
Pitagora e la scuola dei fisiologi ionici aveva individuato in quattro e poi in cinque elementi l’insieme di tutte le cose
I cinque elementi
Momento di uno spettacolo del 2015 dedicato all’interazione dell’uomo con il cinque elementi del pianeta Terra
Io sono l'acqua,
sorgente di vita che ha lavato la sete dei padri
dal tempo dei fuochi e dei graffiti
così che nascessero stirpi di altri figli.
Figli che pura non più
mi hanno unta, imbrattata e offesa.
I figli siete voi,
civilizzati popoli dalla spiritualità smarrita.
Io, ormai cristallina linfa mai più,
né ghiaccio d’antica memoria
ma epitaffio liquido dei vostri sbagli
Io sono l'aria,
prodigioso ossigeno dono di alghe e piante
che penetra i corpi
a detergere il sangue d’ogni essere vivente.
Ho servito le follie del progresso,
io, tersa e limpida atmosfera
cosa sono adesso?
Fluido sempre più aspro, pesante e livido
Alimento per luci, motori, impianti, velocità crescente,
macchine svendute a devastanti miti
Io sono il fuoco,
metafora d’amore, tepore, calore e sentimento,
talvolta, e non a caso, terrore.
Erompo crudele solo da qualche presagito,
raro evento naturale.
Manipolato da umane crudeltà
feroci, spietate e assassine,
ho portato lacrime, pianti e ogni forma di male
incenerendo terre, sentimenti e genti
in contese senza pietà.
Non fui creato per questo
Io sono la terra,
dal tempo di Pandora, pelle del pianeta vivente
grembo, madre, utero d’ogni seme,
ospito, nutro, proteggo e puntello
ogni mistero dell’esistenza,
diritto acquisito d’ogni invitato alla mia mensa.
E tu, ingrato, arrogante sciame umano,
padrone di tutto per ambiguo vate ultraterreno,
mi hai incatramata, venduta, saccheggiata,
estirpando, abusando del consenso
natura d’antica memoria
senza recepire la fugacità della tua presenza
Io sono l’etere
il quinto elemento, l’anima del tutto,
sono il mistero, il fondamento, l'essenza
sono la forza della ragione
sono il vuoto siderale della sua mancanza
sono l’equilibrio, la fede, l'intelligenza
e ciò che ne deriva
nel bene e nel male al cospetto del tempo che va.
A volte celestiale armonia, poesia e danza,
arte, filosofia, bellezza e appartenenza.
Troppe altre volte… umane, distorte sinfonie di morte
Testo a cinque voci facente parte di uno spettacolo teatrale per la compagnia Terapia d’Arte, la scuola di danza di Carla Manera & l’associazione culturale OPEN di Alba, dedicato all’impronta dell’uomo sulla Terra
Carlo Mariano Sartoris 2015
Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini
Articolo pubblicato il 16/10/2022