Torino 9 e 10 luglio - Bogianen alla riscossa

Un week-end di passione con Barbara BALANZONI, Sara CUNIAL, Alessandro FUSILLO, Alessandro MELUZZI, Enrico MONTESANO, Silvana DE MARI....

Un week-end estivo, in attesa di entrare in quella fase della nostra storia in cui ci riappropriamo della nostra vita, da troppo tempo tenuta in ostaggio da chi non avrebbe il diritto di rappresentarci e che invece continua a imperversare, incurante della sempre crescente illegalità delle sue azioni.

 

Torino è stata la prima capitale d’Italia e ha un suo fascino, sabaudo, poco propensa a lasciarsi calpestare oltre la misura o a ritirarsi: dalla “bataja dl'Assiëtta” (in piemontese) è nato il termine bogianen, sinonimo di caparbietà, tenacia e risolutezza tipica del popolo piemontese. Di persone che sanno dire di no, quando un comando non rispecchia la migliore soluzione a un problema e hanno il coraggio di rischiare in proprio.

 

Si narra che, contravvenendo all’ordine di ritirata del conte Bricherasio, il comandante del Primo Regimento delle Guardie, il conte Paolo Novarina di San Sebastiano, abbia detto ai suoi soldati “nojautri i bogioma nen da si” (noi non ci muoviamo da qui). La vittoria schiacciante della piccola guarnigione piemontese contro l’enorme esercito francese ci tramanda un concetto importante: non importa quanto sia potente il nemico, se la lotta per difendere il proprio territorio non è solo materiale; l’Anima non conosce limiti e infine avrà ragione sulla violenza dell’Oscurità.

 

Non a caso Torino, nei giorni 9 e 10 luglio, ospita in piazza d'Armi, dalle ore 16, personaggi di grande spessore, per sensibilizzare il pubblico su tutto ciò che non viene veicolato dal main stream.

 

Nella prima giornata potranno essere apprezzati i contenuti tecnico-scientifici-sociali di coloro che rappresentano espressioni del mondo medico, legale, sociologico e della comunicazione in grado di dare punti di vista concreti e alternativi a quello che cercheranno di imporci nuovamente.

 

Per gli aspetti medici due amazzoni come Silvana De Mari e Barbara Balanzoni; per la comunicazione e manipolazione delle masse Enrica Perucchietti, Stefano Re e Paolo Borgognone; gli avvocati Alessandro Fusillo e Maurizio Giordano nonché l’ex-magistrato Angelo Giorgianni per gli aspetti giuridici. Spiccano tra i comunicatori e blogger, Zainz e una delle poche paladine della Costituzione, Silvana Spatari, più nota come la proprietaria della Torteria di Chivasso, vittoriosa in tutte le cause contro la forzata chiusura dell’attività ristorativa, passate in giudicato.

 

La seconda giornata è più politica, impreziosita dalla presenza di personaggi già consolidati nel panorama nazionale, come Sara Cunial nonché Davide Barillari, Edoardo Polacco e altri che invece presenteranno nuove realtà che stanno cercando di formare un fronte alternativo all’arco costituzionale attuale.

Presente anche Enrico Montesano mentre Alessandro Meluzzi, Ornella Mariani e Pedro Morago in collegamento video.

 

Entrambe le giornate saranno allietate con gruppi musicali, truck food, area relax.

 

Domenica 10 al termine degli interventi dalle 18.30 si svolgerà il corteo popolare.

 

Il mormorio sull’autunno “caldo” si fa sempre più insistente: il vaiolo del gorilla non è riuscito a convincere neanche i meno sospettosi, per cui il riaccendersi di una qualche variante non dovrà coglierci impreparati.

 

“Ci sono segnali inquietanti tendenti a far presupporre che chi governa abbia trovato terreno fertile in una popolazione ormai provata psicologicamente ed economicamente” afferma Gianpiero Alaimo del “No Paura Day” uno degli organizzatori assieme a Riccardo Rocchesso di “100 Giorni da Leoni”, Marco Liccione de “La Variante Torinese” ed il Coordinamento Piemonte.

 

Necessario è avere presente le parole della giornalista e scrittrice Enrica Perucchietti - che invita tutti al primo Festival di Resistenza Costituzionale - quando ricorda: «Il Green Pass non è stato abolito, ma è solo sospeso. Il governo ci ha concesso “l’ora d’aria” come ai detenuti: per qualche mese ci sembrerà di poter tornare alla vecchia normalità, ma il Sistema sta già spianando la strada per tornare ad adottare dispositivi di biosicurezza per comprimere le nostre libertà. È necessario denunciare apertamente le distorsioni della nostra epoca in modo che non ci venga tolta la parola. Per questo dobbiamo continuare a manifestare il nostro dissenso e a far sentire la nostra voce anche in piazza, per dire no alle misure liberticide e per trovare soluzioni alternative a questa deriva antidemocratica».

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 05/07/2022