Torino. Ripristinato il servizio ascensore per disabili alla Stazione Porta Susa

Grazie all'intervento della "Cellula Coscioni" di Torino i disabili potranno tornare a viaggiare in libertà.

In questi giorni sono stato contattato dagli attivisti dell’“Associazione Luca Coscioni – Cellula di Torino” per una bella notizia che riguarda il mondo delle disabilità.

Nel mese di novembre del 2021 Gabriele Farina di “quotidianopiemontese.it” scriveva: “Cartello a Porta Susa: l’ascensore è rotto, i disabili non prendano i treni sui binari 2 e 3”. Quando ho letto il titolo dell’articolo non potevo credere ai miei occhi ma, ahimè, era tutto vero.

Qualche dipendente della Stazione Ferroviaria Torino Porta Susa aveva davvero affisso un cartello con su scritto: “L’ascensore è guasto e non sarà riparato. Si invitano i passeggeri disabili di astenersi dal mettersi in viaggio sui treni in arrivo e partenza dai binari 2 e 3”.

Qui a Cuneo si direbbe: “Robe da chiodi”.

Per andare a fondo della questione ho preso contatto con Miriam Abate, giovane Presidente della “Cellula Coscioni” di Torino, che mi ha informato di aver ricevuto in questi giorni la bella notizia.

Rete Ferroviaria Italiana”, dopo esser stata formalmente diffidata dall’“Associazione Luca Coscioni”, ha fatto sapere di aver rispristinato il funzionamento dell’ascensore che collega il sottopassaggio con i binari 2 e 3 della Stazione Ferroviaria Porta Susa.

I militanti dell’“Associazione Luca Coscioni” in aprile erano stati tempestati di chiamate e messaggi da parte di molti utenti che non riuscivano a raggiungere i binari per via dell’annoso disservizio che si protraeva da novembre e hanno deciso di agire.

Miriam Abate e i suoi sodali hanno formalmente diffidato “Rete Ferroviaria Italiana” a ripristinare con la massima urgenza il servizio dell’ascensore che porta ai binari 2 e 3 visto che tale disservizio configura un atto gravemente discriminatorio nei confronti delle persone con disabilità.

La mancata rimozione di barriere architettoniche, infatti, rientra nella nozione di discriminazione indiretta di cui all’articolo 2, comma 3, della Legge 67/2006, rappresentata da tutte quelle disposizioni, criteri, prassi, atti, patti o comportamenti apparentemente neutri che pongono una persona con disabilità in una posizione di svantaggio rispetto ad altre persone” fa sapere Abate.

Per evitare simili questioni “Rete Ferroviaria Italiana” ha fatto sapere di aver implementato il proprio sito istituzionale tramite inserimento del portale “Entra in Stazionededicato ai viaggiatori con disabilità motoria, sensoriale e ridotta mobilità, servizio informativo in tempo reale sullo stato di funzionamento di rampe e ascensori di accesso ai binari di stazione ed alla presenza di percorsi tattili o marciapiedi rialzati.

Speriamo questo sia il primo di una lunga serie di interventi atti a ristabilire l’uguaglianza sostanziale dei diritti dei cittadini. Un plauso va alla “Cellula Coscioni” di Torino magistralmente capeggiata da Miriam Abate e a quanti, quotidianamente, segnalano situazioni di aporie ed incuria che rendono – a chi ha già evidenti difficoltà – la vita oltremodo complessa.

Senza ombra di dubbio torneremo ad affrontare il tema e a rendervi partecipi della vergognosa situazione delle barriere architettoniche.

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 06/05/2022