarebbero stati consulenti tecnici ingaggiati dagli stessi studi hollywoodiani che nel ’69 girarono il celeberrimo allunaggio farlocco degli astronauti della NASA, mai avvenuto, nonostante il menzognero collegamento tivù spaziale (che farsa inaudita, bravi, bis!). Del resto, i rinnegati negazionisti dell’Olocausto accusano appunto l'esercito sovietico di aver prodotto ad hoc e/o ingannevolmente manipolato, nel gennaio del ’45, le raccapriccianti immagini dei lager di Auschwitz-Birkenau, che invece non sarebbero stati in realtà che simpatici campi-vacanza per ebrei, zingari, disabili, dissidenti eccetera (ah, sicuramente Hitler Himmler erano avanti nella (dis)integrazione delle minoranze!...); quindi chi potrebbe avere maggior esperienza in materia? (“Ripeti cento volte una bugia e ci crederanno!”, affermava il buon Goebbels, emulato dallo stalinista Berija del KGB.)

Peggio ancora: secondo la plausibile ipotesi del ministro Lavrov, alcuni insani personaggi dell’area, all’esclusivo scopo di infangare in sæcula sæculorum la reputazione internazionale della Federazione e del suo eccelso zar Ras-Putin, nobile principe Vlad del Cremlino, prossimo suddito e satellite (sputnik) del mandarino Celeste Imperatore Xi, e di procurargli una macabra figuraccia mondiale, si sarebbero attaccati, affamati, aggrediti, stuprati, massacrati, sparati e ammazzati fra loro, o addirittura suicidati nei modi più atroci!

Se s’infuria, s’azzoppa impantanato e piagnucola intristito l’iroso irsuto Orso, l’Ursula dell’Ue, cioè il Vecchietto (in)Continente – ove si riversano milioni di profughi, magari si propagano radiazioni nucleari, sprigionate da Chernobyl o Zaporizhia, e si preannuncia un gelido inverno siberiano, alla-can/na-del-gas ta/gliata, nonché l’ennesima devastante crisi economica –, non ha proprio nulla di che sorridere e rallegrarsi, perché rischia di ritrovarsi fragile come il proverbiale vasetto di argilla tra barili d’acciaio (o petrolio), ossia gli inglobanti giganti Cina e USA, il Dragone e l’Aquilotto, strenui combattenti sullo scacchiere planetario, che sghignazzano sotto i baffi, pronti a scatenare l’inferno per l’agognata Formosa (Taiwan).

Ma, dopo il delitto, non arriverà implacabile il castigo? Non termina l’amara vojna per preludere alla dolce mir, la pace della Pasqua?

Quanto vorremmo davvero che fosse tutto falso, una drammatica invenzione teatrale, che resuscitassero persino le svanite anime morte di Gogol!...

E risvegliarci dall’incubo.

 

Enrico S. Laterza

 

 

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Articolo pubblicato il 10/04/2022