Macron è di nuovo Presidente !

Più di 48 milioni di persone sono state chiamate ieri a votare per il Presidente della Francia. Molto importanti saranno i futuri risvolti politici.

Si chiude un capitolo importante della storia di Francia. Macron viene riconfermato Presidente della Republique! 

Mai come in questo momento un'elezione presidenziale è risultata essere così importante. Quello che è avvenuto ieri è molto più di un semplice ballottaggio.

Al netto del risultato di queste semipresidenziali resta il fatto che Macron ha fatto una campagna elettorale piena di errori. Nel dibattito pubblico ha interrotto più volte la sua avversaria. 

Mentre la Le Pen, dal canto suo, è riuscita a costruire una maggiore credibilità empatica con i suoi elettori.

Il confronto fra Macron e Le Pen è risultato in questi giorni molto acceso. E non poteva essere altrimenti. L’uno è a favore dell’Europa così come l’abbiamo conosciuta, l’altra invece punta ad una ridefinizione totale degli schemi geopolitici nel Continente.

Ma, ad oggi, è il conflitto in Ucraina ad aver incendiato maggiormente il dibattito per le presidenziali francesi fra Emmanuel Macron e Marine Le Pen.

L’attacco di Macron alla Le Pen sui legami con Putin indubbiamente ha rappresentato una svolta nella scelta fra i due leader.

La Le Pen chiaramente si è detta contraria alle sanzioni alla Russia su gas e petrolio.

Sotto accusa anche il “piano pensioni” del presidente Macron. Battibecchi sul clima a non finire. La Le Pen ha proposto persino 200 euro in più ai francesi, Macron ha rilanciato cheavremmo visto aumentare il salario minimo e le pensioni dei francesi con lui alla guida.

Queste le promesse fatte dai due in questa lunghissima ed estenuante campagna elettorale. Ora vedremo se il nuovo inquilino all’Eliseo avrà la forza di mantenere le promesse fatte ai francesi.

Ma oltre alle politiche interne, saranno soprattutto le polite estere a delineare nei prossimi mesi il delicato quadro politico europeo. Già, perché sicuramente la Francia da queste elezioni ne esce fortemente divisa e cambiata.

Rispetto al voto di cinque anni fa, qui in gioco non c’è solo l’Europa ma il diverso destino della Nato. Sempre più divisa e spaccata in due. Dove l’Asse franco-tedesca (con Italia a rimorchio) tendeva a frenare le velleità e le ambizioni dell’Europa orientale, sempre più allineata a Washington e a Londra. Forte del sostegno pieno all’Ucraina, l’Est Europa sta divenendo la parte del mondo più affidabile all’interno del Patto Atlantico. E con l’ipotetica aggiunta di Finlandia e Svezia, l’asse Nato potrebbe spingersi persino verso nord, lasciando i Paesi occidentali smarcati per importanza.

La Francia, insieme alla Germania, pur condannando l’invasione russa, si è dimostrata fortemente restia all’invio di armi e alle sanzioni. Non ha mai voluto escludere la via diplomatica. Anzi, l’Eliseo ha provato in prima linea, come vero avanguardista internazionale, a dirimere per primo le controversie scoppiate nel Donbass. Il successivo scoppio della guerra ha fortemente indebolito la posizione dell’Esagono francese, facendo percepire al Pentagono americano la sua grande debolezza sul piano internazionale. Washington ha guardato con grande attenzione alle elezioni francesi, ma in ogni caso lo ha fatto con la consapevolezza che nulla sarebbe più comunque tornato come prima.

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Articolo pubblicato il 25/04/2022