Dante a Bergeggi

Nell'elegante location del nuovissimo BarGeggi, una serata dedicata alla poesia e alla narrativa esoterica

Venerdì 11 agosto, a Torre del Mare (Bergeggi SV), presso l’elegante sede del nuovissimo Bar Bargeggi, si è tenuta una serata dedicata agli aspetti meno conosciuti delle opere di Dante Alighieri.

Scrittore di romanzi esoterici e redattore di civico20news, Giancarlo Guerreri, presentato da Simona Ferretti responsabile delle Biblioteche di Noli e Bergeggi, ha intrattenuto un attento pubblico sugli aspetti simbolici del Lavoro del Sommo Poeta.

Si è parlato dei papi collocati tra Inferno e Purgatorio, per le loro gravi colpe terrene e delle pene che ricevettero.

Guerreri ha parlato anche delle Guide di Dante e delle loro strane caratteristiche che rendono, ancora oggi, misteriosa la loro scelta.

Un altro argomento trattato è stato quello del simbolismo presente nella Commedia, dei rimandi alchemici e cabalistici che compaiono con precisione e puntualità.

L’appartenenza di Dante alla setta segreta dei Fedeli d’Amore, citati per ben sette volte nella “Vita Nova”, è stata ampiamente trattata dall’Autore.

Nella seconda parte della serata Guerreri ha presentato il suo ultimo triller esoterico “La maledizione di Dante”, pubblicato da Bonfirraro.

Il romanzo che ha avuto un importante riconoscimento internazionale è caratterizzato dalla presenza di ben 740 versi in terzine incatenate di endecasillabi, molto simili a quelle dantesche che costituiscono un corpus sicuramente singolare, che dona al racconto un particolare valore aggiunto.

Guerreri ha declamato alcuni versi che riportiamo di seguito:

Discesi lungo ‘l piè della roncalla,

ugghiando nella terra di franata,

fintanto che toccai la petra valla,

 

che base vi formò alla clivata.

Lo Duca mio mostrommi cosa scura:

un serpe dalla forma ben rotata,

 

nascosto tra li rovi di radura,

che occhio mio mirollo con fatiga.

Il cor sì sgomentò dalla paura,

 

guardando quella forma che s’arriga,

strisciando verso noi con far sospetto.

Lo Duca mi scansò con forte priga,

 

che senso avea di risvegliar di getto,

facendomi cader da quella china,

opposta allo passare di quel retto.

 

Battei la nuca, si ferì la grina,

che fiotto mi scaldò l’ossut’ orsello.

Al pari d’una languida faina,

 

ch’attacca nella nott’ignar’ uccello,

quel serpe che mi vide lungo orto,

di scatto si getto sul corpo fello.

 

Lo Duca lo scacciò con piede forto,

colpendo quella biscia con tre teste,

salvando la mia vita e fando torto,

 

al demone ch’avea odor di peste.

 

 

Il romanzo si sviluppa su due piani narrativi separati da un intervallo di tempo di oltre 700 anni. Un giallo, un triller storico che intesse la trama del passato rispettando fatti e personaggi realmente vissuti in quel lontano contesto. Nel piano presente si svolge una drammatica ricerca di documenti segreti e pericolosissimi che tingono di rosso tutto il racconto.

 

La serata si è conclusa con un vivace scambio di domande e risposte, tra il pubblico e l’Autore, relative sia alle tecniche di composizione dei versi che alla struttura del racconto.

Per chi desiderasse approfondire segnaliamo una raccolta di Link dedicati a Dante Alighieri:

https://www.civico20news.it/sito/articolo.php?id=42476

 

 

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Articolo pubblicato il 13/08/2022