Senza speranza di premio

Risorgere attraverso il Risorgimento di Paolo Gera

Alzi la mano chi sa che quest’anno cade il 150° anniversario della morte di Giuseppe Mazzini.

Pochissime sono state le celebrazioni, eppure Giuseppe Mazzini è pur sempre considerato uno dei padri del Risorgimento italiano. 

Come spiegare questa avarizia commemorativa?

Mazzini sosteneva la necessità di un'insurrezione di massa per arrivare all'Unità d'Italia, voleva che tutto il popolo prendesse coscienza e si ribellasse alla mancanza di libertà.

Che sia meglio non ricordarlo, in questo periodo?

La sua forma di governo ideale era la repubblica e invece sappiamo bene che l'Italia è stata unificata attraverso una guerra di annessione dei territori condotta dalla monarchia sabauda, la stessa che nel 1857 aveva condannato a morte Mazzini per cospirazione.

Mazzini aveva fatto suo all'inizio della sua vocazione politica il pensiero dei socialisti utopisti e si batté a lungo per i diritti dei lavoratori.

Che sia meglio non ricordarlo in questo periodo?

Propose di affiancare un'altra parola alle tre cardini della rivoluzione francese: libertà, uguaglianza, fraternità e… umanità. Umanità in Italia, ora?

Dopo l'insediamento della monarchia nazionale, la sua condanna non fu sospesa e fu costretto all'ennesimo esilio. Venne eletto parlamentare a Messina, ma, coerente sino alla fine, si rifiutò di giurare fedeltà al re.

Coerenza in Italia, ora?

Morì a Pisa nel 1872, sotto il falso nome di Giorgio Brown, dove era rientrato già malato, ben attento a nascondere la sua identità, perché pendeva ancora su di lui la condanna a morte, mai rimossa, del 1857. Ecco qua.

La foto ritrae il monumento di Mazzini, originariamente posto in un giardino di piazza della Repubblica, spostato sul marciapiede di una famosa panzerotteria milanese.

Il fotomontaggio è efficace. Mazzini sembra guardarsi intorno sperduto: il popolo che doveva ribellarsi si presta ai comuni riti consumistici di questa Italia sempre rimasta schiava degli interessi di altre nazioni, sempre ottusa, attenta solo ai propri ristretti interessi personali, venduta la propria libertà per un piatto di circuiti elettronici, di messaggi garantiti, di selfie riusciti.

La gente entra, esce e non si accorge di Mazzini, che infatti non c'è.

Non so neppure più se a scuola insegnano la sua storia, i suoi ideali. Tre rapide righe, probabilmente, tra Cavour e Garibaldi.

Hanno dato i loro nomi a vie centrali, dove ora le persone passano e comprano. Un po' di meno, in questo periodo.

Non mi piace andare alla ricerca di citazioni di personaggi celebri né tantomeno di presunti padri della patria, ma questo motto attribuito a Carlo Pisacane e ispirato agli ideali mazziniani mi colpisce molto: “senza speranza di premio”.

Molti giovani diedero vita a moti e insurrezioni con la consapevolezza che la sconfitta sarebbe stata inevitabile e che probabilmente avrebbero perso anche la vita.

Eppure continuarono, “senza speranza di premio”.

Il contrasto fra gli ideali gratuiti di un tempo, in cui la ribellione doveva essere portata avanti ad ogni costo per un afflato morale non rinnegabile e quelli appena più materialistici di oggi, mi ha spinto a comporre questo dialoghetto, in cui Mazzini continua a camminare ancora un poco per le strade di Milano.

                                                     

Dialogo di Giuseppe Mazzini e di un giovanotto pieno di Speranza

Mazzini: - Ehilà, giovine!

Giovanotto: - Non ho capito bene la seconda parola, ma se dici a me guarda che vado di fretta e non ho spiccioli…

Mazzini: - Ma per chi mi avete preso? Senza soldi mi sono ritrovato molte volte, ma nella mia attuale condizione spiritica non mi servono né monetine né capitali… io sto cercando… la Repubblica…

Giovanotto: - La repubblica? Se non ricordo male deve essere un giornale, ma se tu cerchi gli uffici, la redazione, io non so proprio dove sia… ci devo essere anche passato davanti, una volta, ma boh, e sono in ritardo!

Mazzini: - Scusatemi, è da un bel po’ che giro ed è mio vezzo ascoltare i moti popolari… mi è sembrato di sentire più volte pronunziare la parola elezioni… c’è ancor il Re?

Giovanotto: - Il re? Beh, in Inghilterra, dopo la morte della vecchiarda…

Mazzini: - E in Italia?

Giovanotto: - In Italia credo ci sia il parlamento e il capo del governo, più che altro. Senti, se vuoi parlarmi affretta il passo che c’ho un’apericena in offerta speciale… aspetta, sei vaccinato?

Mazzini: - Non capisco a cosa vi riferiate, giovine…

Giovanotto: - Ah beh, vesti strano, hai un taglio di capelli che fa schifo… sarai mica un no-vax? Stai un po’ a due metri di distanza!

Mazzini (affranto): - Due metri di distanza… mi ero illuso quando proferiste la parola Repubblica… dunque ancora non c’è libertà di riunirsi e di protestare contro i tiranni… ahimè, dovrò tornarmene in esilio, Parigi, Londra, la Svizzera…

Giovanotto: - Toh, sembri un pezzente, però hai viaggiato… sai come faccio io? Guardo le compagnie aeree low-cost e in base all’offerta migliore scelgo il viaggio e la vacanza. Tanto tutto il mondo è uguale. Bar, discoteche, puttane… due metri di distanza, per favore!

Mazzini: - Potreste moderare il vostro linguaggio? Alcuni vocaboli che usate mi sono sconosciuti, ma una parola l’ho capita e non sta bene… ma che vi prende, barcollate? Se non mi volete accanto, sostenetevi a quel muro.

Giovanotto: - Non so…ogni tanto mi gira un po’ la testa…

Mazzini: - Avete gli occhi infiammati! Li conosco! Somigliano a quelli di Carlo Pisacane! Dentro di voi covate una battaglia contro l’oppressore… l’Ideale vi spinge!

Giovanotto: - Capogiretto passato, dai. Mi spinge la voglia di fare un bel colpetto con le scommesse, altroché! Di questi tempi se non si fanno un po’ di money extra...

Mazzini: - Siete un lavoratore? Ancora i padroni vi sfruttano! Bisognerebbe fondare un sindacato!

Giovanotto: - I sindacati? Buoni quelli! Ma cosa me ne frega… io ho altre mire, una botta di fortuna o un’idea vincente come certi influencer. Diventi ricco sfondato e vaffanculo a tutti, in Italia e in ogni parte del mondo!

Mazzini: - Ma come? E la sacra idea di Nazione? E il mutuo sostenersi? E la sacra fiamma dell’Ideale? Solo denaro, agiatezza, lusso?

Giovanotto: - Bingo!

Mazzini: - Come dite?

Giovanotto: - Ops, un dolorino al petto… ma sono arrivato, il Bingo!

Mazzini(stranito): - Ora ricordo: Piazza della Repubblica.  Mi hanno collocato là per non farmi più muovere…là devo tornare…

Giovanotto: - Piazza della Repubblica?  Beh, quella la so… sempre dritto e poi al semaforo gira a destra…

Mazzini: - Non so più se sono vivo o morto…

Giovanotto: - Vivo o morto? Fico! Realtà virtuale. Uno scherzetto del Metaverso!

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Articolo pubblicato il 11/10/2022