L'Unione Europea contro il cibo "made in Italy"

E' in atto la creazione di un "Nutri-Score" per bandire dalla tavola il cibo non gradito all'UE.

In un momento in cui l’Italia si trova a fare i conti con una crisi economica ed energetica senza precedenti dal dopoguerra ad oggi, l’Europa vara normative contro i prodotti “Made in Italy” per aprire la strada a cibi sintetici e di dubbia qualità.

Questo l’ennesimo spreco di fondi, risorse ed energie di un’Unione Europea che guarda più all’apparenza che alla sostanza.

Da alcuni anni, infatti, in quel di Bruxelles si parla di un nuovo metodo di etichettatura dei prodotti conosciuto come “Nutri-Score”. Questo strumento, in pratica, consiste in una barra di diversi colori che va dalla lettera A alla lettera E. La lettera A rappresenta i cibi sani, a basso contenuto di grassi, carboidrati e zuccheri mentre la lettera E i cosiddetti alimenti “spazzatura” dannosi per l’organismo e la dieta.

Vien da sé che il mondo produttivo italiano sia saltato sulle sedie a leggere l’ennesimo provvedimento in discussione presso la Commissione UE. Con questo sistema, infatti, non si guarda all’intero pasto ma al solo prodotto in questione; soprattutto non si fa una valutazione in base al quantitativo di prodotto consumato ma bensì alla sua morfologia organolettica.

Questa “genialata” è nata nel laboratorio francese di ricerca dell’Equipe de Recherche ed Epidèmiologie Nutritionnelle (EREN) guidato dal nutrizionista Serge Hercberg.

Secondo Hercberg e i suoi luminari collaboratori, l’etichetta a batteria “Nutri-Score” applicata sulla confezione del prodotto alimentare porterà il consumatore ad alimentarsi meglio e a mangiare di meno.

Per dirla in modo grezzo ma comprensibile a tutti, ci troviamo in presenza di una sorta di “proibizionismo alimentare” in cui l’Europa ti dice che cosa puoi o non puoi mangiare, con quale frequenza lo puoi assumere e in quali dosi. L’ennesima follia targata UE.

Sul tema sono intervenuti i vertici della “Coldiretti Cuneo” che, per mezzo del loro presidente Enrico Nada, fanno sapere: “in Europa occorre portare avanti la battaglia contro il Nutriscore, i sistemi allarmistici di etichettatura a semaforo che si concentrano esclusivamente su un numero molto limitato di sostanze nutritive (ad esempio zucchero, grassi e sale) e sull’assunzione di energia senza tenere conto delle porzioni, escludendo paradossalmente dalla dieta ben l’85% in valore del “Made in Italy” a denominazione di origine”.

E’ chiaro a tutti che questa nuova direzione che sta prendendo la Commissione UE è volta a svalutare, screditare e disintegrare la dieta mediterranea e a colpire quei Paesi – come Italia e Grecia – che fondano la loro economia sul buon cibo e la ricerca enogastronomica.

Che questo sistema di “etichettatura a semaforo” esca fuori da stimati ricercatori universitari, coordinati da un nutrizionista, fa specie visto che – come dice Fabiano Porcu, Direttore di “Coldiretti Cuneo” – “l’equilibrio nutrizionale non va ricercato nel singolo prodotto ma nel bilanciamento tra i diversi cibi consumati giornalmente. L’approccio dell’Unione Europea va combattuto perché fuorviante e perché apre le porte al cibo sintetico che rappresenta una minaccia letale per l’agricoltura italiana, la salute dei consumatori e la biodiversità del pianeta”.

In qualità di consumatori ci chiediamo come mai un simile studio sulla nutrizione non sia stato realizzato da un’equipe di scienziati di tutti i Paesi membri dell’Unione Europea ma sia stato affidato in modo esclusivo ad un team francese.

E’ noto a tutti che la cucina francese non sia proprio un modello per il mondo e che – a livello di marketing – non abbia alcuna chance rispetto alla cucina italiana.

Certamente continueremo a seguire gli sviluppi di questa scellerata strada intrapresa dall’Europa, con la speranza che il nostro Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali intervenga con piglio deciso a tutela dei coltivatori, dei produttori e dei consumatori.

Sul tema si può leggere anche: "La campagna sarà il futuro dei giovani italiani".

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 02/10/2022