Pillole di saggezza – Ippocrate (460 a.C. – 377 a.C)

Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo.

Dal cervello, e dal cervello solo, sorgono i piaceri, le gioie, le ri­sate e le facezie così come il dolore, il dispiacere, la sofferenza e le lacrime. Il cervello è anche la dimora della follia e del delirio, delle paure e dei terrori che ci assalgono di notte o di giorno.

Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo.

Un uomo saggio dovrebbe considerare la salute come la più grande delle gioie umane, ed imparare come, col suo stesso pensiero, trarre beneficio dalle sue malattie.

La guerra è la sola vera scuola per un chirurgo.

La natura è il medico delle malattie. Il medico deve solo seguirne gli insegnamenti.

Prima di guarire qualcuno, chiedigli se è disposto a rinunciare alle cose che lo hanno fatto ammalare.

Non fare nulla a volte è un buon rimedio.

È più importante sapere che tipo di persona abbia una malattia, che sapere che tipo di malattia abbia una persona.

Il corpo umano è un tempio e come tale va curato e rispettato, sempre.

In qualunque malattia è buon segno se il malato serba lucidità e appetito, cattivo segno se gli accade il contrario. I vecchi generalmente si ammalano meno dei giovani, ma se le loro malattie diventano croniche, durano quasi sempre fino alla morte.

Tra i medici molti lo sono per i titoli, pochi per i fatti.

L’uomo deve armonizzare lo spirito e il corpo.

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 27/05/2022