
Quest’alba strana genera fantasmi,
cupi pensieri e vortici di sogni
dove ogni uomo avvita su se stesso
parole mute e silenziosi sguardi:
non un suono che scuota le coscienze
addormentate dal mesto scampanio
di inutili comandi in un presepe
animato da comparse fatiscenti.
E Lui scherza tirando tutti i fili
giocando a estorcere false promesse
per rendere il mondo ancor più disumano.
Ride e controlla che tutti siano in fila
tremanti, obnubilati e incoscienti
lontano dal cammino e dagli altari
preda di demoni, vili e onniscienti.
Libero il pensiero si divincola
da falsi profeti e imberbi soloni,
ma pochi resteremo lungo il fiume
nell’assistere al passare del nemico
ormai spezzato nella sua essenza
dalla battaglia armata degli Arconti.
E nell’eclisse noi vedremo il volto
di chi ha bisogno del nostro essere schiavi.
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Articolo pubblicato il 01/06/2022