Dimitri Medvedev all’Occidente: “li odio, farò tutto per farli sparire”. Ultima mossa di un'inquietante partita

Se le parole choc dell’ex presidente russo hanno un peso e un senso, impongono di ragionare in modo forzatamente pragmatico

Non è la prima volta che l’ex presidente russo Dimitri Medvedev, oggi vicepresidente del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa, esprime in modo durissimo la sua opinione nei confronti dell’Occidente. Le ultime dichiarazioni sono scioccanti quanto chiare e lasciano poco spazio a dottrine alternative o ragioni storiche e geopolitiche che tendono a gustificare una guerra feroce e devastante.

Martedì 7 giugno 2022, Dimitri Medvedev ha dichiarato: “mi sono sempre chiesto perché i miei post verso gli occidentali siano così duri. La risposta è perché li odio. Sono dei bastardi e dei fanatici. Vogliono la morte della Russia e finché sarò vivo farò di tutto per farli sparire”.

Parole raggelanti che stracciano ogni dialettica intorno ad altre, presunte motivazioni "dell’operazione speciale" sullo scacchiere Ucraino, ma che diventano un faro acceso su tanti angoli bui di un'invasione che ha sgretolato molti, precari equilibri del mondo.

Di certo, noi colonialisti del Vecchio Continente, alla fine della Grande Guerra, abbiamo perso il ruolo incontrastato di “imperatori del mondo”. Dopo la 2ª Guerra Mondiale poi, l’Europa, nuovamente sfaccettata dall’interno e ora anche dall’esterno, divisa tra i vincenti (ad ovest l’impero anglofono, a est l’impero comunista), ha del tutto abdicato il suo ruolo, diventando vassalla e vaso di coccio della guerra fredda.

Tempi del Muro di Berlino, breve richiamo a una storia ben più complessa che non vuole risalire a cosacchi e zar. Le parole di Dimitri Medvedev invece, hanno dichiarato al mondo il suo attuale odio per l’Occidente e relative soluzioni drastiche. Una notifica tanto dura quanto generica nella sua chiara intenzione.

Minacce stonate e oltre le righe. Non risulta dagli atti che l’Europa, da almeno 70 anni a questa parte, e soprattutto dopo la perestrojka, abbia avuto interesse nel passare un cancellino sulla Grande madre Russia. Non sarebbe stato logico conveniente. Per quanto riguarda la bellicista politica americana, è un’altra storia. Motivo per cui, sarebbe tempo che l’Europa tornasse a essere padrona di se stessa, prendendosi i relativi rischi ed eventuali meriti.

L’aggressivo sfogo di Medvedev invece è quanto mai presente. Fa il controcanto alle asserzioni bellicose del Ministro degli Esteri Lavrov, alle filosofie interventiste di Aleksandr Dugin, all’omofobia del patriarca Cirillo e alla denazificazione dell’Ucraina caldeggiata da Putin. Motivi fluttuanti con l’andamento della guerra, inframmezzati da sanzioni, metano, traffico di armi, crisi del grano e naturalmente: combattimenti, stragi e crimini ancora in corso.

Per chi non si fa condizionare dagli estremi dell’informazione pilotata né da quella disallineata, ma ancora coltiva il principio del dubbio e della libera ricerca della verità, le parole di Dimitri Medvedev cantano in coro con quelle dei suoi blasonati compatrioti. E non è certo una canzone d’amore.

È un lamentoso, bellicoso vittimismo russo, ancestrale quanto una durezza endemica che scorre nel sangue euroasiatico, dai tempi di Gengis Khan fino a quelli recenti di uno stalinismo che ha assassinato a milioni la propria gente. Anche questa è storia. Tipicità ora da rivalutare da parte di molti opinionisti edotti nel corso degli eventi, da plausibili verità alternative (talvolta me compreso).

L’attualità ci presenta una vecchia Europa definita “decadente”, in cui ancora è ammesso il libero pensiero (forse oggi un po’ meno). Pur essendo lungi dalla perfezione, noi del Vecchio Continente, siamo gente fortunata. Giuste o sbagliate che siano, le nostre priorità sono: benessere, consumismo, divertimento… Non di certo cancellare la Russia.

Dimitri Medvedev lo sa, promette vendetta alle sue stesse menzogne per ragion di Stato. L’invasione dell’Ucraina presenta molti lati oscuri e se si presta attenzione agli sviluppi del conflitto, la promessa all’Occidente da parte di Medvedev va presa molto sul serio. A malincuore c’è da prepararsi al peggio, ma adesso è venuto il tempo di decidere da che parte stare e discernere con lucidità chi sarà l’aggressore.

Visto sotto la nuova luce accesa da Dimitri Medvedev, forse l’ombrello difensivo della NATO assume il suo perché. L’arte della guerra (VI sec a.C.), è sempre in voga, sollazzo di tiranni ansiosi di mandare al macello milioni di compatrioti nel nome di un diavolo di gioco chiamato… libertà!?

I russi sono esperti giocatori di scacchi. Le esplosioni non hanno intelligenza propria, alcuna filosofia, dunque qual'è il disegno di questa mossa?. Nessuno  ambisce a scatenare l’olocausto nucleare, perlomeno e ultimamente da nessuna fonte occidentale è pervenuto il messaggio, né parlato né scritto

Dunque & purtroppo è lecito pensare che l'insana minaccia sia un meditato preludio a una diffusione dell'odio nei confronti dell'Occidente, cercando proseliti in giro per il mondo. Inoltre, suona come un motivo per giustificare un'escalation, destinato a un consenso interno del popolo russo che, certamente come noi, non ha nessuna motivazione per farci del male. 

Attendiamo passivi gli sviluppi della prossima mossa.

 

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Articolo pubblicato il 08/06/2022