O bella ciao

Racconti di ragazze e ragazzi nella Resistenza, di Lucia Vaccarino e Stefano Garzaro

I vecchi partigiani, con le loro testimonianze, sono sempre più rari. Sarebbe comunque difficile esigere da persone quasi centenarie competenze didattiche e abilità di animazione tali da trascinare una classe in attività singolari.

Raccontare la Resistenza oggi comporta un rischio ancora maggiore, quello di scivolare nella celebrazione, nella retorica, nella mitologia. Il modo peggiore per distruggere un messaggio di libertà sarebbe quello di trasformare la Giornata della memoria o la festa della Liberazione in liturgie noiose e abitudinarie.

Una soluzione di tipo narrativo è stata suggerita dall’Anpi di Bari, che nel 2020 ha proposto all’editore Piemme di raccogliere episodi autentici di Resistenza, in cui fossero coinvolti ragazzi e ragazze.

Il compito è stato affidato a Lucia Vaccarino e a Stefano Garzaro, due penne sperimentate in ambito storico e nella narrativa giovanile.

Sono nati così gli otto racconti di ragazze e ragazzi nella Resistenza che compongono il libro O bella ciao, ispirati a fatti veri, ambientati da Nord a Sud. Ogni storia affronta un tema diverso, fino a comporre un quadro generale del fenomeno visto con gli occhi dei più giovani:

Moschetti di legno e scope di saggina (ambientato a Sant’Anna di Stazzema in Lucchesia);

Bumba e il pacchetto clandestino (nel quartiere Pozzo Strada di Torino);

I binari della Resistenza (nel quartiere di San Lorenzo a Roma);

La ragazza con i pantaloni (nei Colli Bèrici sopra Vicenza);

La lunga notte del carcere (ad Alba);

I ragazzi del porto vecchio (nella Bari vecchia);

Le ragazze del Gufo Nero (ad Albinea nelle colline del Reggiano);

La brigata di Ferruccio (a Bergamo).

Ciascun racconto è illustrato da disegni in bianco e nero di Chiara Fedele.

Scrive Davide Morosinotto nella sua Introduzione: «Quando avevo quattordici anni, in inverno, la prof di italiano si era ammalata e avevano chiamato un supplente. La nostra reazione è facile da immaginare: urla selvagge e grande festa, soprattutto quando il supplente si era rivelato giovanissimo e un po' sperduto.

Invece quello si era messo a far lezione di Storia, o meglio, di Resistenza. Ci aveva spiegato che era una cosa vicina, che toccava tutti noi. Ci aveva descritto le lotte partigiane avvenute nella nostra zona.

Alcune erano spaventose, altre commoventi. Alcune erano coraggiose, altre tristi, ma tutte avevano dentro una potenza che lasciava senza fiato.

Da allora sono trascorsi molti anni. I testimoni diretti sono sempre meno e il rischio è che di questa Resistenza si cominci a perdere la memoria. Scordarci della Resistenza come patrimonio comune è una vergogna e un pericolo. Questo libro, quindi, è per voi. Perché possiate riempirvi la testa di storie, e i cuori di coraggio».

Destinatari del libro sono ragazzi e ragazze dai 10 ai 15 anni, mentre a fondo volume, a supporto degli insegnanti, sono raccolte alcune schede storiche, nello stile narrativo dei racconti: Una guerra con sessanta milioni di morti – La tessera della fame e la borsa nera – L’armistizio dell’8 settembre 1943 – La fuga del re – La Repubblica di Salò – Nasce la Resistenza – Guerriglia in città – Le leggi razziali – Le donne nella Resistenza – Gli ultimi giorni di guerra – L’armadio della vergogna.

 

Lucia Vaccarino, Stefano Garzaro

O bella ciao - Racconti di ragazze e ragazzi nella Resistenza

Introduzione di Davide Morosinotto - Illustrazioni di Chiara Fedele

Piemme, Il Battello a vapore 2020 - pp. 176 - € 14,00

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Articolo pubblicato il 26/07/2022