Dal conflitto ucraino alla guerra nucleare?

Notizie e possibili scenari dal fronte orientale

Mentre la Russia ha violato lo spazio aereo di diversi Paesi scandinavi, gli Usa continuano a rifornire l’Ucraina di armi di ultima generazione. La tensione aumenta di giorno in giorno, senza tregua.

Da tempo Mosca minaccia l’uso di armi che l’Occidente ancora non possiede; fra esse il riferimento è ai nuovi missili ipersonici di cui dispone il Cremlino, sia da crociera (“Cruise” - HCM) che veicoli a planata ipersonica (HVG).

La Russia ha lanciato poi un avvertimento all’Europa tramite il test del nuovo missile Sarmat, provato nei giorni scorsi da Mosca e annunciato al mondo da Putin come “l’arma in più per difendersi dalle minacce “: in pochissimi minuti può raggiungere le principali capitali europee, Roma compresa.

Si tratta di un missile balistico intercontinentale che sembra avere una gittata illimitata e “sarebbe capace di penetrare ogni sistema di difesa missilistica esistente o futura “. Il presidente russo ha annunciato che l’arma darà garanzie di sicurezza alla Russia e “farà riflettere coloro che la stanno minacciando “. Le caratteristiche del missile, “che non ha eguali nel mondo e non ne avrà per molto tempo a venire “, lo rendono una possibile minaccia per tutti i Paesi della Nato.

Queste armi, in poche centinaia di secondi, sarebbero in grado di distruggere e annientare intere Nazioni.

Molti analisti escludono l’uso di armi nucleari, tuttavia occorre fare un grande distinguo fra esse. Vi sono due tipo di impiego di armi nucleari. Tattiche e strategiche. Quest’ultime hanno una funzione di deterrenza simile alle testate nucleari montate sui missili balistici intercontinentali durante il periodo della Guerra Fredda. Tuttavia, se è vero che l’uso di armi nucleari strategiche dovrebbe essere una possibilità molto remota, stessa cosa non si può dire riguardo l’impiego di armi tattiche.

A differenza delle armi strategiche (ordigni da esibire nelle parate o nelle esercitazioni più per deterrenza che non per un reale impiego), ad oggi, russi e americani dispongono di armi nucleari ad uso tattico, spendibili come “ordigni speciali” durante un conflitto. Seppur lontane dalla potenza degli ordigni strategici, la forza di un’arma tattica nucleare ha un potenziale variabile, non molto distante dalla potenza delle bombe A sganciare su Hiroshima e Nagasaki. Questo dovrebbe per lo meno metterci in allarme sui danni collaterali che una guerra totale potrebbe provocare.

A differenza della Guerra fredda, oggi i due presidenti di Usa e Russia non dialogano come ai tempi di Kennedy e Khruschev. A questo si aggiunge che il rapporto fra armi tattiche nucleari russe rispetto a quelle americane presenti in Europa è in rapporto 10 a 1 a favore dei russi (2000 testate russe contro le 200 americane). Attualmente il conflitto mondiale fra superpotenze viene portato avanti ancora in uno scenario ristretto e per procura, ma qual ora si dovesse assistere ad uno sconfinamento di una forza NATO a quel punto un’escalation nucleare sarà inevitabile.

Tuttavia, vi sono comunque diversi gradi di separazione fra l’ordine di un Presidente che intende lanciare un ordigno nucleare rispetto poi all’ufficiale militare che effettivamente lo fa partire. Nel mentre potrebbe accadere davvero di tutto.

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Articolo pubblicato il 05/05/2022