Sanremo (IM) - Denuncia alla Procura della Repubblica ai sensi dell'articolo 67

Presentata da Giuliana Tofani Rossi ai CC ed alla PS

Riceviamo dalla nostra affezionata lettrice questa nuovo tassello del mosaico costituzionale che Ella affronta, e che noi documentiamo, alla ricerca di ciò che lascia, per lo meno, dubbi di interpretazione e quindi di legalità.

 

Tempo addietro esprimemmo forti perplessità sulla presenza del Gruppo Misto che in sostanza consente l'ormai famoso "Salto della Quaglia" a chi scambia schieramento tradendo, in effetti, i suoi elettori passando, e questo desta non una ma molte perplessità, al di là della "barriccata".

 

Ribadiamo la convinzione per cui chi non si riconosce più nello schieramento che gli ha consegnato un posto di governo, a qualsiasi livello, si debba dimettere e ripresentare, al mandato successivo, sotto le nuove insegne con cui difendere gli interessi della Nazione eliminando quella sorta di "salvagente" che permette di salvare, diciamolo chiaro, l'acquisita prebenda.

 

 

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Direttore Calleri,

questa mattina, tramite il Comando Stazione Carabinieri e il Comando Commissariato P.S. di SANREMO, ho presentato, alla PROCURA DELLA REPUBBLICA  la seguente  DENUNCIA ai sensi dell'art. 67 della Costituzione.

 

La Costituzione, per determinare la politica nazionale, prevede la formazione di partiti a cui devono appartenere i cittadini che intendono candidarsi. Prima delle elezioni i partiti, o più partiti riuniti          in blocco, stabiliscono, per mezzo del programma elettorale, gli obiettivi che si prefiggono di raggiungere e sui quali chiedono il consenso degli elettori. 

L’art. 67 della Costituzione stabilisce che ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.  Senza vincolo di mandato significa che gli eletti devono difendere gli interessi di tutta la Nazione.

L'art.41 dello Statuto Albertino, da cui l'art.67 è stato ricavato, recita:

I Deputati rappresentano la Nazione in generale, e non le sole provincie in cui furono eletti. Nessun mandato imperativo può loro darsi dagli Elettori". 

 

Quindi, l'eletto in Parlamento, deve portare avanti gli interessi di tutta la Nazione, (non solo quelli degli elettori del proprio collegio elettorale). L'eletto deve, altresì, assieme ai compagni di partito riuniti nello stesso gruppo parlamentare, perseguire il raggiungimento degli obiettivi prefissati dal proprio partito, per i quali ha ricevuto il voto.

Invece, noi cittadini elettori assistiamo a un penoso pellegrinaggio degli eletti che, per fini personali, saltano, con grande disinvoltura, da un gruppo parlamentare all'altro, cioè da un partito all'altro.  

 

Ripoto qui di seguito parte di lettere che scrissi al Presidente Mattarella in più occasioni e che sono state pubblicate dal giornale on line Civico20news di Torino.

"Presidente Sergio Mattarella,

sono giuliana tofani rossi, una cittadina pensionata che vive a Sanremo, nata suddita durante il Regno d’Italia.  Mi vorrà perdonare se in occasione dei settanta anni della Repubblica Italiana mi permetto di fare alcune considerazioni.

Il 2 e il 3 giugno 1946 si tenne il referendum istituzionale con il quale il popolo italiano venne chiamato alle urne per scegliere la forma di governo dello stato. Fu così che, dopo 85 anni di regno, l’Italia diventò una repubblica e i Savoia furono esiliati. Gli italiani vollero punire Casa Savoia per aver sostenuto, per circa 20 anni, il regime fascista. Comunque ai Savoia andò bene perché non furono assassinati come Mussolini, Claretta Petacci, tutti i membri del Governo della Repubblica Sociale Italiana e migliaia e migliaia di fascisti o sospettati di essere tali....................,,.,

L’art. 67 stabilisce che ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato. A me sembra che “senza vincolo di mandato” voglia dire che gli eletti debbano portare avanti gli interessi di tutta la Nazione, non solo degli elettori del loro collegio elettorale. Non può certo voler dire che chi è stato eletto se ne infischi   del partito, se ne infischi   del programma, se ne infischi degli elettori che lo hanno votato e porti il suo seggio dove meglio preferisce. Che senso ha andare a votare se poi l’eletto fa quello che gli pare?"

 

In un'altra occasione scrissi al Presidente Mattarella quanto segue:

"Presidente Mattarella, Lei, per non creare una crisi al buio, ha fatto di tutto per mantenere in vita il governo Conte. Se non fosse stato per il Senatore Renzi, che si è messo di traverso, avremmo avuto il Conte Ter composto da una variegata maggioranza, raffazzonata, raccogliticcia, fatta da elementi presi dove capita e convinti all'ultimo momento. 

Non crede, Signor Presidente, che il trasferimento di seggi rappresenti un vile tradimento degli elettori?

Non crede, Signor Presidente, che, con i seggi a rotelle, la maggioranza potrebbe diventare minoranza e viceversa?

Signor Presidente, tutte queste inammissibili manovre di spostamento di voti (perché é di questo che si tratta) non sono certo previste dalla Costituzione, ma dal regolamento interno delle Camere".

 

Riporto anche parte di una lettera da me scritta al Presidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato:

"Signor Presidente della Corte Costituzionale, detta anche Consulta, chiariamo subito che Voi non occupate quel posto per diritto divino, ma siete pagati da noi lavoratori per difendere la Costituzione, come dovrebbe difenderla il Signor Presidente della Repubblica.

Sabato 29 gennaio 2022 anche il Suo ex collega Giudice della Corte Costituzionale Sergio Mattarella, è stato rieletto Presidente della Repubblica. A mio modestissimo avviso Il Presidente Mattarella non è stato un arbitro sopra le parti, né un garante della Costituzione e il suo operato ha sempre coinciso con la volontà e l'interesse del suo partito di provenienza, il Pd.

Il Presidente, per ben due volte, si è rifiutato di sciogliere le Camere per consentire agli italiani di andare alle urne. Mi sembra uno strano concetto di democrazia. In fase di formazione del primo governo ha posto il veto su Paolo Savona, solo perché aveva osato criticare la moneta europea.

L’art. 67 della Costituzione stabilisce che ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato. A me sembra che “senza vincolo di mandato” voglia dire che gli eletti debbano portare avanti gli interessi di tutta la Nazione. Non può certo voler dire che chi è stato eletto possa trasferire il suo seggio dove meglio preferisce.

Che senso ha andare a votare se poi l’eletto passa ad un altro partito?

Per concludere, Presidente Amato, ma a cosa serve la Corte Costituzionale?

La Costituzione è stata scritta per il popolo e deve essere salvaguardata dal popolo cioè da tutti i cittadini, ricordando il sangue che è stato versato per ottenere questa importantissima legge".

 

Io sottoscritta Giuliana Tofani Rossi, per mezzo dei Comando Stazione Carabinieri di Sanremo e del Comando Commissariato P.S. di Sanremo chiedo alla Procura della Repubblica che sia rispettata la Costituzione.

 

 

 

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Articolo pubblicato il 20/07/2022